Sento il rumore del mare in lontananza, adesso lo sento.
Il mio respiro si è calmato, anche se non ho smesso di tremare. Fabrizio è sdraiato accanto a me e ha usato la sua giacca di pelle per coprirmi, ma non credo di star tremando per il freddo.
"C'hai ancora freddo?" Mi domanda, con un tono lento e basso.
"No..." mento.
"Vié qui..." sento le sue mani sul mio corpo e le sue braccia avvolgermi e attrarmi a sé.
Mi perdo in questo abbraccio, nel calore che mi trasmette il suo corpo, nel silenzio di questo posto, nei pensieri che viaggiano veloci nella mia mente. Vorrei riuscire a fermarli, ma non ci riesco.
Vorrei chiedergli chi è quella ragazza, perché aveva suo figlio in braccio, ma sarebbe come ammettere di averlo spiato e mi vergogno tanto."Va n'po' meglio?" Mi domanda dopo un po', ed è adesso che mi rendo conto di aver smesso di tremare.
"Si" rispondo, con un filo di voce.
Chissà a cosa pensi, mentre mi tieni tra le tue braccia, Fabbrì!"Stai bene, Ricciolì?" Mi chiede.
"Si, Fabbrì, sto bene" cerco di risultare credibile, ma è ancora palese, nella mia voce spezzata, quanto sia scosso.
"Non è vero" fa scorrere le sue mani sulle mie braccia, fino a raggiungere le mie di mani e intreccia le sue dita nelle mie.
Come diavolo dovrei interpretare questo gesto?"Se lo sai, perché allora me lo chiedi?"
"Perché voglio che tu sia sincero con me"
"Lo sarò quando tu lo sarai con me" gli dico, poi ho voglia di guardarlo ancora negli occhi, quindi mi volto, rimanendo tra le sue braccia.
Il suo sorriso si apre solo un po' e i suoi occhi sono fissi nei miei, brillanti, nonostante il buio. È così bello che potrei semplicemente restare a guardarlo per l'eternità.
Per un attimo credo che tra di noi possa funzionare, ma è solo una frazione di secondo. Poi un cellulare si mette a squillare, riportandomi bruscamente alla realtà.
"Guarda che te sta a suonà er telefono" mi dice. Ed io che ero convinto che fosse il suo!
Recupero da terra i miei pantaloni ed estraggo dalla tasca posteriore il mio cellulare che effettivamente sta continuando a suonare.
L'immagine della mia migliore amica è la prima cosa che vedo quando osservo il display. Sbuffo, poi rispondo alla chiamata, ma non faccio in tempo a dire una parola.
"Si può sapere dove cazzo sei?" Urla Simona, dall'altro capo del telefono."Che succede?"
"Succede che avevi un appuntamento con me e gli altri al locale, ma non arrivavi mai, non rispondevi ai miei messaggi e mi hai fatto preoccupare. Adesso voglio sapere dove sei e non dirmi che sei con quello stronzo!"
Sospiro alle sue parole.So che è solo preoccupata per me, non vuole vedermi soffrire, ma non posso spiegargli per telefono quello che è successo, quindi devo solo provare a calmarla, anche se con lei è difficile.
"Simo..."
"Simo un cazzo!" Mi interrompe. "Dove sei?" Chiede categorica.
"Simo, ora calmati..." e per un attimo resto in silenzio, perchè i miei occhi cadono su Fabrizio che si è alzato per infilarsi i boxer ed io ho perso per qualche secondo l'uso della parola sotto al suo sguardo divertito.
"Dille che ti porto da lei" mi dice Fabrizio, per poi infilarsi i pantaloni.
Deve aver sentito le urla della mia amica, ma non sembra affatto infastidito dalla situazione.
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Far away-MetaMoro
Literatura Kobieca[completa] Il giovane Fabrizio Mobrici torna a Roma con suo figlio Libero dopo cinque anni trascorsi lontano ed è proprio qui che conosce Ermal, il ragazzo con cui ogni mattina compiva lo stesso tragitto per andare a scuola e di cui non sapeva neppu...