Small Blade: The Struggle for Trost, Part 1

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Ciao a tutti ragazzi eccoci tornati con una nuova parte di ''If i Know what love is, it is because of you''. Spero vi piaccia.

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di Hajime Isayama. 



Capitolo 14


Oltre cento anni fa ha fatto la sua comparsa un ''nemico naturale'' del genere umano. Fra i Giganti e l'uomo esisteva una differenza schiacciante in fatto di forza e ben presto il genere umano si trovò sull'orlo dell'estinzione...

I sopravvissuti eressero tre ordini di mura denominati Maria, Rose e Sina, all'interno delle quali poterono concretizzare una pace durata cento anni. Però...nell'anno 845, a causa dell'improvvisa comparsa di un Gigante Colossale e di un Gigante Corazzato, venne distrutta, insieme alle mura, anche ogni routine quotidiana.

Il genere umano si ritirò dal Wall Maria, perdendo il venti per cento della popolazione e un terzo dei suoi territori. L'area di attività del genere umano venne fatta retrocedere fino al ''Wall Rose''...

Poi, nell'anno 850, con la ricomparsa del Gigante Colossale, una breccia aperta nelle mura ha consentito ai Giganti un'ulteriore scorreria...

Due ore più tardi, l'evacuazione di tutti gli abitanti della cittadina era completata. Non vi fu nessuno divorato dai Giganti se si escludono i soldati diventati loro vittime per adempiere al loro dovere di intercettare la loro avanzata.


'' Da quando è morto Eren non ho fatto altro che piangere. Sono veramente patetico.dovevo essere io a morire...e non lui...per colpa mia Eren è morto'' pensò Armin continuando a piangere. 

Connie e il suo team l'avevano trovato completamente illeso vicino alle mura di un'edificio distrutto. Adesso, in questo momento, il povero ragazzo era nascosto, insieme ai suoi compagni, in un luogo sicuro.

'' Non possiamo fare niente di niente. Anche se è arrivato l'ordine di ritirata, non possiamo risalire le mura per mancanza di gas. La Squadra di approvvigionamento,molto probabilmente, è stata, completamente, annientata. I Giganti hanno formato un assembramento al Quartiere Generale e non possiamo andare a rifornirci di gas. Anche se volessimo tentare il tutto per tutto la nostra attuale forza militare non ci permette un azione simile. L'avanguardia è stata quasi del tutto sterminata. Chi, fra noi cadetti, potrebbe mai prendere il comando di una tale missione suicida? Reiner? Jean? Annie? Mikasa? Mikasa, dove sei? Dove sei finita? Non voglio perdere anche te. Ti prego non morire, sorella mia.'' pensò Armin rassegnato.

<< Mi dispiace...>> continuò a mormorare quella parole incessantemente. Era talmente spiazzato che non si accorse nemmeno della presenza di Mikasa.

La ragazza guardò con preoccupazione il ragazzo davanti a lei. Per qualche strana ragione aveva un brutta sensazione ma lasciò il pensiero da parte. Prima di tutto doveva aiutare  il suo fratellino adorato.

<< Armin,non sei ferito, vero?  Va tutto bene? >> aggrottò le sopracciglia quando il biondino abbassò la testa, sconsolato.

<< Dov'è Eren? >> Quando vide le lacrime di Armin capì cosa era veramente accaduto. Eren era...

Il suo stomaco si contorse al pensiero orribile. Si sentiva male solo a pensarci. Ma non poteva ancora lasciare da parte quella flebile speranza. Aveva ancora Armin da proteggere. Gli rimaneva solo lui.

Il ragazzino più piccolo guaì quando sentì il corpo di Mikasa premersi contro il suo. Il suo messaggio era chiaro: lo stava confortando come meglio poteva.

<< Mikasa, ti prego perdonami. Eren si è sacrificato per salvare me. Io non...non sono riuscito a fare nulla. Sarei dovuto morire io! >> La voce di Armin era affaticata. Era talmente sconvolto che non riusciva nemmeno a parlare.

<< Armin, adesso calmati. Non è certo il momento di lasciarsi andare ai sentimentalismi. Forza in piedi. >> la sua voce era gentile ma i suoi occhi erano freddi. 

Il suo sguardo glaciale mise i brividi a Armin. Mikasa era arrabbiata con i Giganti e non si sarebbe fermata fino a quando non li avrebbe uccisi tutti.

La ragazza si alzò in piedi e si girò a guardare i soldati sul tetto. Li guardò uno per uno fino a che non individuò il ragazzo che cercava.

<< Marco. Se riuscissimo a far sloggiare i Giganti che si sono assembrati nel Quartier Generale potremmo approvvigionarci dei gas e riuscire tutti quanti a salire sulle mura. Non sbaglio, vero? >> domandò Mikasa con voce ferma.

<< Si, è come dici, ma per quanto ci sia anche tu con noi, restano sempre troppi...>> disse dolcemente il bruno

<< Ci riusciremo. >> Mikasa si fermò sul bordo del tetto. << Io sono forte. Sono ben più forte di voi...! Sono molto forte. Perciò sono in grado di disperdere a calci tutti i Giganti che si trovano lì. Dovessi anche farlo da sola. Non c'è nessuno fra voi che sia abbastanza in gamba? Siete tutti vigliacchi e pavidi. Che delusione...se volete restare qui a mangiucchiarvi le unghie senza neppure provare a mettervi in gioco...ebbene, fatelo! Se non riuscirò, non mi resterà che morire. Però...se vincerò, vivrò. Se non combatterò, non potrò vincere. >>

<< Mikasa? >> borbottò Armin avvicinandosi, lentamente, alla donna.

La corvina gli sorrise dolcemente << Ti proteggerò. Non lascerò morire la mia famiglia. >> Con queste parole se ne andò via con il Meccanismo di Manovra Dimensionale.

''Forse c'è ancora speranza. Devo sopravvivere o il sacrificio di Eren sarà stato invano!'' pensò Armin un poco rancuorato.


Commento dell'autrice:

Il prossimo capitolo verrà pubblicato la prossima settimana.

If I know what love is, it is because of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora