Small Blade: The Struggle for Trost, Part 2

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Ciao a tutti ragazzi eccoci tornati con una nuova parte di ''If i Know what love is, it is because of you''. Spero vi piaccia.

Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di Hajime Isayama. 



Capitolo 15


<< Ehi! Ci è stato forse insegnato a lasciar combattere i compagni da soli!? Guardate che così diventerete davvero tutti quanti dei vigliacchi! >> urlò Jean guardando i suoi compagni con occhi erano aspri e duri.

Marco lo seguì senza battere ciglio. Grazie alle parole della donna il clima generale era migliorato tantissimo. I soldati sembravano più motivati.

Armin scacciò via le lacrime con il braccio sinistro. 

Doveva essere forte. 

Doveva combattere. 

Doveva sopravvivere. 

Doveva farcela. 

Avanzò verso il bordo del tetto e cominciò ad usare il Meccanismo di Manovra Dimensionale.

Mikasa aveva già ucciso un Gigante. Ma qualcosa non stava andando per il verso giusto...Mikasa stava...

''No! Sta sprecando troppo gas! In questo modo lo terminerà in un baleno...! Per quanto si possa essere abili, senza le nostre capacità di movimento, noi uomini siamo inermi. Mikasa, fermati! Fermati, ti prego!'' pensò Armin preoccupato per l'incolumità della ragazza.

I suoi sospetti si rivelarono fondati quando, poco dopo, il gas di Mikasa finì.

La ragazza si fermò a mezz'aria e cadde senza emettere un suono.

<< M-Mikasa! >> gridò cercando di raggiungerla. Per non sprecare il poco gas a disposizione atterrò molto lontano da lei. Armin controllò l'ambiente circostante: la strada era completamente vuota e nessun gigante era nelle vicinanze. Tirò un sospiro di sollievo. Per ora erano salvi.

Usando le mura degli edifici come sostegno trascinò il suo corpo dolorante lungo la strada.

La quiete fu di breve durata perchè comparve un nuovo Gigante. Quando sentì il suo ruggito arrabbiato il suo cuore saltò in gola. Un urlo pieno di paura si sprigionò dalle sue labbra quando il Gigante volò sopra di lui e sbattè contro un edificio.

Armin guardò, con occhi spalancati, la creatura morta. Non era possibile. Chi aveva fatto un cosa del genere...? Era impossibile!

Non aveva mai visto un Gigante essere ucciso in quel modo. Sussultò quando un altro,fragoroso, ruggito squarciò l'aria. Non c'era alcun dubbio, c'era un altro Gigante nei paraggi.

Armin cercò di nascondersi ma era inutile. Non c'era via d'uscita.

Quando lo vide ebbe quasi un infarto. Questo Gigante era uno dei più strani che avesse mai visto.

Era molto alto, almeno 15 metri d'altezza, e aveva lunghi capelli castani. La cosa che, però, attirò subito l'attenzione di Armin erano gli occhi. Aveva gli stessi occhi di Eren. La forma, il colore, la ferocia, erano uguali. Il solo pensiero gli fece venire le lacrime agli occhi.

Armin cominciò a sudare freddo quando il Gigante posò gli occhi su di lui.

'' Q-Questo Gigante n-non è come gli altri ... sarei già morto a quest'ora ...P-Perchè lo ha ucciso? Perchè ha ucciso un suo simile? Questa situazione non ha il minimo senso!" pensò valutando attentamente gli eventi degli ultimi minuti.

Alzò lo sguardo e scoprì che il Titano non si era mosso dalla propria posizione ma che, anzi, continuava a fissarlo con i suoi inquietanti occhi a fessura.

"P-Perchè mi sta guardando?" pensò ridendo istericamente. ''Devo andarmene da qui, oppure, rischio di essere mangiato vivo.'' Si alzò in piedi e cercò di raggiungere sua sorella Mikasa. Era ancora curioso del Gigante di poco prima ma lasciò il pensiero da parte. Doveva aiutare la sua adorata sorella! 


Commento dell'autrice:

Il prossimo capitolo verrà pubblicato la prossima settimana.

If I know what love is, it is because of youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora