Quando, due giorni dopo, Jakob vide Wolfrun caricare l'arco con le frecce sulla navicella del Pegaso, corrugò la fronte.
"Wolfrun... non c'è bisogno di armi. Non è..." provò a dire Jakob, imbarazzato. Non sapeva come spiegare il fatto che Berlino non fosse più come tre anni prima senza che lei si offendesse.
"No?" Wolfrun si girò con un fucile aperto e pronto per essere caricato, in mano. Il ragazzo strabuzzò gli occhi. E quello cos'era?
"A che ti serve un fucile da caccia?" le chiese e lei alzò le spalle.
"Non si sa mai. Hai detto che potremmo anche dormire lungo la strada, no?" disse semplicemente, come se fosse una cosa normale girare con un fucile sulla spalla.
Spyros si avvicinò e disse a Wolfrun: "Niente polvere da sparo sul Pegaso". La ragazza scosse la testa.
"La signora Opas mi ha insegnato a confezionare proiettili caricati a sale grosso" spiegò lei all'uomo. COSA?
"E come fa la signora Opas a sapere come si fanno?" chiese Jakob, sorpreso. Spyros e Wolfrun si girarono verso di lui.
"Il signor Opas era un grande cacciatore. Ma conosceva il valore delle munizioni. Caricava a sale quelle già usate, quando non erano necessarie armi vere" precisò ancora lei. Oh. Sembrava che Wolfrun ne sapesse più di lui. Anche Spyros annuiva.
Jakob pensò a quando l'aveva vista costruire un arco da un ramo di un albero, nel bosco intorno ad Atlantis. Era dannatamente brava in quelle cose. Alzò le spalle.
"Comunque non ci serviranno..." ci tenne a precisare ancora.
"Meglio così" disse Wolfrun, ma caricò lo stesso il fucile sulla navicella. Jakob guardò Spyros. Lui gli sorrise.
"Hai altre armi, signorina?" chiese l'uomo alla ragazza. "Solo il mio coltello" disse lei, mostrandogli la lama. Spyros annuì. Oh, se stava bene a lui...Sebastian si avvicinò ai ragazzi mentre salivano sul Pegaso.
"Salutate gli altri. E state attenti" disse, abbracciando Jakob e Anneke. La piccola era un po' insonnolita. Rise mentre la metteva giù e le scompigliò i capelli. "Fai la brava, ok?" le raccomandò e lei annuì.
Poi si voltò verso Wolfrun e si avvicinò per abbracciarla. Sapeva che per lei gli abbracci erano una cosa strana, così cercò di non spaventarla ma la abbracciò stretta comunque.
Anche Eleni salutò i ragazzi, e indicò a Spyros una scatola di legno."Cosa portiamo?" chiese Wolfrun, salendo all'interno del Pegaso e guardando tutte le cassette di legno.
"Provviste e scorte, cose che possono servirci. E poi... regali. Pesce sotto sale, confettura, quelle cose lì, che non si trovano a Berlino", Jakob alzò una spalla mentre aiutava a caricare e le indicò ogni cassetta.
Lentamente annuì. Giusto. Non aveva mai assistito alla partenza del dirigibile, e l'ultima volta che c'era salita era stato quando era partita da Berlino. Una vita prima...***
Il decollo era stato forte. Anneke continuava a guardare dal vetro e a indicare cose. Wolfrun osservava con curiosità i posti che oltrepassavano.
Non c'era la stessa desolazione dell'andata di tre anni prima: si vedevano edifici ricostruiti e gente in giro. Qualcuno salutò quando loro passarono sui piccoli centri.
"Quando arriviamo a Berlino?" chiese Anneke.
"Fra tre giorni" le venne risposto. La bambina annuì entusiasta come se Jakob le avesse detto che il viaggio sarebbe durato mezz'ora.
Wolfrun sorrise. Un po' era agitata anche lei. Com'era Berlino? Cosa avrebbe trovato? E come si sarebbe sentita? Accarezzò la stoffa che avvolgeva l'arco, inconsapevolmente.Jakob osservò Wolfrun guardare oltre il vetro e andare a sedersi in un angolo in fondo alla navicella, dove si erano sistemati loro tre anni prima.
Il ragazzo aiutava Spyros nelle manovre, visto che Alexis non era potuto andare con loro a causa di un piccolo incidente avuto durante un esperimento andato male. Aveva comunque appeso un komboloi a uno dei ganci della navicella, perché diceva che non si poteva viaggiare senza.
In un momento di calma, mentre Anneke guardava dal vetro e giocava chiacchierando da sola, Jakob si sedette accanto a Wolfrun.
"Tutto bene?" le chiese.
Lei si voltò verso di lui e annuì, ma il suo sguardo era altrove.
"Andrà tutto bene" le disse lui, per tranquillizzarla
"Non sono preoccupata" mentì e Jakob sorrise dicendo: "Ah, no?"

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Tornare a Berlino
FanfictionJakob e Wolfrun vivono sull'isola di Lemnos da quando hanno lasciato Berlino a bordo del Pegaso. Con loro Ci sono Sebastian, Eleni e Anneke. Il virus è stato sconfitto e la vita ha ricominciato a scorrere. Jakob torna a Berlino quando Alexis ci va c...