-tutto bene?- mi chiede Rocco comparendo accanto a me, sono seduta verso la finestra e guardo fuori, ho il vassoio sulle gambe, non ho molta fame, inoltre il cibo dell'ospedale non riesco proprio a mandarlo giù. Sto pensando a quello che mi ha detto Riccardo, credo mi abbia detto un cazzata, una cazzata gigantesca, certo mi fisso un po' sulle piccole cose, ma oddio non così tanto da essere una filosofa o una poeta. Non credo di essere fatta per quelle cose, comunque va bene, può essere che lui la veda così, ma io non sono per nulla d'accordo, almeno non credo, ovvio che non sottovaluto più nulla, perché ho imparato a non farlo, la vita me l'ha insegnato, e perché so cosa si prova ad essere sottovalutati. Ma credo sia abbastanza ovvio, insomma sono pur sempre una ragazza autolesionista, la vita ti insegna su cosa è importante concentrarsi.
Rocco continua a guardarmi, e solo allora mi rendo conto di non avergli risposto, beh in verità non so nemmeno cosa rispondere. Non so come sto, non so se sono felice e ne se sono triste. Che confusione! Sospiro e decido di essere sincera per una volta
-non so- rispondo voltandomi verso di lui e concentrandomi sui suoi occhi, lui non risponde incitandomi a continuare -non so se sto bene, non so se sto male, sono in bilico ed è ancora peggio perché hai sempre paura di diventare triste, oppure di diventare felice, sei in bilico, non sei ne uno ne l'altro, non sei niente è vuoto, un fastidioso fottuto nulla- dico sospirando e guardando il piatto di cui non mangerò nulla, devo davvero iniziare a cercare il menu, e trovare un qualcosa che non sembri poi così disgustoso.
Rocco mi prende le mie mani congelate e le chiude nelle sue calde. Io prima guardo le nostre mani e poi mi volto verso di lui e lo guardo. Sento un brivido scorrermi giù per la schiena
-è colpa di Riccardo, per quello che ti ha detto, perché se è così non prestagli attenzioni quello è uno fuori di testa- mi dice accennando un sorriso, io lo imito. Mi prende un momento di pazzia, così mi appoggio al suo petto e chiudo gli occhi. Rocco rimane un po' perplesso inizialmente e poi mi abbraccia appoggiando il suo mento sopra la mia testa. Mi lascio coccolare per un po', mi sento al sicuro qui, tra le sue braccia, so che è sbagliato, lo so benissimo, visto che ci conosciamo solo da due giorni più o meno, e che dovrei allontanarmi da lui non avvicinarmi. Ma chi se ne frega, adoro fare cazzate! Ascolto il battito del suo cuore mentre fuori il sole tramonta lentamente, portandosi via un altro giorno, troppe emozioni, tanti ricordi, lasciando in sospeso tante cose, che si risolveranno di notte, al buoi, o con una litigata o stesi a letto a fare l'amore. Dentro di me spero per loro che sia la seconda opzione. Non nel caso dei miei, loro finiranno sempre a litigare, credo che non sappiano neanche più che cosa sia l'amore, o forse non l'hanno mai saputo davvero.
Io spero di scoprirlo e di viverlo.Rimaniamo così per un po', con io che ascolto il battito del suo cuore e lui che mi accarezza i capelli. Non mi interessa cosa succederà domani, tra un'ora, tra 10 minuti, per una volta mi sto godendo ora, adesso, ne prima ne dopo. Adesso, e dovrei iniziare ad apprezzarlo di più, imparare ad apprezzarlo di più. Non so se ce la farò mai, devo lavorarci, devo lavorarci tanto.
-Carly...- mi richiama Rocco, io alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi verdi, aspettando che continui, ma lui non dice nulla, mi accarezza solo una guancia e poi torna con lo sguardo rivolto verso fuori. Il suo volto è di un colore tendente all'arancione, riflette i colori che ci sono fuori. Torno con la guancia appoggiata al suo petto. Starei così per sempre, è come se sentissi che qui i problemi, le preoccupazioni, le difficoltà, o qualsiasi altra cosa non mi possa raggiungere. Come se fossi dentro una bolla, una bolla protettiva. Sento le palpebre sempre più pesanti, così le chiudo, e mi addormento ascoltando i battiti del cuore di Rocco. Mi sveglio quando lo sento che mi prende in braccio, per portarmi nel mio letto. Io guardo Rocco, mi sta sollevando come se non pesassi nulla. Lui abbassa lo sguardo per guardarmi, i suoi occhi verdi incontrano i miei, e la vedo, vedo la rabbia per qualcosa che non capisco, è un rabbia di quelle cattive, di quelle che ti danno i sensi di colpa, la rabbia che ho io a volte verso me stessa. Decido di non faglielo notare, soprattutto perché, quando vede che mi sono svegliata sorride e quella rabbia sembra sia sparita
-ehi scusa non volevo svegliarti- mi dice. Rocco mi appoggia sul letto e rimane li accanto a me, io lo guardo
-grazie per quello che fai per me Rocco- gli dico guardandolo negli occhi, come per trasmettergli tutta la mia gratitudine
-non mi ringraziare Carly, non è niente di che- mi accarezza la testa con fare protettivo, e io come sempre ho un brivido che mi scorre giù per la spina dorsale, e che devo assolutamente far smettere. Mi poggia delicatamente nel letto, ma subito mi guardo intorno e capisco che non è il mio letto ma il suo, mi giro verso di lui e lo guardo confusa
-ieri sera ti ho chiesto di guardare la tv e tu hai fatto tutt'altro, perciò, sta sera guardi la tv con me, non pensi e non ti fai del male- mi dice autoritario e accomodandosi accanto a me, io faccio un piccolo sorriso e guardo la tv. Rocco la accende e cambia un po' di canali finché non vedo comparire Up
-fermo- esclamo io a voce un po' più alta del solito, vedo Rocco fare un salto dallo spavento e io faccio un piccolo sorriso, lui mi guarda con uno sguardo omicida -scusa, ma ehi è Up uno dei più bei film della Disney- dico io alzando le spalle
-non posso dire altro, se non hai ragione- dice alzando le spalle, Rocco si allunga per appoggiare il telecomando sul suo comodino e poi si mette comodo a vedere il film. Dopo questo Rocco mi sta ancora più simpatico di prima. Alzo lo sguardo e lo guardo, vedo i suoi occhi verdi brillare mentre guarda il film, vorrei sapere che gli passa per la testa, ma mi limito a guardare il film. Non deve essere iniziato da molto, infatti ora c'è la parte in cui ogni volta mi vengono i brividi. Nella tv c'è la scena nella quale Carl Fredricksen, l'anziano protagonista, ricorda i momenti con la moglie deceduta.
E come ogni volta mi vengono i brividi e mi si stringe il cuore. Nonostante quella scena mi faccia venire i brividi, è la mia scena preferita. Adoro quella scena. Anzi io adoro Up. Credo sia il mio film Disney preferito. Adoro il messaggio che da, adoro l'anziano rigido e il bambino che lo fa ammattire, adoro il fatto che partano per un terra lontana solo perché la moglie morta dell'anziano ci voleva andare, per questo lui parte e va in quel luogo, ma soprattutto adoro la casa che prende il volo grazie a mille palloncini colorati, mi da un senso di leggerezza, di magia, di sogno e di fantasia al tutto.
E beh poi lo adoro in principio perché è della Disney, e io pur avendo 17 anni, adoro i film Disney. Se diventare grande significa smettere di guardare i film Disney, beh preferisco rimanere piccola per sempre grazie. Chi se ne frega se i film Disney sono per bambini, io li adorerò anche quando avrò novant'anni. I film Disney sono infanzia, adolescenza, età adulta e vecchiaia. I film della Disney sono per sempre, non hanno età.
L'ha detto pure Walt Disney "la fantasia non ha età, i sogni sono per sempre" e se lo dice lui io lo prendo per legge.
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RomanceATTENZIONE! Questa storia affronta argomenti come l'autolesionismo, l'anoressia l'alcol, il fumo e la droga. Uno sbaglio, un errore di troppo, è quello che porta Carlotta dentro le mure di un ospedale. Lei che è chiusa in se stessa, che non vuole...