Nell'ultima settimana non ho avuto un minuto di tempo per respirare, tutti i preparativi per il Prom, mi hanno mandato fuori testa, e si sono rilevati più impegnativi dei quanto io pensassi, ogni sera non vedo l'ora di appoggiare la testa sul cuscino, farmi stringere dalle braccia di Rocco e chiudere finalmente gli occhi. Forse ho capito perché Roberto ce l'ha proposto, essendo così occupati non abbiamo mai pensato ai nostri problemi, ma solo ad organizzare il primo prom tenuto in un ospedale. Ce ne siamo resi conto un po' di giorni fa, un ragazzo mentre organizzavamo si è fermato di colpo, e ci ha guardato dicendo -cazzo ma saremo i primi ad organizzare un Prom in un ospedale- tutti ci siamo guardati, e abbiamo annuito sorridendo. Forse non parleranno di noi sui libri di storia, ma sapere di avere questo primato è una cosa grande.
Il giorno tanto atteso, arriverà tra due giorni, io parteciperò al mio primo ballo, con un accompagnatore per giunta. Mi sembra quasi incredibile, potrei toccare il cielo con un dito. Chi l'avrebbe mai detto.Mi alzo dal mio letto con un sorriso ebete in faccia, guardo il telo nero, che contiene un vestito, il mio vestito, appeso all'armadio. Ah mi sembra quasi di sognare. Dico davvero, mi sembra quasi incredibile. A risvegliarmi dai miei dolci sogni è il bussare alla porta improvviso, mi metto a sedere di scatto, non possono essere Samuele e Azzurra, sono venuti prima, allora chi può essere. L'ultima volta che non sapevo chi poteva essere, mio padre è venuto a farmi visita, spero la cosa non si ripeti nuovamente. Mormoro un -avanti- e dalla porta entra un ragazza dai capelli color pece che le arrivano poco sotto le spalle, gli occhi castani e rossi, molto freddi e distaccati, ricoperti da una trucco davvero pesante, un paio di Jeans esageratamente strappati e una felpa extra large. Nonostante sia vestita casual sta davvero bene, è una di quelle persone che starebbe bene anche con un sacco della spazzatura addosso, dico sul serio, è davvero stupenda. Dovrebbe fare la modella. Mi rivolge un sguardo e subito dopo posa lo sguardo sul letto accanto a me, che è vuoto, Rocco è da Nicolas a giocare una partita alla play, ha detto che non ci avrebbe messo molto. Vuol dire che questa visita non era programmata, o almeno credo. Lo sguardo della ragazza torna su di me
-sai dov'è Rocco?- mi chiede guardandomi negli occhi, quasi di sfida, con voce sicura, e incrociando le braccia al petto. Beh è una bella ragazza, ma diciamo che non ha proprio educazione, non un saluto, non un sorriso. Ma chi cazzo è questa ragazza e cosa vuole dal mio ragazzo? Butto giù un groppo di gelosia, e cerco di fare la persona matura
-è da un suo amico, perché lo cercavi?- gli chiedo ancora seduta sul mio letto, guardandola negli occhi senza battere ciglio
-calmati bambolina, non voglio sbranare nessuno- dice con un ghigno sul volto, mentre mi guarda dal basso all'alto. Masticando rumorosamente la sua gomma da masticare. Sarà solamente una mia impressione, ma questa ragazza non mi piace proprio per nulla. Mi mordo l'interno guancia e mi costringo a non insultarla, mai giudicare dall'aspetto, ho promesso a me stessa che non l'avrei mai più fatto, non dopo quello che mi è successo. Non posso sapere che cos'ha passato, non devo insultarla, ma posso risponderle a tono. Capisco non giudicare, ma nessuno mi mette i piedi in testa.
-non mi chiamare bambolina, ho un nome- dico sfidandola con lo sguardo. Lei fa una risata amara
-Bambolina calmati- sto per esplodere, ma sospiro, Dio quanto vorrei ucciderla in questo momento, stringo i denti
-che cosa ti serve?- le chiedo incrociando anch'io le braccia al petto, senza distogliere il mio sguardo dal suo
-cercavo Rocco, oggi facciamo 6 mesi di fidanzamento, volevo festeggiare, non è da noi, ma volevo fargli una sorpresa- dice continuando a masticare la gomma da masticare, per un momento penso di aver capito male. Guardo quella ragazza abbastanza confusa
-scusami, credo di non aver capito bene- dico alla ragazza davanti a me
-sono la fidanzata di Rocco, piacere Alessia- mi dice con il solito ghigno sul volto, porgendomi la mano, facendomi così vedere un piccolo anellino di color nero al dito. Sento un crack all'altezza del cuore, non ci posso credere. Rocco mi ha mentito, lui ha sempre avuto una ragazza, mi ha solo usato perché qui dentro si stava annoiando. Non ci posso credere, non può avermi fatto una cosa del genere, mi sento in un fottuto reality show, sento che tra un po' escono delle telecamere, Rocco viene da me mi abbraccia ridendo, la sua bella risata, e mi dice -ah ci sei cascata-. Tutto questo non può essere reale, non può essere. Insomma Rocco è innamorato di me, me l'ha detto lui, mi aveva promesso che ci sarebbe stato per sempre, me l'aveva promesso. Sto iniziando a tremare, cerco di scacciare le emozioni, come facevo sempre e le rivolgo la mia faccia scocciata.
-beh non dovrebbe metterci molto- mi alzo dal mio letto e mi avvio alla porta -puoi aspettarlo pure qui, io me ne vado- ed esco dalla camera sbattendo la porta, e mi allontano dalla porta con una camminata veloce, non voglio incontrare nessuno, sento gli occhi che pizzicano ma li ignoro, e non permetto alle lacrime di uscire. Stringo i denti fino a farmi male, e non mi fermo. Odio sentirmi debole e fragile, perché non imparo mai, perché mi sono fidata, perché ho lasciato che si intrufolasse nel mio cuore, quando imparerò a non fidarmi più di nessuno. Perché gli ho creduto quando mi ha detto che mi amava, sento il mio cuore in pezzi, che cerca di ricostruire un muro intorno ad esso.
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RomanceATTENZIONE! Questa storia affronta argomenti come l'autolesionismo, l'anoressia l'alcol, il fumo e la droga. Uno sbaglio, un errore di troppo, è quello che porta Carlotta dentro le mure di un ospedale. Lei che è chiusa in se stessa, che non vuole...