Mi avvicinai al letto e iniziai a scuoterla.
- Jessica...?? Jessica svegliati!!
Stavo urlando come un coglione ed iniziai a singhiozzare.
Qualcuno mi tirò via da lì. Mark si avvicinò al letto ed iniziò a slegare Jess. Qualcuno mi stava abbracciando.
Migliori amiche. Hanno sempre un ottimo profumo.
Mi calmai e andai ad aiutare Mark. Presi Jess in braccio e la sistemai in un'altra stanza.
Non aveva molte ferite: un taglio sulla gamba e un grosso livido in testa.
Le alzai la maglia, ma la feci cadere subito.
- Mark!! Vieni subito qua!
Mark arrivò correndo e rimase scioccato quanto me.
Sulla pancia di Jess c'era scritto il numero 15 con del sangue.
- Ma... chi è stato a fare questo?
- Calma Lucas... Potrebbe essere che lei è una pazza e si è fatta tutto questo da sola.
- Ma non dire cazzate!!
Ma una specie di sospiro ci fece voltare. Jessica stava dando segni di vita.
- Che... cosa è successo?
- È quello che stiamo cercando di capire. Tu non ricordi niente?
- Ricordo di essere stata colpita alla testa. Poi niente più.
- D'accordo. Ora dobbiamo stare sempre insieme e dobbiamo andarcene da questa casa. Mark, chiama un'ambulanza.
- Amico, qua non piglia. Nemmeno una tacca.
Presi il mio telefono. Non prendeva nemmeno a me.
- Jessica, a te va?
Scosse la testa.
- Carmen... Carmen??? Dov'è Carmen?
- No cazzo, anche lei no!
Stava per uscire di corsa dalla stanza, ma io lo bloccai.
- Fratello, chiunque sia questo pazzo, vuole che noi lasciamo qui Jessica per riprendersela. Quindi tu cerchi Carmen, e io controllo Jess.
- Lucas, sei un GENIO!!
Uscì dalla stanza. Io mi girai e vidi che Jessica aveva gli occhi chiusi.
- Tutto okay?
Scosse la testa. Le guardai la gamba e vidi che stava perdendo molto sangue.
Strappai un pezzo della mia giacca e la usai come una fascia.
Poi pulii la pancia, dove c'era quel numero.
- Jess... per te il numero 15 significa qualcosa?
- Bhe... in effetti si. È il mio numero fortunato.
Coincidenza? Non credo.
Mi sorrise. Perché cazzo doveva sorridere. Mi faceva solo innamorare di più.
- Lucas... ho paura.
Iniziò a piangere. Io mi avvicinai e la abbracciai. Appoggiò la testa sul mio petto e io le accarezzai i capelli. Restammo così per qualche minuto. Mi sembrava di essere in paradiso.
Ma la voce di Mark mi scosse da quel sogno.
- Lucas!! Venite qua!!
- Jess tu puoi...
- Certo, il dolore è diminuito.
Si alzò e si aggrappò a me. Entrammo nella stanza affianco e Jess iniziò ad urlare. Corse (per quanto poteva) vicino al corpo di Carmen.
Migliori amiche. Non puoi perderle così.
Mi inginocchiai davanti a lei e le alzai la maglia.
Ed ecco il numero 8. Scritto con il suo sangue. Ovviamente.

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Non ne uscirete vivi
Korku"Ci doveva pur essere una soluzione. Un modo per uscire da quella maledetta casa. - Il retro!!- urlò Jessica. - Hai ragione c'è un'uscita li!!- gridò Mark. - Muoviamoci che stiamo aspettando!?- disse Carmen. Iniziammo a correre in quei corridoi bui...