Capitolo 2

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Mi avvicinai al letto e iniziai a scuoterla.

- Jessica...?? Jessica svegliati!!

Stavo urlando come un coglione ed iniziai a singhiozzare.

Qualcuno mi tirò via da lì. Mark si avvicinò al letto ed iniziò a slegare Jess. Qualcuno mi stava abbracciando.

Migliori amiche. Hanno sempre un ottimo profumo.

Mi calmai e andai ad aiutare Mark. Presi Jess in braccio e la sistemai in un'altra stanza.

Non aveva molte ferite: un taglio sulla gamba e un grosso livido in testa.

Le alzai la maglia, ma la feci cadere subito.

- Mark!! Vieni subito qua!

Mark arrivò correndo e rimase scioccato quanto me.

Sulla pancia di Jess c'era scritto il numero 15 con del sangue.

- Ma... chi è stato a fare questo?

- Calma Lucas... Potrebbe essere che lei è una pazza e si è fatta tutto questo da sola.

- Ma non dire cazzate!!

Ma una specie di sospiro ci fece voltare. Jessica stava dando segni di vita.

- Che... cosa è successo?

- È quello che stiamo cercando di capire. Tu non ricordi niente?

- Ricordo di essere stata colpita alla testa. Poi niente più.

- D'accordo. Ora dobbiamo stare sempre insieme e dobbiamo andarcene da questa casa. Mark, chiama un'ambulanza.

- Amico, qua non piglia. Nemmeno una tacca.

Presi il mio telefono. Non prendeva nemmeno a me.

- Jessica, a te va?

Scosse la testa.

- Carmen... Carmen??? Dov'è Carmen?

- No cazzo, anche lei no!

Stava per uscire di corsa dalla stanza, ma io lo bloccai.

- Fratello, chiunque sia questo pazzo, vuole che noi lasciamo qui Jessica per riprendersela. Quindi tu cerchi Carmen, e io controllo Jess.

- Lucas, sei un GENIO!!

Uscì dalla stanza. Io mi girai e vidi che Jessica aveva gli occhi chiusi.

- Tutto okay?

Scosse la testa. Le guardai la gamba e vidi che stava perdendo molto sangue.

Strappai un pezzo della mia giacca e la usai come una fascia.

Poi pulii la pancia, dove c'era quel numero.

- Jess... per te il numero 15 significa qualcosa?

- Bhe... in effetti si. È il mio numero fortunato.

Coincidenza? Non credo.

Mi sorrise. Perché cazzo doveva sorridere. Mi faceva solo innamorare di più.

- Lucas... ho paura.

Iniziò a piangere. Io mi avvicinai e la abbracciai. Appoggiò la testa sul mio petto e io le accarezzai i capelli. Restammo così per qualche minuto. Mi sembrava di essere in paradiso.

Ma la voce di Mark mi scosse da quel sogno.

- Lucas!! Venite qua!!

- Jess tu puoi...

- Certo, il dolore è diminuito.

Si alzò e si aggrappò a me. Entrammo nella stanza affianco e Jess iniziò ad urlare. Corse (per quanto poteva) vicino al corpo di Carmen.

Migliori amiche. Non puoi perderle così.

Mi inginocchiai davanti a lei e le alzai la maglia.

Ed ecco il numero 8. Scritto con il suo sangue. Ovviamente.

Non ne uscirete viviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora