Capitolo 16

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Justin:'Fermati qui..' Dopo la nostra chiacchierata al pub Justin ha voluto mostrarmi una cosa. Ed eccoci qui. Durante il tragitto non abbiamo parlato molto, più che altro ci sono state occhiate, è stato leggermente imbarazzante, già. Scende dalla macchina e guarda il posto con un piccolo sorriso sulle labbra, ma con un sorriso malinconico. Un sorriso che ha una persona che pensa al passato e a cui mancano dei momenti, una persona che vive nei ricordi. Siamo nel bosco, abbiamo avuto qualche difficoltà per arrivare qui e per poco non facevo fuori qualche piccolo animale.

Io:' Che ci facciamo qui?' apro la portiera e scendo. Lo guardo un po' confusa.

Justin:'Voglio farti vedere una cosa' mi sorride. Ma quello sguardo malinconico non lascia il suo viso.

Io:'In mezzo al nulla, Justin?' inarrco un sopracciglio. Forse mi è sfuggito qualcosa. Si volta verso di me.

Justin:'Questo una volta.. Non era il nulla' apre le braccia per mostrare il panorama che ci circonda. Aggrotto le sopracciglia non capendo una parola. Si gira dandomi le spalle, osservando ogni minimo particolare di quel posto. 'Questo una volta era casa mia' socchiudo le labbra, sussurando un 'Oh'. Riprende a camminare e io lo seguo, fino ad arrivare a qualche colonna messa non proprio bene. Le osservo.

Io:'Ha l'aria così..' continua lui la mia frase.

Justin:'Vecchia?' alzo lo sguardo verso di lui e mi sorride dolcemente. Lo guardo anch'io. 'Perchè è vecchia' mi guarda ancora e mi sorride, ma io distolgo lo sguardo, trovando interessanti quelle colonne davanti a me. Mi sorge una domanda in mente.

Io:'Aspetta, tu da quanto sei..' le parole mi muoiono in gola. Si volta verso di me e mi sorride ancora, anzi ridendo. Che ha da ridere?

Justin:'Da quanto sono un vampiro? Puoi dirlo, non è una parolaccia' abbasso lo sguardo mortificata. 'Ho 20 anni, dal 1764..' alzo in fretta lo sguardo guardandolo negli occhi. Il mio respiro aumenta leggermente e mi porto una mano alla bocca, sbalordita. Se posso dire così.

Io:'Oh mio Dio..' guardo altrove, posando la mia attenzione su qualunque cosa. Con la coda dell'occhio vedo che si gira verso di me. Mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Justin:'Hai detto che volevi sapere tutto, no?' mi giro verso di lui. Ancora confua e spaventata e non so nemmeno io cosa provo in questo momento. E' una situazione così nuova, è strano. 'Non ti nasconderò mai più niente' mi sorride. Non so se devo essere più rilassata, perchè sarà finalmente sincero con me su tutto, oppure agitata perchè saprò tutto della sua vita, del suo passato, tutto. Ci guardiamo negli occhi e quello sguardo, adesso, mi trasmette calma. E se volere, senza che me ne accorgessi, il mio respiro si calma, soltanto guardandolo. Distogliamo lo sguardo. 'Parecchio tempo fa, prima che la casa dove abito adesso fosse costruita, questa era casa mia, dove abitavo con i miei genitori' mi dice mentre riprende a camminare, intorno a qualche rovina qua e là. Lo seguo, stando attenta a non inciampare. 'Avevo un fratello, Jaxon. Ovviamente lui viveva con noi. I fratelli Bieber, amici inseparabili, fin quando non conosciamo una.. ragazza' ride a quest'ultima parola. Pensare che prima di me poteva essere innamorato di un'altra, che poteva essere di un'altra, mi fa sentire gelosa. Ma parliamo di una donna di secoli fa. Sarà normale essere ancora gelosa? 'Si chiamava Amara. L'ho conosciuta nel 1764' mi guarda 'E dal momento che Amara entrò nelle nostre vite, il rapporto tra me e mio fratello, mutò. In qualcosa di peggio.' abbasso lo sguardo, intristito. Io non ho fratelli e sorelle, ma penso che farei qualsiasi cosa pur di non perderlo.

Io:'Hai perso tuo fratello per una donna?' inarco un sopracciglio, alquanto confisa. Mi guarda e ridacchia,

Justin:'Oh, non era una donna qualsiasi' si ferma per un po' e continua 'Ricordo quanto io e mio fratello ci mettevamo in competizione davanti a lei. Soprattutto quando doveva scegliere il suo accompagnatore per il ballo dei fondatori. O io o mio fratello. Beh.. Scelse me' disse girandosi verso di me a guardarmi. Wow. 

Io:'Intendi il primo ballo dei fondatori?' mi avvicino e gli sorrido. Lui sembra spiazzato dal mio avvicinamento verso di lui, ma mi sorride.

Justin:'Già.. Proprio il primo.. Credo che da qualche parte ci sia un registro.. Un giorno te lo farò vedere' sorridiamo e ci guardiamo. Mi tolto una ciocca di capelli da viso. Diventa più serio. 'Non m'importava di possedere qualcosa che voleva mio fratello, non mi importava che soffrisse. Sapevo solamente.. Che volevo lei' mi continua a guardare, serio. E io faccio lo stesso. Deglutisco.

Io:'Lui quindi si è arrabbiato' dico con fare da capitan-ovvio. Trovo una panchina di marmo in buone condizioni e mi ci siedo, continuandolo a guardare.

Justin:'Una cosa che so bene di mio fratello è che lui non si arrabbia, si vendica e basta, come me.' deglutisco e sento la pelle d'oca. Distoglie lo sguardo 'Quando mio fratello vuole una cosa la ottine. Ai tempi non lo sapevo. Più tardi ho scoperto che quella notte, Amara era stato anche con lui.' mi guarda di nuovo. Come si può essere tanto crudeli e provarci con la ragazza del proprio fratello?

Io:'Quindi. lui te l'ha rubata?' mi sorride e scuote leggermente la testa.

Justin:'Col tempo capimmo che nessuno poteva rubarla a nessuno. Una notte, mentre stavamo insieme, dopo che le avevo dichiarato ciò che provavo per lei, lei si mostrò a me. I suoi occhi, i suoi canini. All'epoca pensavo che fosse il viso di un mostro, lo stesso che ho io, quando non riesco a controllarmi. Mi disse che aveva un futuro per noi. Lei, io e.. Jaxon. E dopo quelle parole mi morse. Ci svegliai la mattina seguente, il mio collo era ancora sporco di sangue, ma il sangue aveva smetto di fuoriuscire. Il cuscino bianco, divenne rosso. Quando si avvicino a me, non avevo paura. Le dissi che doveva stare lontana, ma tutto ciò non cambiò quello che provavo per lei. Ci constrinse a mantenere il segreto con tutti, ma soprattutto l'uno con l'altro. Voleva che saremmo stati insieme, per sempre' fa spallucce. Mi alzo dalla panchina. Mi passo una mano per i capelli, 'Ma ovviamente non è andata così. Mio fratello da quando l'ha persa cerca vendetta, adesso potrebbe farlo, nell'unico modo in cui può ferirmi.' 

Io:'E quale sarebbe?' dico spaventata dal pensiero che qualcuno possa fargli del male.

Justin:'Fare del male a te' dice in modo roco. Il mio cuore perde un battito, ma non posso andare avanti così.

Io:'Justin.. Ti ho dato tutta la giornata, ma stare con te sarebbe come vivere in una bugia. Mentire continuamente. Mentire ai miei genitori, alle mie amiche. E.. Io non posso stare con te. Mi dispiace Justin. Mi dispiace davvero.' Una lacrima scende dal mio occhio. I suoi occhi diventano lucidi per poi lasciar cadere lacrime salate,

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