Capitolo 17

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E' passata circa una settimana da quando ho lasciato Justin. Sto uno schifo. Rimango barricata nella mia stanza, senza vedere nessuno. In questo periodo ho bisogno soltanto di stare a letto, a pensare. Cosa che non smetto di fare nemmeno quando dormo. Penso continuamente a lui, lo sogno persino. La scena di lui che piange per colpa mia non lascia la mia mente, e mi sento terribilmente in colpa. Ci eravamo ripromessi non abbandonare mai l'un l'altra, ma sono stata proprio io ad abbandonarlo. Continuo a ripetermi che è stato giusto così, che non posso vivere in una menzogna. In verità questo è ciò che dice la mia testa. La mia parte razionale. Cosa dice la mia parte innamorata? Il mio cuore urla disperatamente, si dispera perchè ha perso, ormai la propria metà. Ma in amore si deve seguire la parte razionale o quella innamorata? Beh, quella innamorata, a meno che tu non ti sia innamorata di un vampiro. In quel caso mi farei qualche domanda. Oh ma che dico? Sto delirando! La vibrazione del mio cellulare mi porta alla realtà, strappandomi dai miei pensieri. E' Kebi.

Io:'Hey' dico sedendomi sul divano. 

Kebi:'Come stai tesoro? dice in modo dolce. Le avevo raccontanto tutto, omettendo qualche cosina. In pratica le ho detto che io e Justin ci siamo lasciati, il motivo? Non mi va di parlarne. Continuo a ripetere questo a chiunque me lo chieda.

Io:'Così.. Tu come stai?' sospiro. Mi mancano le ragazze. Mi manca fare cazzate con loro.

Kebi:'Sto bene.. Ma mi manchi un casino Mya.. Manchi a tutte.. Che ne dici di uscire?' dice con tono speranzoso. Adoro quando fa così.

Io:'Mi mancate anche voi, ma non me la sento di uscire, non ancora. Voglio restare a casa. Scusami' sospiro ancora.

Kebi:'Ma da Myanna! E' passata una cazzo di settimana da quando tu e quello stronzo vi siete lasciati! La vita va avanti e non aspetta mica te!' alza il tono di voce. Guai chi insulta Justin.

Io:'Non chiamarlo stronzo! Tu non lo conosci e non sai un cazzo di lui!' le dico alzando la voce e con un tono duro.

Kebi:'Lo difendi adesso?'

Io:'Kebi, per favore' dico in un sussurro. Non ce la faccio a tenere una discussione con lei. Non su Justin, non ora.

Kebi:'Lo ami ancora, ci avrei scommesso' certo che lo amo ancora! E' passata una settimana, mica 3547346346 anni! Anche se penso che l'avrei amato lo stesso. 'Senti, mi dispiace va bene? Ma non sopporto il fatto che tu sia barricata in casa, va bene? Se proprio non vuoi uscire, per favore, passa da me, ci saranno anche le ragazze! Ci faremo le unghie, i capelli, vedremo un film.. Insomma cosa da ragazze, come sempre' mi dice con tono allegro stavolta. In effetti ha ragione. Non serve a niente stare chiusi in casa.. Non cambia le cose e non riporta Justin da me. Anche se sono stata io a lasciarlo, lui non mi ha mandato nemmeno un messaggio, o non mi ha chiamato nemmeno una volta. Si è arreso subito, non ha combattuto per avermi. Forse non mi ama così tanto come diceva.

Io:'Va bene Kebi.. Verrò da voi stasera, ma l'argomento "Justin" è abolito' la sento sbuffare e rido. Sempre la solito.

Kebi:'Va bene Mya.. Come vuoi.. Allora a stasera.. Ciao!' la saluto e stacco. Prima di andare da loro stasera voglio passare in un posto, quindi mi inizio a preparare già da adesso. Credo siano le 4 e andrò a casa di Kebi verso le 7 e qualcosa. Vado in bagno e mi ficco sotto la doccia. In alcuni casi, la doccia è la mia migliore amica. Ti lascia scivolare da dosso tutti i pensieri.. Con una carezza. Dopo aver fatto la doccia, metto l'intimo e metto un jeans lungo semplice e una maglietta a mezze maniche bianche, ai piedi, semplici bamboline. Pettino i capelli e li lascio sciolti lungo la schiena, un po' di trucco e sono pronta. Mi guardo allo specchio e sbuffo, Chiudo gli occhi per poi aprirli e guardare nuovamnte nello specchio, il mio cuore si blocca quando vedo l'immagine riflessa nello specchio. Justin. Mi mima qualcosa con le labbra. 'Sta attenta' corrugo la fronte non capendo. Mi giro subito indietro e.. Nulla. Non c'è. Forse ho talmente tanto bisogno di lui che lo vedo ovunque. E quella frase? Forse solo uno stupido frutto della mia immaginazione. Inspiro ed espito profondamente, cercando di portare il mio battito ad una velocità regolare. Dopo qualche minuto esco di casa e mi avvio verso la mia meta. Il mio cuore spera di vederlo, seduto lì, che scrita il cielo con i suoi stupendi occhi miele. Man mano che mi avvicino al bosco e lo attraverso, il mio cuore accellera e accellera ancora, fin quando di scatto non si ferma. Non c'è. Perchè non c'è? So che non ci siamo dati nessun appuntamento, ma sentivo di poterlo trovare qui. E poi quella visione in camera mia, sembrava così reale. Il fatto è che mi manca terribilmente, ho bisogno di lui. Delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi abbracci. Ho bisogno anche soltanto di sapere che mi ama ancora, che non mi ha già dimenticata, che non mi ha già rimpiazzata. Sento del liquido amaro scendermi lungo le guance. Lacrime, lacrime e ancora lacrime. Mi siedo sul grande altopiano, dove mi ha stretta per la prima volta tra le sue braccia. Mi stendo, ma sento un rumore di un foglio che si stroppiccia. Corrugo la fronte e lo prendo. Le mie mani tremano, come ogni parte del mio corpo. Lo apro lentamente e sul mio viso si fa spazio un sorriso, un sorriso vero dopo una settimana di dolore e di disperazione, di sofferenza. Le lacrime non accennano a smettere di scendere. C'è una scritta. 'Piccola, io sono con te, sempre.' lo stringo forte al mio petto, sul mio cuore e non smetto di piangere. Non mi ha dimenticata, non mi ha rimpiazzata, mi ama, mi ama ancora! Mi pensa.. Lui è con me, lo è sempre. Allora non era un'immaginazione ciò che ho visto nella mia camera. Era lui, lo era davvero! Per un tratto ho sentito il suo profumo. Metto al sicuro il biglietto nella tasca e m'incammino verso casa di Kebi. Con un leggero sorriso sulle labbra. Durante il tragitto mi sistemo il trucco, nascondendo così alle altre di aver pianto. Dopo poco tempo sono davanti casa di Kebi. Suono e mi invita a salire. Saluto sua mamma, una donna davvero gentile. Vado in camera sua e trovo lei con tutte le altre.

Tutte:'Hey Mya' urlano e mi saltano addosso. Per un momento ho creduto di cadere. Mi sono mancate queste pazze.

Io:'Hey, ragazze.. Mi siete mancate tanto' dico scigliendo l'abbraccio.

Tuttu:'Anche tu ci sei mancata' ridiamo per la buffa situazione. Hanno preparato un discorso da dire in coro o cosa?

Kebi:'Su vieni qui...' ci sediamo tutte sul letto. 

Iniziamo a parlare.

Justin.

Ridiamo.

Justin.

Scherziamo.

Justin.

Parliamo del programma delle vacanze.

Justin,

Ci facciamo le unghie,

Justin.

Capelli.

Justin.

Justin.

Justin.

Justin.

E ancora Justin. Non lascia la mia mente, i miei pensieri, e peggio, non lascia il mio cuore. 

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Dopo la serata passata con le mie amiche torno a casa. Sono stanca. Stanca di stare male e di pensare sempre a Justin. Ho sempre lui nella mia testa. Non credevo fosse così stancante pensare. Passo per una strada poco frequentata dalle macchine, perchè è leggermente più stretta delle altre.  C'è qualche lampione qua e là. E qualche negozio ormai chiuso. Mi sento osservata e il mio respiro aumento di ritmo. Il battito del mio cuore aumenta, credo che mi verrà un attacco cardiaco. Aumento la velocità dei miei passi. Vai Myanna, la strada è quasi finita. I lampioni si spengono tutti all'improvviso. Sento il cuore salire in gola. C'è solo una luce fioca proveniente dalla luna. Respiro pesantemente e accellerro ancora il passo.  Ecco Myanna sei quasi arrivata, ma mi sento tirare dalla spalla e vengo buttata violentemente al muro. Gemo per il dolore.Davanti a me c'è una figura nera. Sembra una donna, posso capirlo dai capelli, sono lunghi e mossi. Si avvicina leggermente a me, al mio viso e la figura viene illuminata dai riflessi della luna. Non l'ho mai vista prima, ma posso dire è molto bella. Tremo, non so perchè ma mi mette in soggezione, mi incute paura. Mi sorride, un sorriso malefico. 

Lei:'Ciao Myanna' oh cazzo, Morirò me lo sento. Sento un misto di emozioni intrecciarsi tra loro, riesco a distinguerne poche, tra cui paura e preoccupazione. Ha una voce molto bella. Credo che per un uomo sia seducente.

Io:'C-come fai a sapere il m-mio n-nome?' dico balbettando. Credevo di non avere la forza per parlare.

Lei:'Io so molte cose di te, più di quanto immagini.. Dì a Justin che Amara è tornata in città' a quel nome sento il sangue gelarsi nelle vene. Brividi su tutto il corpo. Di scatto i suoi occhi si incupiscono, diventano neri. E intorno ai suoi occhi, si mostrano delle venuzze scure. Si avventa sul mio collo e.. Mi morde. Sento un dolore allucinante, Sento le forse lasciarmi. Intorno a me pian piano scompare tutto. Urlo, ma io stessa lo sento lontano. Poi, il nulla.

'Dì a Justin che Amara è tornata in città'

Fanciulle spero che il capitolo vi piaccia.. Votate e commentate! :DDDD

Ho scritto il prologo di una nuova storia.. Totalmente diversa da questa, ma lo stesso avvincente e molto intrigante.. Mi piacerebbe se gli deste un'occhiata e mi faceste sapere cosa me pensate.. Votate e commentate, così pubblicherò il primo capitolo! Ovviamente continuerò ancora Sunrise..

Si chiama Take me away.. Potete trovarla nei miei lavori.. Leggete, votate e commentate.. Pleeeease! :33

Qui siamo aumentati di parecchio! Ringrazio tutti coloro che leggono, votano e commentano! Continuate così! Byeee :33

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