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"So pull me up from down below
'Cause I'm underneath the undertow"
(Allora spingimi su da qui in basso
Perché sono alla risacca)

Come previsto la nuova terapia era molto più pesante da sostenere della prima e, in breve tempo, le mie energie furono quasi totalmente prosciugate. L'avevo iniziata due settimane prima, le più lunghe e faticose di sempre, dove ero stata trasferita di stanza e portata in una dove potevano entrare solo gli infermieri e poche altre persone, con un permesso firmato dalla primaria, purché portassero la mascherina e fossero in ottime condizioni salutari. Ovviamente Camila era la prima della breve lista: in quei giorni ci eravamo avvicinate molto, arrivando a capirci semplicemente a sguardi, e quando la ragazza non c'era perché, nonostante stessi male, lei doveva comunque continuare la sua carriera, passavamo il tempo libero a scriverci messaggi per lo più stupidi e senza senso ma che ci confermavano la presenza dell'altra e, alla fine, era quello ciò che contava maggiormente.

Quel finesettimana Camila era riuscita a liberarsi e aveva preso il primo aereo libero per raggiungermi, nonostante le avessi consigliato di riposarsi, e in quel momento la stavo aspettando guardando nervosamente la porta della mia stanza temendo che potesse aprirsi da un momento all'altro. La verità era che non volevo che la ragazza mi vedesse in quelle condizioni, non quando nemmeno io stessa riuscivo più a riconoscermi: il viso era pallido e scavato, le occhiaie viola, testimoni di lunghe notti insonni passate a contorcermi dai dolori e vomitando tutto quello che ormai non avevo più nel corpo, risaltavano su di esso e apparivano con una chiarezza disarmante, circondando gli occhi verdi di cui tanto ero orgogliosa ma che ormai era da dieci giorni che non brillavano più come un tempo, tristi e spenti come il resto delle mie energie.

Avevo paura che Camila, non appena mi avrebbe vista in quelle condizioni, sarebbe scappata via capendo che era troppo da sostenere, e temevo di rimanere sola ad affrontare il mio mostro, cosa che non sarei riuscita a fare visto che avevo deciso di combatterlo solo per vedere la cubana felice. In quei giorni ci eravamo avvicinate così tanto che il solo pensiero di poterla vedere andare via mi faceva stare male e non c'era verso di farmi sentire meglio se non chiamandola e sentendo la sua voce tranquillizzarmi e riscaldarmi il cuore.

In quell'esatto momento, mentre pensavo alla ragazza dai grandi occhi marroni, la porta della mia stanza si aprì e un tornado di felicità mi travolse gettandomi le braccia al collo lanciando un gridolino che sapeva di felicità pura.

«Mi eri mancata un sacco Lo, non immagini quanto!» esclamò con allegria tenendo la faccia premuta contro la mia spalla, abbracciandomi con forza.

Ridacchiai ricambiando debolmente la stretta, anche se fra le sue braccia improvvisamente sentii tornare l'energia a scorrere nelle mie vene. Quando avevo detto alla mia psicologa che ogni volta che ricevevo una sua chiamata o anche un suo semplice messaggio mi sentivo rinata, aveva sorriso sollevata e mi aveva detto di tenermela stretta, blaterando qualcosa sul fatto che aveva una buona influenza su di me e che avrebbe potuto aiutarmi molto nel corso di questi due mesi di terapia.

«Anche tu Camz, anche tu.» risposi con un sospiro, lasciandola andare e guardandola negli occhi desiderando di toglierle quella mascherina dal volto per rivedere il suo dolce sorriso prendere forma sul suo volto. «Allora, come sono andati questi ultimi giorni?»

La ragazza si illuminò alla mia domanda e mi lasciò andare, lasciandomi sentire il freddo della stanza avvolgermi al suo posto, prendendo posto sulla sedia al mio fianco. Poi iniziò a parlare subito dopo aver afferrato la mia mano sinistra iniziando a giocare con le mie dita: «Da Dio.» rispose con gli occhi che sorridevano. «Ho definitivamente terminato una canzone sulla quale lavoravo da tempo e che rilascerò entro la fine del mese, poi mi hanno appena detto che sono stata nominata a cinque American Music Awards e ancora non riesco a crederci. Ti rendi conto? Cinque!»

Head Above Water ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora