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"God, keep my head above water
Don't let me drown, it gets harder
I'll meet you there at the altar
As I fall down to my knees
Don't let me drown, drown, drown
Don't let me, don't let me, don't let me drown
Don't let me drown, drown, drown
Keep my head above water, above water"
(Dio, tieni la mia testa fuori dall'acqua, non lasciarmi annegare, è diventato più difficile. Ci incontreremo lì all'altare mentre cado in ginocchio. Non lasciarmi annegare, annegare, annegare. Non lasciarmi, non lasciarmi, non lasciarmi annegare. Non lasciarmi annegare, annegare, annegare, tieni la mia testa fuori dall'acqua, fuori dall'acqua.)

Per la prima volta dopo l'episodio accaduto un paio di giorni prima riuscii, finalmente, ad alzarmi dal letto. Mossi alcuni passi incerti, mettendocela tutta per coordinare nuovamente i miei movimenti ormai impacciati e insicuri. Al mio fianco c'era James assieme ad un'infermiera che aveva iniziato a lavorare nel mio reparto qualche mese dopo il mio arrivo in ospedale e che, in un primo periodo, avevo odiato: si chiamava Elizabeth e si comportava come se fosse la reginetta della situazione, poi, un giorno, la venne a trovare il suo fratellino più piccolo e tutti nel reparto lo trattammo come un principino, come del resto facevamo con tutti gli altri bambini che capitavano fra quelle tristi stanze dell'ospedale, e lei ne fu talmente grata che cambiò radicalmente modo di approcciarsi e divenne addirittura quasi simpatica.

«Okay Lauren, direi che ci siamo.» disse, appunto, Elizabeth quando mi vide riuscire a camminare fino in fondo alla stanza senza traballare una sola volta. «Non hai riportato danni al cervello, anche se quell'apnea non ti ha fatto per niente bene.»

«Quindi niente neurologia? Peccato.» scherzai con un sorriso sul volto. «Avevo pronte alcune battute da fare al neurologo una volta arrivata in reparto.»

«Ti prego, non iniziare.» si lamentò subito James, incrociando le mani davanti al petto e alzando gli occhi al cielo, in segno di preghiera.

«Sapete cosa...»

«No!» esclamò subito Elizabeth. «Taci, non lo voglio sapere!»

«Dio, siete così noiosi!» borbottai. «Tanto sono io che sto morendo, mica voi.»

«Lauren!» esclamò James offeso. «Stai dicendo che stiamo facendo un cattivo lavoro?»

«Nossignore, non potrei mai!» dissi subito, alzando le mani in segno di resa. «Anche se...»

«Non ti picchio solo perché peggio di così non potresti essere presa.» commentò Elizabeth scuotendo la testa con esasperazione. «Bene, basta chiacchiere, ti vuole la Dottoressa.»

«Chi, la strega?» chiesi istintivamente, realizzando solo dopo quanto avevo detto. «Cioè... Volevo dire... Il primario, la Dottoressa Hughes, sì.»

«Sappi che la strega è colei che sta facendo il più possibile per salvarti il culetto, signorina.» rispose con aria severa Elizabeth, afferrando la cartella che aveva lasciato sul letto e segnandosi qualcosa. «Ora muoviti e vedi di non dimenticarti la mascherina, di nuovo

Le lanciai uno sguardo sconsolato verso James che ricambiò con un sorriso divertito che fece immediatamente sparire non appena l'infermiera si girò verso di lui fulminandolo con lo sguardo. «Oh, ma davvero? Non posso contare nemmeno su di te?»

«Io non ho fatto niente!» si difese lui alzando le mani e facendo un passo indietro, cercando di risultare il più convincente possibile finendo, però, per fallire miseramente.

Elizabeth alzò gli occhi al cielo, poi si rivolse a me. «Sei la nostra rovina. Muoviti.»

Mi finsi colpevole ma poi, non appena l'infermiera si girò, mi lasciai scappare una risatina silenziosa che James ricambiò. Poi, sospirando appena, seguii l'infermiera fuori dalla mia stanza a passo incerto, infilandomi la mascherina che mi aveva lasciato sul letto.

Head Above Water ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora