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"And I can't swim in the ocean like this forever
And I can't breath"
(E non posso nuotare nell'oceano in questo modo per sempre
E non riesco a respirare)

Camila si infilò la borsa a tracolla, sorridendomi entusiasta, e mi porse la mano che non esitai ad afferrare. Intrecciai le mie dita con le sue, soffermandomi un istante ad osservare quell'incastro perfetto, ed annuii leggermente, dichiarandomi pronta per andare. Poi, un attimo prima di aprire la porta della mia stanza con la mano libera, la cubana mi sistemò meglio la mascherina sul viso regalandomi, infine, un altro dei suoi soliti e stupendi sorrisi.

«Ecco, ora è tutto perfetto. La dottoressa Hughes non avrà niente da ribadire a riguardo.» dichiarò con aria soddisfatta, trascinandomi poi verso il corridoio e, successivamente, verso l'uscita del reparto.

La ragazza procedeva a passo spedito mentre io, ancora incredula da quanto stava accadendo, procedevo a passo decisamente più rallentato. Fino a qualche ora prima ero distesa sul mio solito letto, convinta che sarei finita per marcire in quella maledetta stanza, mentre ora... Beh, ora stavo lasciando che Camila mi indicasse la strada per uscire da quell'inferno. Certo, solo per un pomeriggio, ma per me era già un traguardo incredibile e irraggiungibile.

«Dai Lolo, muovi quel culo che abbiamo poco tempo!» esclamò la ragazza quando, un attimo prima di uscire effettivamente dall'ospedale, mi bloccai di colpo. «So che ti fa strano uscire ma dovrai farci l'abitudine, visto che dovrai farlo sempre più spesso dopo l'operazione, quando ti porterò alle visite di controllo.»

«Mi porterai?» chiesi incerta, senza muovermi ancora dal posto.

«Sì Lo, ti porterò. Credi davvero che una volta fuori di qui ti abbandonerò?» chiese lei rilasciando una leggera risata. «Non fare la stupida e seguimi, forza.»

Sorrisi sollevata, sentendo la mascherina grattare fastidiosamente le mie labbra, e finalmente mi decisi a fare quel piccolo passo verso la libertà, verso una giornata che sarebbe senz'altro stata meravigliosa e, soprattutto, verso il mio nuovo futuro.

Una volta in macchina Camila mi diede la possibilità di scegliere la musica, visto che lei guidava e non aveva alcuna intenzione di dirmi quale sarebbe stata la nostra meta, e dunque in un attimo mi ritrovai a frugare fra la lista infinita di CD che aveva sul cruscotto.

«Ma perché usi ancora i CD? Voglio dire, ora che c'è Spotify e tutte quelle cose lì, non è scomodo averne sempre così tanti fra le mani?» chiesi scartando il quinto disco e sbuffando rumorosamente, realizzando che la scelta era troppo vasta e che prima di decidermi, molto probabilmente, saremmo arrivate a destinazione.

«Mi piace fare le cose all'antica, in alcune situazioni.» rispose lei lanciandomi uno sguardo veloce prima di ritornare a puntarlo sulla strada. «Ti consiglio di prendere quello bianco, l'ho creato apposta per i lunghi viaggi e ci sono alcune canzone parecchio carine che potrebbero piacerti.»

Frugai nella pila e, appena trovato il disco di cui stava parlando, alzai un sopracciglio stupita ridendo leggermente. «Una cantante che scarica roba illegalmente? Davvero Camila?»

Lei non rispose subito limitandosi, invece, a fare spallucce: «C'è la crisi.»

«Idiota.» la ripresi tirandole una pacca sul braccio. Poi infilai il CD nell'apposito lettore e feci partire la prima traccia.

Subito alcune note di chitarra ci avvolsero, riempiendo l'aria circostante di una tranquilla allegria tipica dei pomeriggi estivi che avevo trascorso in compagnia dei miei amici in riva al mare, cantando e ballando come dei deficienti, semplicemente godendoci quelle ore di calore senza lo stress della famiglia, della scuola o, nel mio caso, della salute.

Head Above Water ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora