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"And I can't see in the stormy weather
I can't seem to keep it all together"
(E non riesco a vedere nel tempo tempestoso
Non riesco a tenere tutto insieme)

Tirai su la zip della felpa, infilando le mani in tasca, e lasciai scivolare la testa all'idietro godendomi il calore del sole bruciare contro la mia pelle, cercando di liberare la testa dai miei pensieri. Lasciai un sospiro controllato, riaprendo lentamente gli occhi, e puntando lo sguardo nel disco luminoso ignorando quanto mi avrebbe potuto fare male alla vista e concentrandomi solamente sul fatto che, in quel momento, potevo farlo. Detta in un modo brutto, non sapevo quando e, soprattutto, se avrei potuto farlo nuovamente: non potevo sapere cos'aveva in serbo per me il mio destino, cosa mi aspettava in quella giornata e cosa mi sarebbe aspettato nei giorni successivi, fino al giorno dell'operazione.

Come prima cosa, mi servivano soldi. La chiamata con i miei genitori non era propriamente andata bene e, nonostante avessi finto di nulla con James quando gli avevo raccontato com'era andata, la cosa mi aveva ucciso. Certo, la maggior parte della colpa era mia, dopotutto avevo scelto io di cacciarli in modo brutale fuori dalla mia vita e avevo deciso io di tagliare tutti i ponti vietandogli anche di visitarmi nei mesi di ricovero, ma era stato per il loro bene, non per cattiveria. Solo che, non avendomi vista nelle mie peggiori condizioni, non lo potevano sapere. E così, in quei dieci minuti che avevo trascorso al telefono con i miei genitori, ero solamente riuscita a dirgli che ero ancora viva, niente di più. Poi, per il resto, mi era stato indirettamente fatto capire che i soldi che avevano messo da parte per me erano finiti, me li avevano dati tutti quanti un anno e mezzo prima, e poi avevano semplicemente eseguito quanto gli avevo detto di fare il giorno in cui ero stata ricoverata per la seconda volta: avevano smesso di interessarsi di me. Il nostro rapporto non era mai stato propriamente dei migliori, figuriamoci dopo che avevo scaricato loro addosso tutta la colpa del mio stato salutare. Da stronzi, certo, ma almeno, se fossi morta, non mi avrebbero ricordata come una persona piena di rimpianti, distesa su un letto bianco, chiedendosi perché cazzo fosse toccato proprio a lei soffrire fino al punto di desiderare solamente che la morte arrivasse il prima possibile.

Ma ora che potevo tornare a vivere realmente, come avrei potuto recuperare tutti quei soldi in così poco tempo? Non avevo alcun lavoro e non potevo trovarne alcuno, in più se mi fosse venuta in mente l'idea di chiedere un prestito alla banca mi avrebbero sicuramente chiesto una garanzia e la mia quale sarebbe stata? La mia morte imminente?

Mi sedetti per terra sbuffando, sul cemento ancora leggermente umido dalla leggera pioggia che era caduta durante la notte, e tirai fuori da una delle tasche della felpa un foglio spiegazzato sul quale avevo iniziato a scrivere un mese prima delle frasi che, apparentemente, risultavano senza senso, ma che con il tempo avevano preso una forma trasformandosi in qualcosa che nemmeno io credevo di poter mai ritrovarmi fra le mani. Sembrava una canzone che raccontava le lunghe settimane che avevo passato dentro l'ospedale, fra chemioterapie, pianti disperati e prese in giro con gli infermieri vecchi e nuovi, guardando la vita scorrere fuori dalla finestra della mia stanza senza poter fare niente per fermarla e per chiederle di tornare indietro. Guardai quelle parole scritte velocemente e le sfiorai con delicatezza, sperando che miracolosamente prendessero vita e mi regalassero una somma di denaro almeno sufficiente a pagarmi le, si sperava, ultime cure.

«Sapevo che ti avrei trovata qua.» esclamò vittoriosa una voce che, subito, riconobbi essere quella di Camila. «Cosa stavi facendo? Cercavi di scappare da me? Ti ho già stancata?»

Risi delle sue assurde supposizioni e le tirai una leggera pacca non appena mi raggiunse sedendosi al mio fianco, stringendosi a sua volta nella felpa che indossava. «Scema.» risposi semplicemente sorridendo con tranquillità, nonostante tutto.

Head Above Water ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora