Capitolo 9

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Il suo profumo invade le mie narici e una leggera luce entra dalla finestra.

Butto un'occhiata sulla sveglia di Louis e noto con piacere che è ancora presto per andare in aeroporto.

Mi rilasso, stringendola ancora un po' tra le mie braccia.

"Se stringi ancora più forte rischi di farmi male." Dice con voce flebile e impastata dal sonno.

Lascio immediatamente la presa per paura di romperla o farle troppo male.

Al che lei ride.

"Non ti ho detto però di lasciarmi completamente."

Si volta verso di me e i suoi occhi si incontrano ai miei.

Belli, luminosi con una tempesta dentro ma sempre pronti a brillare.

"Ascoltami, ti chiedo scusa per ieri, tu non centri, non sapevi nulla, ma alla morte di mio padre e beh alla tua sorta di scomparsa io sono crollata e ho tutto ciò al sol sentire di parlare di quella notte." Dice trattenendo di qua e là il respiro.

Le sue mani sono posate sul mio petto nudo, la sensazione è magnifica, mi mancava tutto ciò.

I suoi occhi hanno perso il contatto da quando ha dichiarato ciò, ma io con una mano le accarezzò la schiena seminuda e con l'altra riporto il suo sguardo sul mio.

"Io devo chiederti scusa, la colpa in parte di tutto ciò è mia, non sono stato capace ne ad aiutarti ma in più ti ho ricordato qualcosa che non dovevo fare."

Prendo finalmente parola, nel suo viso si allarga un piccolo sorrisetto e il mio cuore si rallegra.

"Ma quindi in conclusione c'è finita a dormire in camera di Louis." Dice ridendo leggermente.

"E bene sì!" Esclamò seguendo la sua piccola risata.

Non stavo così bene da ormai troppo tempo.

Lei è quella forma di eroina, di dipendenza, che porta a stare bene e a desiderarla sempre di più.

"Credo sia ora di fare colazione, dopo devi andare a riprenderti tua sorella." Dice interrompendo il mio filo di pensieri.

"Ah e considera la casa libera." Continua dopo lasciandomi un leggero bacio sulle labbra e un sottile buongiorno buttato lì.

Rido, scuoto la testa e la seguo a ruota.

I bambini ancora dormono, e in cucina siamo io lei e Lou.

Durante la colazione ci sta un silenzio enorme, io rimugino e ripeto i piani per riprendere mia sorella senza una ferita mentre la mia piccolina mi osserva.

"A cosa stai pensando?" Chiede mollando un biscotto dentro il latte caldo.

"A quello che io e Liam dobbiamo fare una volta arrivati a New York." Dico guardandola.

"Okay." Dice semplicemente questo e torna a mangiare il suo latte.

Ho paura di sbagliare con lei, di ripetere l'errore di andare via o ferirla in qualche modo.

Non voglio buttarla dentro i miei affari.

Lei deve starne fuori.

"Sei sicuro che ti basti solo Liam? Io o Niall non possiamo venire?" Dice Louis lasciando a metà la sua colazione.

"No, ci sarà bisogno che voi rimanete qui, io ho già persone li di mia grande fiducia che conoscono bene anche i tombini della città." Dico lasciando anch'io la mia colazione.

Innamorata del migliore amico di mio fratello 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora