3. Gambe

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YOONGI POV

Ed eccola che si avvicinava sempre di più al nostro tavolo.
Dio... ero stato così bene in questi mesi senza vederla, perché doveva tornare a rompere?
Si trattava della mia ex fidanzata, Jasmine. Aveva origini coreane ma era nata in America, a New York precisamente. Non poteva restare a vivere lì?
La ragazza, dalla pelle leggermente più scura di un coreano tipico, indossava un vestitino scollato, rosso e corto, che lasciava intravedere molto delle gambe, con un giacchetto in pelle per coprire le spalle, infine, ai piedi, portava degli stivali neri, alla moda. Poi, ovviamente, c'erano anche quegli infiniti gioielli d'oro (finto): bracciali, collane, orecchini, anelli... e chi più ne ha più ne metta.
In poche parole, aveva un aspetto da troietta, una di quelle che si fanno sempre tutti.
Io, stupido qual ero, non lo capii subito; inizialmente pensavo che fosse una brava ragazza, così ci restai insieme per ben quattro anni... che ingenuo.
Andammo a convivere dopo circa due annetti di relazione e poi, qualche mese fa, lei mi lasciò perché diceva che non sapevo esprimere i miei sentimenti, come avevo già spiegato.
Poco dopo, per puro caso, venni a sapere che lei mi tradiva da sempre; non ne rimasi sconvolto più di tanto perché, insomma, guardatela! Meglio lasciar perdere...
«Ehi, Yoongi!», esclamò con quella sua voce fastidiosa, non so come avevo fatto a sopravvivere tutto quel tempo.
«Jasmine...», risposi con meno entusiasmo di lei. Notai Jimin che si era già posizionato per partire all'attacco, come un cane.
C'era già Yeontan, quindi il rosa poteva starsene buono... anche se, a dir la verità, quella palla di pelo marrone non avrebbe fatto paura nemmeno ad una mosca, e stessa cosa per il confetto.
«Come stai?», parlò, di nuovo, la più scura. Le interessava davvero o era solo una finta?
«Non sono cazzi tuoi», risposi senza far trasparire emozioni. Taehyung ci guardava perplesso, probabilmente non stava capendo nulla di tutto quello che stava accadendo.
«Sai, ho capito di aver fatto una cazzata a lasciarti... ti va di, non so, riprovarci?». Stava scherzando, spero. Che bello scherzo, non mi sentite ridere? Ah-ah-ah. No, non è divertente.
«Cosa?», dissi sperando di non aver capito.
«Mi sei mancato così tanto», replicò Jasmine avvicinandosi a me ed accomodandosi sulle mie gambe, per poi abbracciarmi. Ma...
Stavo per scansarla bruscamente, quando...
«Brutta troia, ti devi levare da sopra di lui», Jimin scattò in piedi più infuriato che mai. Sia io che Jasmine lo guardammo sconvolti, io soprattutto: non mi sarei mai aspettato una reazione del genere da parte del mio migliore amico. «Lui non è più tuo, fattene una ragione!», continuò il rosa. «E adesso scendi dalle sue gambe, prima che ti distrugga», si rivolse a lei con un tono autorevole e, allo stesso tempo, spaventoso. Jasmine, la quale conosceva bene Jimin e sapeva che non era solito comportarsi in quel modo, non fece assolutamente nulla... anzi, gli rise in faccia. «Ahahah, ma per favore, ti sei visto? Fai solo ridere», lo stuzzicò. Il rosa spalancò gli occhi, probabilmente pensava di averla vinta, – cosa che pensavo anch'io – ma ci sbagliavamo entrambi. Jasmine si alzò, finalmente, e si avvicinò al mio migliore amico, il quale era in piedi vicino alla sua sedia, e lo spinse facendolo cadere...
Con quale coraggio aveva fatto una cosa del genere?
«Adesso sei solo tu a far ridere», balzai in piedi, «l'hai spinto, ti rendi conto? Un comportamento che si ha all'asilo!», sbraitai incazzato più che mai. Intanto Taehyung era ad aiutare Jimin a rialzarsi.
«Non alzare la voce con me!», Jasmine riprese ad urlare. Ormai l'attenzione della clientela era tutta rivolta verso di noi, era persino arrivata Irene per cercare di calmare le acque. «Come mi è passato per la mente a fidanzarmi con te? Sei solo un cancro». L'ultima cosa che disse mi fece bloccare il battito cardiaco.
La guardai negli occhi, incapace di fare alcun movimento. Lei mi osservava con un sorriso compiaciuto, probabilmente aveva capito che era riuscita a togliermi le parole di bocca.

Presi le mie cose ed uscii dal piccolo bar. Volevo stare da solo.
Raggiunsi la mia macchina e vi entrai, solo che non partii... c'erano pur sempre Jimin e Taehyung, non potevo di certo lasciarli qui, da soli.
Sei solo un cancro, le parole di quella stronza continuavano a girarmi per la mente. Ma in fondo aveva ragione: ero – ed avevo – uno stupidissimo cancro.
Ero così immerso nei miei pensieri che non notai nemmeno qualcuno inoltrarsi nel veicolo e sedersi nel sedile accanto al mio. La mano di costui si posò sulla mia e la strinse. Sussultai a quel contatto e alzai la testa da sopra il volante, per poi voltarmi verso la persona che mi stava toccando: era Jimin. Bé, avrei dovuto aspettarmelo, lui era sempre pronto a consolarmi quando ne sentivo il bisogno.
«Ehi...», sussurrò con tono triste. Non risposi. «Non dare retta a...». Lo interruppi prima che potesse finire la frase.
«Ha ragione», dissi, «sono solo un cancro». Jimin spalancò gli occhi. «Non è vero!», quasi urlò facendomi sobbalzare. «Avere un cancro non equivale ad esserlo». Sospirò vedendo che non rispondevo. «Yoongi, tu sei una persona speciale e con un cuore d'oro, e Jasmine, in ben quattro anni di relazione, non è ma riuscita a capirlo, quindi ha preferito usarti. Non darle ascolto», disse con tono premuroso, posando nuovamente la sua calda mano destra sulla mia gelida. E ancora una volta Jimin era riuscito a tirarmi su il morale. «Grazie confetto», lo ringraziai stringendolo poi in un abbraccio che lui, prontamente, ricambiò.
«Posso chiederti perché hai reagito in quel modo quando Jasmine si è seduta su di me?», domandai, dopo attimi di silenzio, una volta staccatomi dalla stretta, curioso di sapere il motivo. «Non è un tuo comportamento solito quello». Ed era vero: il rosa era sempre stato un tipo molto calmo – infatti solitamente era lui quello che faceva terminare le liti che creavo contro qualcuno, mentre questa volta era stato lui il primo ad alzare la voce – ed in tutti questi anni non lo avevo mai visto comportarsi in quel modo, per questo mi aveva lasciato un po' perplesso.
Jimin tentennò. «E-Ecco, h-ho reagito in quel modo p-perché... mi piacciono molto le tue gambe quindi non volevo si rovinassero a causa sua», spiegò concludendo la frase con una risatina isterica. «S-Si è fatto tardi. Avevo promesso a papà che oggi sarei passato a fargli visita». Si avvicinò e mi stampò un veloce bacio sulla guancia, come faceva sempre. «Grazie per la colazione. A domani!», mi salutò, scese dalla macchina e corse via alla velocità della luce.
Gli piacevano le mie gambe? Ah Jimin, non sei affatto bravo a trovare delle scuse ottime. Dovevo assolutamente scoprire il vero motivo.

«Cazzo Taehyung!», esclamai quando mi ricordai del biondo. Uscii dal mezzo e rientrai immediatamente nel locale. Lui era ancora lì, seduto al nostro tavolo impegnato a giocare con Yeontan. Sorrisi guardandoli.
«Tae», lo richiamai e lui si voltò subito, regalandomi un raggiante sorriso. Tornai a sedermi al mio posto.
«Yoongi, come ti senti? Prima mi sei sembrato molto triste», chiese con un'espressione preoccupata sul volto, mentre congiungeva le sue mani con le mie. Avevo trovato un altro amico speciale.
«Adesso molto meglio, Jimin è riuscito a consolarmi... grazie per avermelo chiesto».
«Chi era quella ragazza?», domandò poi. In effetti non gli avevo ancora spiegato nulla.
«È la mia ex ragazza, è stata lei a lasciarmi», spiegai semplicemente.
«Capisco».
Controllai l'ora sul telefono constatando che si era fatto quasi mezzogiorno. «Wow, è tardi. Sarà meglio andare», dissi e Taehyung annuì come d'accordo.
Come avevo promesso, pagai io per tutti e raggiungemmo la macchina.
«Dimmi dove abiti che ti accompagno a casa», mi rivolsi al biondo, il quale aveva il cagnolino appisolato in braccio. Mi fermai ad ammirare quella palla di pelo: era davvero tenero. Per quanto rimasi incantato da tale bellezza, non notai lo sguardo leggermente imbarazzato del ragazzo.
«I-Io n-no h-ho u-una c-casa», rispose timidamente. Aprii di poco la bocca nel formare una piccola "o". Che stupido, me lo aveva pure detto, come avevo potuto dimenticarlo?
«Scusami, sono un coglione. Verrai a stare da me», dissi convinto, «non ti lascerò di certo per strada». Un'espressione raccapricciata mi si formò in viso al solo pensiero di lui che vagava per le vie di Seoul come un vagabondo. Ma anche no.
«Yoongi, non scherzare, sarei di troppo. Posso sopravvivere, sono anni che vivo in questo modo», replicò Taehyung tranquillo.
«Non se ne parla. Poi non devi preoccuparti, piacerai a tutti». Misi in moto l'auto e partii diretto verso casa, senza dare ascolto alle proteste del ragazzo seduto accanto a me.



JIMIN POV

«Sono proprio un coglione», mi insultai mentre percorrevo la strada per casa, a piedi. Dopo quello che era successo, sarebbe stato troppo imbarazzante farmi riaccompagnare da Yoongi. «Mi piacciono molto le tue gambe», ripetei quello che avevo detto al menta, «che scusa stupida, non ci avrà creduto affatto, non è stupido», mi lamentai.
Avevo fatto una cazzata enorme; non avrei dovuto reagire in quel modo con Jasmine, così Yoongi non mi avrebbe mai chiesto il perché del mio comportamento e io non mi sarei inventato bugie poco credibili. «Ma cosa mi prende ultimamente?», chiesi a me stesso mentre tiravo calci a dei sassolini che stavano sul marciapiede.
Non ne capivo il motivo, ma era già da un po' che, ogni volta che stavo vicino alla mia mentina, il cuore iniziava a battermi forte, la pancia cominciava ad andarmi in subbuglio ed iniziavo ad agitarmi.
Invece, quando qualcuno gli si avvicinava troppo, io scattavo subito all'attenti e diventavo improvvisamente gelosissimo.
Quando Yoongi era uscito dal bar per rintanarsi in macchina, avevo provato a parlare di tutto quello che mi accadeva con Taehyung – nonostante lo conoscessi solo da qualche ore, già mi fidavo ciecamente di lui. Il biondo diceva che avevo una cotta esagerata nei confronti del mio migliore amico, che ne ero innamorato pazzo.
Non avrei mai pensato che, dopo tutti questi anni di amicizia, ci sarebbe stato un giorno in cui Yoongi avrebbe iniziato a piacermi. Com'era successo?
Tae mi aveva pure consigliato di capire meglio i miei sentimenti verso il menta, di chiedermi se fosse vero che ne fossi innamorato e, in caso di risposta positiva, rivelare il tutto a Yoongi.
Ma come avrei potuto farlo? E se lui non avesse ricambiato, saremmo lo stesso rimasti amici?




















- ANGOLO AUTRICE -

Eccomi tornata con il capitolo 3!
Spero tanto che vi sia piaciuto e che non vi abbia annoiati.
A quanto pare Jimin sta iniziando a capire cosa prova davvero per Yoongi u.u
Secondo voi, la menta ricambierà?
Cosa ne pensate di Jasmine, vi sta simpatica?
Forse è inutile chiederlo, penso di sapere già come sarà la risposta AHAHAHA.
Grazie a tutti per le visualizzazioni, le stelline ed i commenti.💓
Adesso vi saluto, vi mando un grande bacio.😘
Buona giornata a tutti, ci vediamo con il prossimo capitolo.💜

Nurse | M.Yg.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora