25. Non deluderla

361 20 4
                                    

NARRATORE POV

Era passata una settimana dal bacio avuto tra y/n e Yoongi, e i due si erano limitati a vedersi solamente in ospedale poiché il moro non era proprio nelle condizioni di uscire, a causa delle cure.
Jimin era ancora ricoverato, anche se a breve gli avrebbero dato il permesso di tornare a casa. La famiglia ed il ragazzo del rosa erano ripartiti per Daegu insieme ai signori Min già da un paio di giorni, visto che Jimin aveva deciso di restare per un po' a Seoul. In questo periodo, Yoongi aveva passato molto tempo con il suo migliore amico, raccontandogli quello che era accaduto con y/n in sua assenza, mentre il rosa parlò di come avesse conosciuto Chan.
Adesso i due giovani si erano ritrovati nel giardino dell'edificio per una partita a scacchi, gioco in cui Yoongi non era proprio una cima.
«Ho vinto di nuovo!», esultò infatti Jimin, prendendosi beffa del suo amico.
«Dai, lo sai che non sono bravo in queste cose», si lamentò l'altro ridendo poi insieme al compagno.
Seguirono attimi di silenzio in cui i due misero in ordine le pedine del gioco.
«Perché non inviti y/n ad un altro appuntamento?», propose ad un certo punto il rosa, sorprendendo completamente Yoongi. Il moro ragionò un po' sulle parole di Jimin, prima di rispondere, e comprese che effettivamente egli avesse ragione. Però restava sempre la sua paura più grande.
«E se dovesse accadere la stessa cosa dell'ultima volta?», domandò titubante Yoongi, e Jimin ridacchiò per poi dargli una leggera pacca sulla spalla come conforto.
«Non succederà, vedrai», lo rassicurò.
«Come fai a dirlo con tutta questa convinzione?».
«Hai compreso il tuo errore, no? Quindi sai già cosa devi e cosa non devi fare con lei», disse Jimin. «Andrà tutto bene», continuò ad incitarlo.
«Va bene, ci proverò», accettò Yoongi. «Ma dove posso portarla?».
«Non saprei, qui a Seoul ci sono tanti bei posti. Potreste andare al Luna Park, al cinema oppure potreste fare una passeggiata in città...», Jimin iniziò ad elencare tutti i posti in cui Yoongi avrebbe potuto portare y/n per il loro appuntamento. «O il bowling, non è una pessima idea. E poi sei bravo in quel gioco, vero?», scherzò il rosa, conoscendo le pessime qualità del suo amico nel gioco del bowling.
«Smettila di prendermi in giro!», si lamentò Yoongi, tirando un leggero pugno sul braccio del più basso. «Però non è una brutta idea, sai? E dopo il bowling, potremmo cenare al Mc Donald's che sta accanto».
«Tu fai sempre proposte salutari», rise Jimin tirandosi una mano sulla fronte, esasperato dal solito comportamento del maggiore. «Adesso va' da lei a chiederglielo però», aggiunse.
«Adesso? Così ti lascerò solo...», disse Yoongi titubante, ma il rosa lo spinse per farlo alzare dalla panchina.
«Non fa niente, lei è più importante».
Il moro sorrise e corse quindi alla ricerca della sua infermiera, ma non prima di aver abbracciato il suo amico e di averlo ringraziato.

Y/n aveva appena terminato il suo turno di lavoro, e si stava godendo del caffè presa alla macchinetta dell'ospedale, prima di tornare a casa, dove c'erano la madre ed il fratello ad attenderla, arrivati due giorni prima a Seoul.
Appena Yoongi la intravide, corse da lei a pieni polmoni e le si sedette di fronte, confondendo di molto la giovane infermiera.
«È successo qualcosa?», domandò y/n, alzandosi poi per gettare il bicchiere dal quale aveva bevuto il suo caffè nella spazzatura.
«No, perché me lo chiedi?», chiese Yoongi, mantenendo il suo fantastico sorriso in volto.
«Sei arrivato correndo, non è un comportamento normale», gli fece notare y/n.
«Devo chiederti una cosa», disse Yoongi facendosi più serio, e la castana iniziò a preoccuparsi.
«Dimmi tutto».
«Sei libera oggi?», chiese il moro.
«Sì, perché?».
«Ti andrebbe di uscire con me?», propose Yoongi. L'infermiera boccheggiò un po' e si diede del tempo per realizzare la richiesta prima di rispondere.
«I-Io... c-certo», balbettò la giovane, facendosi un po' rossa in viso.
«Benissimo!», esclamò il moro, per poi esporre a y/n il programma della giornata: «Andremo al bowling, in seguito ceneremo nel FastFood accanto, va bene?».
«Sì, anche se non ho mai giocato a bowling», mormorò timida la castana, e Yoongi ridacchiò beccandosi così un pugnetto sul braccio dalla ragazza. «Non prendermi in giro!», si lamentò lei. Sul suo volto si era formato un tenerissimo broncio, ed il moro non poté resistere dal baciarle le labbra.
«Passo a prenderti per le diciassette. Vestiti comoda, mi raccomando», ammiccò e, prima di andarsene, le stampò un altro bacio sulla bocca.
«A dopo!», rispose y/n, e mentre osservava l'amico allontanarsi, pensò che fosse arrivato il momento di correre a casa per cominciare a prepararsi per questo appuntamento.

Nurse | M.Yg.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora