23. Vera bellezza

347 27 1
                                    

NARRATORE POV

Y/n era seduta su una delle tante panchine situate nel grande cortile dell'ospedale, circondata dai fiori profumati, a bearsi del venticello che tirava in quella fresca giornata di inizio Marzo. Si stava avvicinando la primavera, una delle stagioni che più preferiva. Con il suo verde, i suoi colori, le giornate che cominciano ad allungarsi e a farsi mano a mano più calde, poteva dire che, sì, la primavera era davvero il periodo dell'anno che amava di più.
La giovane stava appena vivendo uno di quei rari momenti di spensieratezza e felicità, comoda sulla panca di legno, con gli occhi chiusi, a godersi l'aria che le andava dritto in faccia.
Sfruttava quei pochi attimi liberi per pensare a sé, alla sua vita, alle persone a lei più care e a Yoongi. Quel ragazzo era qualcosa di incredibile; grazie a lui, y/n era riuscita finalmente ad essere fiduciosa verso le persone del sesso opposto che non si trattassero di Hoseok. Y/n era ora in grado di farsi toccare da qualcuno in modo affettuoso, dato che fino a poco tempo fa rifiutava anche un piccolo gesto come un abbraccio, e questo si era potuto notare con quello che era avvenuto il giorno dell'appuntamento tra la castana e Yoongi.
Ma la cosa che y/n mai si sarebbe aspettata, era che il moro sarebbe riuscito a far breccia nel suo cuore, portandola ad innamorarsi completamente di lui, a farle perdere la testa e a causarle miriadi di farfalle nello stomaco ogni volta che si guardavano negli occhi, tutte sensazione che lei non era mai stata capace di provare. La giovane non pensava che sarebbe mai potuto accadere, non dopo tutto quello che aveva vissuto in passato, durante il periodo dell'adolescenza, ed era grata a Yoongi per ciò che aveva fatto, per averla supportata, per esserle stata a fianco nei momenti duri e complicati e ad averla capita quando preferiva non avere nessuno attorno, ma volendo semplicemente starsene da sola a riflettere. Teneva a lui più di qualunque altra cosa.
«Ehi, piccola», la salutò esattamente il ragazzo che vagava tra i suoi pensieri, portandola a scuotere la testa e a scendere dalle nuvole. Di recente Yoongi aveva iniziato a chiamarla con quel dolce nomignolo, ed ogni volta il suo cuore iniziava a battere all'impazzata. Y/n riaprì gli occhi e li puntò sulla figura gracile del suo amico, sorridendogli con gioia ed invitandolo con una mano a sedersi al suo fianco.
«Ciao anche a te», lo salutò a sua volte la ragazza, facendosi più in là per permettere al moro di accomodarsi sulla panca, come richiesto da y/n. «Come sta Jimin?», domandò.
«È molto stanco, anche se non me l'ha detto direttamente, si nota», spiegò in breve il giovane portando una mano ad aggiustarsi il berretto blu che indossava.
«E quel cappello?», chiese y/n, dopo aver notato il nuovo oggetto di lana blu posseduto dal ragazzo accanto a lei.
«Me l'ha regalato Jimin. Non pensavo mi avrebbe fatto un regalo di compleanno dopo quello che è successo... sì, insomma, conosci bene la storia».
«Jimin è un ragazzo molto generoso e dolce, pensavo lo avessi capito. Comunque è davvero carino, inoltre è di Chanel », si complimentò la castana tentando di portare una mano a toccare il copricapo di Yoongi, ma quest'ultimo si scansò velocemente, geloso che qualcuno potesse anche solo sfiorare il suo nuovo accessorio. «Quanto sei possessivo», si prese gioco di lui y/n, ridacchiando e sbuffando subito dopo, fingendosi offesa dal comportamento del ragazzo, dipingendosi sul volto un falso broncio che la rendeva solo più adorabile agli occhi della ex mentina.
«Come sei bella», scherzò allora Yoongi portando un braccio attorno alle spalle della giovane, e baciandole delicatamente una guancia, facendole così perdere un battito. «E comunque lo so com'è Jimin, in fondo sono io quello che lo conosce dagli anni della scuola materna».
«C-Certo», balbettò y/n, ed in seguito tra i due calò il silenzio, che portò entrambi i ragazzi ad imbarazzarsi senza un motivo essenziale, ma solo perché erano seduti uno accanto all'altro, ed il moro teneva il braccio sinistro a cingere le spalle della castana. «P-Posso chiederti una cosa?», domandò poi y/n interrompendo quella calma che stava diventando troppa.
«L'hai già fatto», la derise lui, e la castana gli tirò un leggero pungo sul braccio, come a richiamarlo ed a fargli notare che non fosse divertente.
«Eh dai!», esclamò y/n, e Yoongi rise un po'.
«Su, dimmi tutto», disse poi.
«Perché non ti piace festeggiare i compleanni?», chiese lei con tono molto curioso. In fondo se quasi li odiava, un motivo doveva pur esserci.
Ma Yoongi scrollò le spalle con disinvoltura, facendo ricredere y/n riguardo quello che aveva appena pensato. «Non c'è una ragione precisa, semplicemente non mi piacciono. Sarà forse perché non amo stare al centro dell'attenzione, e nemmeno fare o ricevere regali. Perché sprecare soldi?».
«Come sei tirchio», si prese beffa di lui y/n. «Ma ricevere regali è bello, ti fa sentire speciale. Così capisci che una persona tiene così tanto a te da arrivare a spendere i suoi soldi solo ed unicamente per te», aggiunse poi.
«Se una persona mi vuole bene, allora i regali dovrebbe farmeli ogni giorno, e non solamente il giorno del mio compleanno. Inoltre per far capire quanto tieni ad una persona non c'è bisogno di spendere soldi, ma bastano piccoli gesti, ogni giorno, che facciano capire il tuo amore verso l'altro. Non la pensi anche tu così?», domandò in fine Yoongi, dopo il suo lungo discorso.
«Ma tu una volta hai sprecato i tuoi soldi per me», le fece notare quindi y/n, ricordandogli del pupazzo di Minnie che le aveva comprato la sera del loro appuntamento.
Yoongi alzò nuovamente le spalle. «Con te tutto quello che ho appena detto non vale. Per te farei qualsiasi cosa, anche farmi uccidere».
«Non farlo, poi ti avrei sulla coscienza per sempre», disse y/n per nascondere la sua vergogna, ed il moro rise abbondantemente. Trovava quella ragazza estremamente divertente e simpatica, ed ogni giorno si chiedeva come avesse fatto a vivere senza di lei, in passato.
«Sai, poco fa i miei mi hanno domandato da quanto andasse avanti la storia della malattia», parlò Yoongi tornando su un argomento che lo aveva torturato per moltissimo tempo.
«Hai detto loro la verità?», chiese la castana, e l'altro annuì.
«Non potevo più mentire, ormai sanno del tumore, tanto vale che dica loro tutto. Anche se mia madre è quasi svenuta», si grattò la nuca Yoongi, dopo aver pronunciato l'ultima frase. Sapeva che la madre avrebbe pianto a dirotto, ma non si sarebbe aspettato che si sarebbe sentita tanto male da quasi crollare a terra.
«Oddio! Sta bene ora?», esclamò y/n portando ambedue le mani a coprirsi la bocca per lo stupore e la preoccupazione.
«Be', diciamo, ma si riprenderà da questa notizia, piano piano», la rassicurò il moro.
«Vai da lei, invece di stare con me, stalle vicino e falle capire che sei abbastanza forte da sconfiggere questa brutta malattia!», lo incitò y/n alzandosi in piedi, come a dargli ancora più carica. Cosa che però non fu in grado di fare, e infatti Yoongi la prese per un polso e la fece risedere delicatamente sulla panca di legno, ridendo.
«Magari più tardi, adesso voglio stare con la mia ragazza preferita», disse in risposta il giovane stringendo poi la castana in un tenero abbraccio, che fu presto ricambiato da y/n, la quale portò ambe le braccia intorno al collo di Yoongi, mentre le sue guance si facevano più colorite.
«Yoongi... mi sei mancato tanto in questi giorni», ammise la castana, dopo vari attimi in cui erano restati in silenzio, uno attaccato all'altro, senza pensare nemmeno per un secondo all'idea di separarsi. Il moro aspirava ad ampi polmoni il dolce odore di y/n, mentre quest'ultima si faceva beatamente coccolare dalle possenti braccia del maggiore, chiudendo gli occhi e godendosi quel magico momento.
«Anche tu, y/n», disse Yoongi accarezzando delicatamente i profumati e morbidi capelli castani della ragazza. Poco più tardi decisero di interrompere quella stretta, continuando però a tenersi per mano e ad incastrare il loro sguardi l'uno nell'altro. Gli occhi scuri e vispi, ma allo stesso tempo molto esausti a causa della malattia e delle troppe attività svolte durante l'arco della giornata, scrutarono attentamente l'angelico volto della ragazza di fronte a sé, notando ogni minimo particolare, tra cui un paio di nei minuscoli sul naso, qualche lentiggine sopra le gote - praticamente invisibili ad occhio umano -, ed una cicatrice sulla fronte, che di solito veniva probabilmente coperta dalla frangetta, ma che quel giorno era ben visibili poiché la testa di y/n era perfettamente esposta alla luce del Sole, in quanto la frangia era spostata ai lati del viso, incastrata dietro le orecchie. Alla vista di quel segno particolare, Yoongi si accigliò e portò due dita a tastarlo delicatamente.
«Come mai hai una cicatrice?», domandò curioso, sperando che qualcuno non avesse osato mettere le proprie mani sulla ragazza che aveva fatto breccia nel suo cuore, altrimenti sarebbe stato pronto a spaccare tutto e tutti, solo per proteggerla.
Y/n spalancò gli occhi leggermente a disagio, e velocemente distolse lo sguardo puntandolo altrove. «Oh, b-be'... d-da piccola sono scivolata ed ho battuto la testa contro lo spigolo del comodino», raccontò imbarazzata, portando una mano a grattarsi la nuca, e Yoongi inevitabilmente rise a quella storiella alquanto divertente. «Ehi, ma cosa ridi!», lo richiamò lei un po' offesa, ma poi seguì l'amico sorridendo allegramente a sua volta.
Y/n si trovava veramente bene con il moro, lo trovava un ragazzo perfetto sia come amico sia come possibile fidanzato, ed infatti per questo era riuscita ad innamorarsi di lui. Ovviamente Yoongi pensava la stessa cosa della più bassa, la reputava la ragazza più bella che avesse mai visto, solo che non era mai stato tanto esplicito con lei ogni volta che la riempiva di complimenti, perché non voleva che la castana si sentisse troppo a disagio.
Quando finalmente entrambi riuscirono a tornare seri, Yoongi portò una mano a reggere il volto della ragazza, carezzandole così una guancia, e tornando a guardarla fisso nelle pupille nere come la pece. Ogni volta che la osservava, si innamorava di lei sempre di più. Non sapeva da cosa provenisse tutta quella attrazione verso y/n, semplicemente la trovava bella. Non carina, non "figa" come molti giovani di oggi erano soliti usare. No, y/n era proprio Bella con la B maiuscola. Era di quella bellezza sconfinata, una bellezza introvabile, diciamo rara. Però con questo non s'intendeva solo l'aspetto esteriore, ma anche quello interiore: y/n era una donna gentile, simpatica, dolce, divertente, leggermente timida (Particolare che faceva sempre esaltare Yoongi). Yoongi aveva ben compreso che la castana non avesse avuto un'infanzia rose e fiori, ma nonostante ciò lei era quasi sempre sorridente, e pensava sempre al bene di tutti. Forse era grazie al lavoro che svolgeva, dato che un'infermiera doveva presentarsi sempre allegra ed ospitale con i suoi pazienti, o forse semplicemente non voleva che gli altri soffrissero. L'unico difetto di y/n - difetto si faceva per dire, il moro trovava la minore perfetta in ogni aspetto, e quindi senza alcuna pecca - era la sua insicurezza; non faceva altro che sminuirsi pensando di non essere abbastanza, soprattutto per Yoongi, e questo lo aveva capito quando y/n gli aveva rivelato di aver pensato che lui si fosse già trovato un'altra ragazza con cui stare. Ma il moro sarebbe riuscito a farle passare tutte quelle paranoie, e a farla diventare molto più forte e sicura con se stessa.
«Sei bella», rivelò dopo un po' Yoongi, mordendosi il labbro inferiore rapito dal fascino della giovane, le quali gote si fecero sempre più rosse.
«Me lo dici ogni volta, ti ringrazio», rispose y/n sorridendo timidamente, ed il moro scrollò le spalle.
«Dico semplicemente la verità», comunicò. Poi si decise a fare la prima mossa, ricordandosi delle parole che poco prima gli aveva riferito il suo amico dai capelli rosa. «Poco fa ho parlato di te a Jimin», annunciò quindi il moro.
«Cosa gli hai detto?», domandò curiosa y/n.
«Che mi piaci, e lui mi ha suggerito di baciarti», disse Yoongi, e poté perfettamente notare gli occhietti della castana ingrandirsi a dismisura. «Io ho chiesto se non servisse l'atmosfera giusta, e sai lui come mi ha risposto?». Y/n scuoté velocemente la testa mentre il volto del moro si faceva sempre più vicino al suo, tanto da sentire i loro caldi respiri mischiarsi. «Ha detto che l'atmosfera giusta la creo io», mormorò il giovane. E lì fece l'ultimo passo per catturare le labbra morbide di y/n in un lungo e dolce bacio che fu presto ricambiato dalla ragazza.








-ANGOLO AUTRICE-

Amo questo capitolo, è così tanto soft :(, e si sono baciati!
In ogni caso, come state?💜
Io bene, la scuola è ufficialmente ricominciata, che tristezza.
Però dai, l'8 Maggio parto per Milano, almeno mi salto un giorno :D.
Spero tanto che il capitolo 23 di questa fanfiction vi sia piaciuto, e se così è stato, fatemelo pure sapere lasciando una stellina o un piccolo commento.
Grazie a tutti voi che continuate a leggere la mia storia e a votarla. Vi voglio bene.🙏🏻💜
Vi avverto già che la prossima fanfiction che porterò si chiamerà Unpopular e avrà come protagonista Jimin.
Alla prossima, un bacione!🥰

Nurse | M.Yg.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora