19. In rovina

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YOONGI POV

Da quando avevo iniziato a riempirla di complimenti, y/n era diventata timidissima e rossa in volto. Era così carina.
La cena continuò tranquilla. Avevo smesso di farle notare la sua bellezza, non avrei mai voluto metterla troppo a disagio, soprattutto al primo appuntamento.
Le avevo chiesto di venire a cena con me perché, il giorno del compleanno di Hobi, avevo finalmente compreso i miei sentimenti verso y/n, nel momento preciso in cui le mie labbra stavano per posarsi su quelle rosee della castana... a quanto pareva, Taehyung aveva avuto ragione sin dall'inizio. Avrei maledetto la mamma di y/n per sempre, per aver interrotto quel magico momento. Mi sarei rifatto oggi. Speravo solo che y/n ricambiasse il mio interesse, e che non pensasse che questo fosse solo un'uscita tra amici. In fondo, l'avevo portata in questo grazioso ristorante a posta per far colpo su di lei, e mi auguravo di esserci riuscito. Potevo vedere come il suo sguardo scrutasse incantato ogni angolo del locale.
«A che pensi?». Y/n mi distolse dai miei pensieri posando gli occhi su di me, mentre si gustava il suo pasto.
Scossi la testa come per riprendermi. «Nulla, tranquilla. Allora, che ne dici di questo appuntamento?», voletti sapere.
«Il ristorante mi piace molto, è elegante e raffinato, ed il cibo è delizioso. Inoltre, tu sei un'ottima compagnia, sei un amico perfetto», rispose la castana sorridendomi. Amico, certo... «Più tardi, che faremo?», aggiunse.
«Ci faremo un giretto nei d'intorni... per te va bene?», dissi, e y/n annuì accettando la mia proposta.

Quando arrivò il conto, a cena finita, bisticciammo un po': y/n insisteva nel voler pagare la sua parte, anzi era quasi sul punto di pagare anche quello che avevo ordinato io. Fortunatamente riuscii a fermarla ed a convincerla di lasciar fare tutto a me, nonostante sapessi quanto si sarebbe sentita in colpa.
Usciti dal locale, come promesso, ci facemmo una bella passeggiata tra le vie della capitale sudcoreana. Di sera, era sempre uno spettacolo. Tornammo al Ponte di Banpo, dove eravamo stati a Capodanno, dato che era molto vicino al ristorante in cui avevamo mangiato; in seguito, avevamo girato un paio di negozio, dove y/n si era fermata ad osservare una vetrina in particolare: il negozio della Disney.
«C'è qualcosa che scaturisce il tuo interesse?», domandai posando una mano sulla sua spalla, facendola irrigidire sul posto.
Y/n indicò un peluche di Minnie, personaggio de "La casa di Topolino". «È bellissimo...», commentò con sguardo sedotto. Il pupazzo rappresentava, appunto, Minnie Mouse rivestita con un completino da infermiera bianco e rosso; tra le orecchie aveva un berretto, mentre al collo vi era appeso uno stetoscopio grigio. Non ero mai stato un grande amante dei peluche – a differenza di mio fratello che ne aveva a migliaia in camera – ma questo lo trovavo davvero incantevole. E poi mi ricordava molto y/n, con quel camice.
«Vieni», dissi, quindi, prendendo la ragazza per il polso e spingendola verso l'interno del negozio. Raccolsi il peluche che y/n tanto bramava dallo scaffale, e mi voltai diretto verso la cassa, così da acquistare l'oggettino. Ma la castana mi bloccò prendendomi dalla manica della giacca.
Y/n mi guardò scuotendo la testa. «Non devi farlo», mormorò. I suoi occhietti erano così belli.
«Sì, invece», le feci sapere, ma y/n continuava a scuotere la testa.
«Posso pagarmelo da sola, in fondo tu mi hai già offerto la cena», disse ed io alzai le spalle.
«Voglio fare un regalo alla ragazza che mi piace, non posso?», risposi prontamente, e potei perfettamente vedere i suoi occhi ingrandirsi a dismisura, dopo la frase che avevo appena pronunciato. Immediatamente lei si scanso permettendomi di passare, e così feci dirigendomi a passo spedito verso il commesso, che mi avrebbe permesso di pagare il peluche.
Quando uscimmo, diedi la busta contenente il pupazzo nelle mani di y/n.
«Grazie, Yoongi», sussurrò semplicemente evitando in ogni modo il mio sguardo, e con le guance ancora rosse, probabilmente causato dal troppo imbarazzo.
Riprendemmo la nostra passeggiata in completo silenzio. Dicendole che mi piace, ero andato troppo oltre?
Feci intrecciare le nostre mani, poi finalmente y/n parlò.
«È-È bello s-stare con te», balbettò con un tono di voce così basso che faticai a sentire quello che aveva detto. «Mi diverto sempre».
«Già, anch'io», dissi. C'era molta vergogna in questo momento, tra noi due. «Y/n...», la richiamai, dopo poco, e lei si voltò per osservarmi. «Riguardo quello che ho detto prima, in negozio, è tutto vero. Tu mi piaci, e già da un po'», rivelai. Eravamo molto vicini, solo pochi centimetri ci dividevano. Come quella sera, al compleanno di Hoseok. Ma questa volta l'avrei baciata, nulla me lo avrebbe impedito.
Continuai ad avvicinarmi sempre di più, e y/n non sembrava voler opporre resistenza. Anzi, i suoi occhi erano incatenati sulle mie labbra, come i miei sulle sue. I nostri nasi si sfioravamo, e potevo sentire il suo caldo ed irregolare – probabilmente a causa del momento – in faccia. Decisi di cingere i suoi fianchi con le braccia, così da averla più vicina... sarebbe stato meglio non farlo.
Difatti, per colpa di quel contatto – o almeno la mia ipotesi era quella –, gli occhietti affascinati di y/n si spalancarono, e subito mi spintonò lontano da lei. La busta contente il pupazzo era finita a terra.
«Che...», tentai di dire qualcosa, ma la castana mi interruppe subito.
«Non toccarmi mai più!», esclamò con voce spezzata. Tremava ma non per il freddo, e lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi.
«Io...». Provai ad avvicinarmi, a fare qualcosa per capire cosa avessi sbagliato, però y/n fece dei passetti all'indietro, per poi scappare via, lasciandomi lì, abbandonato, con solamente un peluche di Minnie a farmi compagnia. Osservai la figura di y/n correre, finché mi fu possibile, poi mi accasciai a terra incapace di fare qualsiasi cosa. Che diamine avevo sbagliato?

«Allora, cos'è successo?». Ero rientrato in casa da qualche minuto, e Taehyung si era subito accorto del mio sguardo abbattuto. Mi aveva quindi fatto accomodare sul divano del nostro salotto ed aveva preparato una tazza di cioccolata calda per entrambi, pronto a farsi raccontare gli eventi delle ultime ore.
«Sinceramente, non lo so...», risposi con un sorriso, poggiando poi le labbra sul bordo della tazza e gustando la mia dolce bevanda.
«Che intendi dire?», m'interrogò Tae eseguendo i miei stessi movimenti.
«Non so perché y/n sia scappata. Le avevo rivelato che mi piace, e stavamo per baciarci. Ma lei mi ha spinto via prima che potessi assaporare le sue labbra, e se n'è andata», raccontai brevemente. «Questo è tutto». Il biondo restò in religioso silenzio per qualche secondo, a riflettere.
«Forse lei non voleva baciarti», ipotizzò, ma accantonai subito quest'idea. Y/n era incantata dalla mia bocca. «Oppure hai fatto una mossa sbagliata».
«Ad esempio?».
«Non so, l'hai toccata mentre cercavi di baciarla?», domandò.
«Le ho preso i fianchi, ora che ricordo. Pensi che sia stato questo il problema?». Tae annuì.
«È molto probabile».
«Però lei tremava ed aveva gli occhi lucidi! Era spaventata, Tae! Possibile che un semplice tocco possa averla terrorizzata così tanto?». Stavo impazzendo, avrei voluto avere delle spiegazioni da y/n stessa riguardo il suo bizzarro comportamento, ma ero consapevole che non lo avrebbe mai fatto... o almeno per adesso.
«Be', sì, magari lei non se l'aspettava. Per sapere la verità devi parlare con y/n», m'incoraggio il biondo. Era più facile a dirsi che a farsi.
«Chissà se vorrà parlarmi ancora, dopo oggi. Non so nemmeno se è rientrata a casa sana e salva».
«Scrivo ad Hobi e glielo chiedo». E così fece. La risposta del rosso arrivò in men che non si dica. «"Y/n è appena tornata a casa e sembra sconvolta. Proverò a parlarle"», Taehyung lesse il messaggio scritto dal suo fidanzato.
«Vorrei andare da lei ed abbracciarla, ma so che lei mi respingerebbe», mormorai tristemente. Y/n era una ragazza d'oro, non volevo perderla. «Ho già fallito con Jimin, perché anche con y/n, adesso?».
«Dai, Yoon, non ti abbattere, vedrai che tu si risolverà», tentò di rassicurarmi Taehyung.
«Lo dicevi anche per la storia di Jimin...», mi lamentai passandomi una mano tra i finti capelli, e sbuffando.

Il mattino dopo andai in ospedale per l'ennesimo ciclo di chemio, e mentre percorrevo il corridoio per dirigermi nella mia camera, incontrai Hoseok.
«Hobi!», lo richiamai.
«Buongiorno, Yoongi», mi salutò lui sorridente. Sembrava felice, allora forse non era successo nulla di grave e y/n stava bene.
«Come sta y/n?», andai dritto al punto.
«Abbastanza bene. Devo ammettere che ieri era davvero strana», raccontò grattandosi il mento, come se stesse riflettendo.
«È tutta colpa mia», scossi la testa. «Ti ha raccontato perché si è comportata in quel modo?», domandai sperando in una risposta affermativa.
«È stata molto vaga. Mi ha detto che stavate per baciarvi», narrò Hoseok.
«Solo questo?», chiesi ed il rosso annuì.
«Oh, anche che tu hai posato le mani sui suoi fianchi. Comunque, sa la cerchi, è nella stanza ricreativa con Namjoon», aggiunse e se ne andò, probabilmente il lavoro lo chiamava.
Mi diressi quindi da y/n con l'intenzione di parlarle... o almeno di provarci. Non sapevo se sarei riuscito a tenere una lunga conversazione, ma tentar non nuoce.
Quando aprii la porta della stanza ricreativa, mi scontrai con un'infermiera. Alcuni asciugamani caddero dalle mani della signorina, così mi accovacciai a terra per aiutarla a raccoglierli.
«Mi scusi, sono uno...», mi bloccai quando finalmente guardai in faccia la persona a cui ero finito contro. «Y/n, sei tu». Mi rialzai subito, volevo parlarle. «Possiamo...».
«S-Scusami...», mi interruppe lei superandomi e lasciandomi con quei due asciugamani caduti per errore, e che tra l'altro erano pure sporchi.
Sospirai pesantemente passandomi una mano tra i capelli, stanco di tutto. La mia vita stava andando ogni giorno in rovina.










-ANGOLO AUTRICE-

Buon inizio settimana, ragazzi/e!💜
Come avete passato il weekend?
Io non ho fatto assolutamente nulla, come al solito. Mi sono concentrata sullo scrivere e lo studio.
Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Vi è piaciuto?
Ammetto che non è perfetto e che è uscito un po' corto, ma non potevo aggiungere altro. Spero possiate scusarmi, vedrò di rifarmi con il prossimo.🙇‍♀️
Ci tenevo a ringraziarvi calorosamente per le 1K visualizzazioni e le 100 stelline, siete magnifici. Grazie mille a tutti, vi voglio tanto bene.💜
Ci si vede con un prossimo capitolo, a lunedì! Un bacione grande a tutti voi!💜

Nurse | M.Yg.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora