Capitolo Primo.

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'Sssh non farti scoprire, potrebbero attaccarci da un momento all'altro' cammino piano tenendo il polso del biondino che ho davanti.
'Ma quando arriviamo Luke? Io ho paura..'
'Siamo in un piccolo boschetto, non dirmi che hai paura del lupo? Sai che non ce ne sono e poi finito il sentiero arriveremo al lago' continuo a camminare rassegnata. I miei piccoli piedi seguono quelli del bambino che tengo saldamente, anche se fanno male continuo a camminare.
'Eccoci' sporgo la mia testa ricoperta di lunghi capelli biondi ricci sulle punte per godere il panorama. Mi tranquillizzo alla vista di un piccolo laghetto limpido.
'Perchè mi hai portata qui?' chiedo appena ci sediamo all'ombra di un grande albero che ci sovrasta.
'Volevo passare l'ultimo giorno con la mia migliore amica nel posto che preferisco'
'Ultimo giorno?'
'Domani parto. Vado a vivere dalla nonna a Milano e non so quando tornerò' le mie guance udendo quelle parole iniziarono a bagnarsi. Non volevo perdere il mio compagno di avventure. Luke era il mio migliore amico.
'Perchè piangi?' mi strinse la piccola e fragile mano nella sua, morbida e delicata, che tante volte aveva incontrato la mia nei momenti di paura.
'Lukey tu sei il mio unico amico, il mio migliore amico. Ho nove anni e li ho passati tutti a giocare con te. Con chi giocheró a Wendy e Peter adesso?' con il piccolo palmo della mano asciugai le lacrime.
'Io voglio essere di più di un tuo amico, tu mi piaci'
'Ma lo sai che tu non mi piaci Lukey' lui rise. È tutto così semplice da bambini.
'Io prometto che..'

*driiin driiin*

Allungo un braccio e spengo quella maledetta sveglia che ogni mattina irrompe nelle mie giornate senza chiedere il permesso. Molte volte ha rischiato di schiantarsi al suolo e di finire senza rotelle, ma mi sono sempre contenuta prendendo un grande respiro.

Mi alzo con la schiena dal letto e mi dedico cinque minuti per riprendermi dallo shock mattutino. 'Che stavo sognando?' Ripenso al sogno che ho fatto ma subito mi accorgo che non è proprio un vero sogno. È successo veramente otto anni fa. Quel bambino biondo e paffutello era il mio migliore amico. Sua madre era la migliore amica d'infanzia della mia, come una seconda mamma per me. Liz era sempre stata una donna meravigliosa, dolce e disponibile per tutti. Ma ne aveva dovute affrontare tante nella vita. Il marito lontano per lavoro tornava quattro o cinque volte al mese e negli ultimi tempi che aveva passato qua a Verona la madre si era ammalata e cosí aveva deciso di partire per starle accanto. Io e Luke passavamo ogni giorno insieme, essendo vicini di casa. Lui saltava la recinzione e passavamo interi pomeriggi a fantasticare. Un giorno ricordo che era scomparso, non lo avevo visto per tutto il giorno e avevo pensato mi avesse abbandonata. Pensavo che Peter Pan lo avesse portato nell'isola che non c'è senza di me. Si beh la mente dei bambini può essere molto contorta no? E io e lui amavamo Peter Pan. Una notte venne a dormire da me e lasciammo la finestra aperta, peccato che fosse pieno inverno e l'unico risultato fu un'influenza che ci beccammo entrambi. Lo aspettai per tutta la giornata quel giorno che sparì, pensando che si fosse dimenticato di me. Ma quando lo vidi spuntare con dei fiori tra le piccole mani paffutelle dal boschetto dietro casa, mi resi conto che lui non mi avrebbe mai lasciata sola. Il giorno dopo andai con lui attraverso il boschetto fino al lago. Lí mi disse addio. Mi confessò la sua cotta ma io lo rifiutai. Avevo gusti particolari già all'età di nove anni. Era biondo, con gli occhi azzurro cielo. Ma i capelli lunghi gli ricadevano con una frangetta sul viso che lo facevano sembrare ancora più rotondo.. era paffutello sì e lo consideravo solo un amico. Di aspetto non mi era mai piaciuto, ma aveva un gran cuore. Mi faceva sempre regali. E sempre quel giorno mi regaló una collanina, di quelle che si spezzano a metà. Metà io e metà lui. Nei giorni seguenti alla sua partenza passavo le ore seduta sulla sedia a dondolo fuori casa, aspettando che tornasse. Dalla mattina alla sera. Era estate quindi non avevo scuola. Entravo solo per mangiare, in fretta per poi ritornare lì. Dopo una settimana realizzai che non sarebbe tornato e iniziai a non aspettarlo più seduta sulla sedia con la spada di legno tra le mani. Quella spada che tante volte aveva usato per diffendermi dall'immaginario Capitan Uncino. Ed era proprio come per Peter e Wendy. Lui se ne era andato e mi aveva lasciata ad aspettarlo. Ma sapevo che in fondo non sarebbe tornato.

Ecco il primo capitolo! La nuova storia ha inizio e sono più felice che mai!! L'ho scritto con tanta passione e ci ho messo tanto impegno. L'ho fatto anche abbastanza in modo semplice perchè mi sento ispirata stasera :)

Spero vi piaccia tanto quanto piace a me, quindi fatemi sapere votando e commentando. Grazie a tutte coloro che lo faranno e che hanno letto ♥

JE.♡

Crazy, stupid you and me || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora