<<Per questo compito dovrete lavorare a gruppi...>>
Artemisia avrebbe tanto voluto seppellirsi. Poteva andare peggio di così?
Erano passati 7 giorni dalla sua "grande rivelazione" (come aveva cominciato a chiamarla lei), e ancora non era riuscita a convincere suo nonno a lasciarla andare dai suoi amici.
Vernon era irremovibile e, nonostante i tentativi della moglie a dissuaderlo dalle sue idee, lui con cambiava minimamente opinione.
Perché? Bella domanda...
Tornando nella classe della nostra protagonista la situazione era ancora, se possibile, più drammatica. Artemisia odiava i lavori di gruppo con tutta se stessa, ritenendoli "praticamente inutili e improduttivi".
Così, come aveva fatto ogni volta prima di allora, alzò la mano per parlare. L'insegnante le fece gesto che aveva il permesso di dire quello che doveva.
<<Professoressa Collins, mi scusi, ma io lavoro meglio da sola. Non è che...>>
<<No, signorina Dursley>> rispose quella, dura <<Usi questa scusa ogni volta, ma adesso non posso più permettertelo: devi imparare a lavorare in gruppo, perché è questo che farai, quando troverai lavoro.>>
Artemisia voleva controbattere, ma le parole le morirono in gola, come sempre.Si ritrovò a lavorare con Tom e Grace, e in quel momento Artemisia capì che sicuramente aveva fatto qualcosa di male, e il Karma le si stava ritorcendo contro.
"Dovevo proprio beccarmi i due fidanzatini sdolcinati, che ti fanno venire il diabete solo se li guardi?" si chiese la ragazza, buttando nella spazzatura tutto il romanticismo che in anni e anni di libri aveva raccolto.Grace e Tom, alla fine delle lezioni, corsero a lei.
<<Misia, che ne dici di incontrarci a casa tua? E' molto grande e riusciremo a lavorare meglio...>>
La Fangirl fissò la sua amica fotografa, che era in ansia per la sua risposta, nonostante cercasse di nasconderlo. Artemisia lo notò da come si mordicchiava il labbro e stringeva la mano al fidanzato.
Sebbene non riuscisse a relazionarsi bene le persone, Artedreamia le capiva davvero in modo eccezionale.
<<Certo!>> rispose infine, sorridendo caldamente per calmare i due ragazzi.
<<Perfetto! Allora ci vediamo venerdì?>> chiese Tom, stirando un po' l'espressione tesa del viso.
<<Sì, va bene. Ci si vede.>> E Artemisia si incamminò verso casa, sperando con tutta sé stessa che suo nonno avesse cambiato idea.
Hogwarts, Sala Comune di Grifondoro, ore 20:30
<<James Sirius Potter! La tua futile vita è giunta al termine!>> sbraitò una voce dal dormitorio femminile.
Tutti i presenti si girarono a guardare prima il ragazzo chiamato in causa, che si guardava in torno con una mano fra i capelli e l'espressione confusa, e poi la ragazza dai capelli rossi, conosciuta con il nome di Dominique Weasley, che usciva dall'imboccatura per il dormitorio delle ragazze con aria assassina, dirigendosi a grandi passi verso il corvino, e il ragazzo dai capelli rossi che li stava di fianco, sorridendo.
Arrivata alle poltrone dove stavano i due ragazzi, la semi-Vela si girò verso un Fred Weasley che tentava invano di rimanere impassibile.
<<Faresti meglio a non ridere, Fred Weasley II...>>
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Credendo Vides~Credendo riuscirai a vedere [HP]
Fanfiction[COMPLETATA] Artemisia Dursley è una ragazza normale; o almeno, lei si considera normale, perché agli occhi degli altri Artemisia è strana, sognatrice e con la testa fra le nuvole. I suoi compagni di classe la credono una pazza con probabilmente qu...