15- Speculazioni, Pozioni E Ricordi Dolorosi

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Artemisia sapeva davvero farti innervosire quando sorrideva.

O almeno era questo che pensava Michelle Shaw mentre la osservava a lezione di chimica. Era a quando era cominciata l'ora che aveva il sorriso stampato in faccia; E, Dio, quanto le dava sui nervi.

<<Artemisia, perché sorridi?>>

<<Oh, niente...>> rispose lei, alzando le spalle ed allargando ancora di più il suo sorriso.

<<Oh, dai Lelle, lo sai che Artemisia sorride sempre. E' inutile che continui a chiederti il perché>>

La Shaw avrebbe tanto voluto prendere a schiaffi Julian Walters, ma si trattenne. Comunque era convinta che la sua compagna "Fangirl", come se faceva chiamare, nascondesse qualcosa. E Michelle lo avrebbe scoperto...

Okay, forse si stava facendo prendere troppo la mano, ma era Artemisia a creare l'atmosfera da film con i sui occhi perennemente altrove e il sorriso angelico in faccia: a volte le sembrava che facesse parte di una storia, e che fosse capitata nel mondo reale per qualche strano motivo.


Hogwarts, lezione di pozioni

<<Ragazzi, ma vi immaginate se scrivessero seriamente una storia su di noi tra i Babbani?>>

<<Se fossero tutti come Artemisia impazzirebbero...>>

<<Lo scrittore, poi, guadagnerebbe un sacco...>>

Rose, Albus e Scorpius avevano deciso che la loro pozione della memoria poteva aspettare, ed erano partiti con speculazioni su quello che li aspettava quell'estate, anche se poi erano finiti a parlare di altro... Insomma, quella lezione non avrebbe portato a molto ma a loro non importava un granchè.

<<A proposito, quest'estate dobbiamo assolutamente far giocare Misia a Quidditch!>>

<<Ma non aveva paura dell'altezza?>>

<<Eh dai, Albus! Giocando a Quidditch non si è mai ammazzato nessuno!>>

Rose tossicchio. Scorpius si girò verso di lei ed alzò gli occhi azzurro ghiaccio al cielo. <<Okay, forse si è ammazzato qualcuno, ma non credo che faremo uccidere l'unica amica Babbana che abbiamo!>>

<<E chi lo può dire...>>

Albus spalancò le braccia. <<Oh Merino, Rose! Vuoi portarci sfortuna?!>>

La rossa incrociò le braccia al petto e protestò <<Non vi sto portando sfortuna, sono semplicemente realista!>>

Fu il biondo Malfoy ad intervenire per calmare le acque

<<Okay, ragazzi, calmiamoci... Siamo in classe, se urlate vi sentiranno tutti...>>

<<Sì, infatti, sarà meglio andare avanti...>>

Scorpius sorrise <<Grazie per la comprensione Rose.>>

<<Ma che carini!!! Vi shippo!!!>> esultò Albus <<DATEMI UNA S! DATEMI UNA C! DATEMI UNA O! DATEMI UNA R! DATEMI UN'ALTRA O! DATEMI UNA S! DATEMI UNA E! SCOROSE!!!>>

Così facendo il corvino attirò l'attenzione di metà della classe nella quae, fortunatemete, non era compreso il professore.
Quando il ragazzo se ne accorse scoppiò a ridere, e gli altri due compagni abbassarono la testa.

<<Questa me la paghi, Al>> sussurrò Scorpius all'orecchio dell'amico, che però continuò a ridere.

Privet Drive nº2

Artemisia era distrutta. Quinta volta che leggeva "Colpa Delle Stelle", quinta volta che piangeva come una fontana.
Prese le cuffie e decise di ascoltarsi un po' di musica, per tirarsi su il morale.

E così, come sempre, fini per viaggiare con la mente. Stavolta, però fece un viaggio indietro nel tempo, fra i suoi ricordi, e si fece sommergere.

Aveva sette anni. A quel tempo aveva ancora una vita al di fuori della sua camera, non era ancora una fangirl.
Era ottobre, forse novembre, e il prato del parco era ricoperto di foglie.

Lei si trovava sull'altalena, e si dondolava avanti e indietro ridendo, mentre sua nonna la osservava da poco lontano, seduta su una panchina.
Era una sensazione stupenda: l'aria fredda che le pungeva il viso, e il profumo dolce delle foglie che la invadeva ad ogni respiro.
Presa dall'euforia del momento Artemisia mollò la presa, lanciandosi in aria.
Sua nonna urlò e lei cadde a terra, com'era ovvio accadesse.
Petunia le se avvicinò e tirò un sospiro di sollievo, mormorando un "per fortuna".

La fangirl ricordava bene quelle parole e quel gesto, come ricordava bene il sapore del sangue in bocca, e la sensazione dei capelli intrisi di foglie.

Non si era mai spiegata la reazione della nonna, o almeno, non se la era mai spiegata fino a quel momento.
I pezzi tornarono al loro posto: quando Artemisia si era buttata nella mente di Petunia era riaffiorato il ricordo di Lily, del momento in cui il loro rapporto si era spezzato.

Artemisia spalancò gli occhi e mormorò delle scuse al vento. Si rese conto di tutte le volte in cui, involontariamente, aveva fatto tornare nella memoria dei sui familiari i momenti in cui la magia era stata con loro. Si rese conto di quanto potesse essere doloroso, e pensò che erano ancora in tempo per scusarsi.
Bastava solo organizzare un incontro con Harry quel agosto, quando lei sarebbe stata ospite alla Tana.

Spazio autrice🎵
Ciao! Sono ancora viva!
Volevo dirvi solo due cose:
1- Siamo arrivati a 336 letture!!! Grazie mille!!! Davvero grazie!!!
2- Penso che d'ora in poi aggiornerò solo nel fine settimana, perché non riesco ad organizzarmi con la scuola. Quindi avrete un capitolo a settimana!!! EVVIVA!!!
*silenzio*
*si sotterra*

Bene, adesso vado a studiare... Ciao!!!

P.S. Scusate per gli errori di grammatica e battitura.

Credendo Vides~Credendo riuscirai a vedere [HP]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora