Annabeth
Ero una stupida madornale, sarei dovuta andare dal preside e dirgli che rifiutavo quello stupido incarico che mi ero presa giorni prima con i ragazzini del primo anno. Avevo un buon motivo per farlo dopotutto, dovevo andare a trovare Percy in ospedale.
E invece quel pomeriggio ero rimasta a scuola, mentre i miei amici erano andati in ospedale. Piper aveva promesso che mi avrebbe chiamata per farmi parlare con il mio ragazzo, ma dopo due ore non avevo ricevuto nessuna telefonata e la preoccupazione mi stava divorando.
Mezz'ora dopo il cellulare squillò. Era Piper.
- Annabeth! - disse la voce della mia amica
- Finalmente! Stavo morendo dalla preoccupazione, maledizione! - esclamai tutto d'un fiato - Come sta? Posso parlargli? -
- No, mi dispiace. Ha la voce bassissima, abbiamo difficoltà a sentirlo noi che gli stiamo vicino, al telefono non lo sentiresti per niente - mi disse - Però sta bene non preoccuparti. Sta meglio di quello che pensavamo -
- Ah ok! Salutamelo e digli che domani andò a trovarlo, costi quel che costi - dissi
- Va bene glielo dico. Devo andare, ciao Annabeth - disse Piper e riattaccò.
Feci una smorfia, ero sicura che mi aveva nascosto qualcosa. Però speravo che non era niente di troppo grave.
Non mi importava nulla, la mattina dopo avrei saltato la scuola per andare a trovare Percy.
Mi presentai all'ospedale molto prima dell'orario delle visite e se non fosse stato per il mio sguardo determinato e poco amichevole, probabilmente le infermiere mi avrebbero cacciato a calci.
Appena mi diedero il consenso mi diressi nella stanza di Percy e il modo in cui lo trovai mi fece venire le lacrime agli occhi. Aveva il volto pallido, le occhiaie, le labbra livide e i suoi meravigliosi occhi erano stranamente vuoti e spenti. Il respiro era affannato come se avesse fatto venti vasche in una gara di nuoto.
Rimasi a guardarlo per un tempo che mi parve infinito, ma alla fine mi feci coraggio e mi avvicinai. Quando mi vide, i suoi occhi si riempirono di lacrime ma si sforzò di fare un sorriso.
- Sapientona, hai marinato di nuovo la scuola eh! - mi rimproverò facendo il suo solito sorriso da piantagrane.
- Si Testa d'alghe! Stare con te mi fa questo effetto - risposi sarcastica e dandogli un bacio intenso sulle labbra, Percy ricambiò approfondendo. Poco dopo però si staccò per riprendere fiato, sembrava aver un bisogno disperato d'aria.
- Annabeth devi farmi un favore - mi disse dopo un po'.
- Qualsiasi cosa -
- Non devi venire più a trovarmi, non voglio che tu mi veda in questo stato. Ti farò sapere quando starò meglio e dillo anche agli altri, non voglio nessuno in questo ospedale - disse con la voce rotta.
- No! Questo non puoi chiedermelo. Non allontanarmi così da te, ti prego- lo pregai abbracciandolo.
Percy emise un gemito soffocato e cominciò a tossire. Cercò di girarsi dal lato opposto al mio, come per non farmi vedere qualcosa.
- Annabeth! - esclamò una voce femminile.
Mi voltai e sulla porta vidi i genitori del mio ragazzo e nello stesso momento mi accorsi che Percy boccheggiava, come se l'aria non gli arrivava ai polmoni.
- Sally chiama il dottore! Annabeth esci immediatamente da qui - disse Poseidone avvicinandosi al figlio.
No non volevo uscire, una brutta sensazione si era fatta strada nel mio petto e temevo che se sarei uscita da quella stanza non avrei più rivisto il ragazzo che amavo. Ma quando arrivarono il dottore e gli infermieri fui costretta ad uscire, così come anche Poseidone.
Per quasi un'ora nessuno ci fece sapere niente. Sally aveva chiamato il patrigno di Percy e io avevo avvisato Talia che le cose non stavano andando bene.
La mia migliore amica arrivò poco dopo con Jason e il professor Stokfis.
- Allora? - chiese Paul.
- Ancora niente, è un'ora che sono li dentro e non ci fanno sapere niente - disse Sally con gli occhi lucidi, cercava di non piangere.
Il marito l'abbraccio, poi guardò Poseidone.
- Che hai intenzione di fare? - gli chiese
- Le analisi sono positive, se è necessario lo farò - rispose lui senza scomporsi.
- Non accetterà mai - li interruppe Sally.
- Qualcuno vuole degnarsi di far sapere anche a noi? - quasi urlò Talia.
In quel momento uscì il dottore, dalla stanza di Percy, con la faccia scura.
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E se il destino...
ספרות חובביםAnnabeth Chase vive a San Francisco, ha degli amici fantastici, una bella famiglia e un quasi fidanzato, finché sua madre non decide di abbandonare lei e il padre. È così costretta a trasferirsi a New York con la nuova moglie di suo padre e i suoi...