Punizione

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Percy

- Non ci credo! Quando dico che quella ce l'ha con me non sbaglio affatto- mi lamentai.

Dopo le due ore passate con la Doods, la professoressa mi aveva rifilato una punizione solo perché ero arrivato con cinque minuti di ritardo. Sarei dovuto rimanere a scuola il pomeriggio per sistemare delle cose che a lei non andava di fare, però avrei avuto una consolazione. Infatti la ragazza nuova, Annabeth Chase, gli aveva risposto male perché la Doods voleva interrogarla e le si è rifiutata dicendo che era il primo giorno di scuola e che era nuova. Dovevo ammettere che aveva una bella faccia tosta.

Appena entrato in classe, questa mattina, l'avevo subito notata. I suoi capelli ricci e biondi, quegli occhi grigi e tempestosi, e quello sguardo fiero e per niente intimorito, neanche quando la professoressa gli aveva detto della punizione. Non so perché ma quando l'avevo vista qualcosa si era smosso in me.

- Terra chiama Percy! Ci sei? - Jason mi riscosse dai miei pensieri.

- Mh..? - risposi

- Davvero non hai intenzione di lamentarti? È un'ingiustizia - mi chiese mio cugino.

- No tanto ci sono abituato, ho passato cose peggiori e lo sai - gli dissi

- O mamma quanto siete deprimenti! - si lamentò Piper girandosi verso di noi - Senti Percy perché dopo la punizione non andiamo un po' in spiaggia? Prima che inizia a far freddo -

- è un'idea fantastica Pip - rispose Jason al posto mio

Poi guardai Annabeth che era rimasta di spalle e gli bussai dietro la schiena. Lei sobbalzò ma si girò verso di me.

- Vieni anche tu con noi? - gli chiesi - Certo sempre se vuoi stare nel nostro gruppo -

Lei mi guardò stupita. Ma dopo un po' abbasso gli occhi, sembrava in imbarazzo.

- Se mi volete, mi piacerebbe - rispose riprendendo il suo sguardo fiero.

Gli sorrisi e poi tornammo alla nostra lezione.

Annabeth

Le lezioni erano finite e io e Percy ci trovavamo in classe, stavamo aspettando che la professoressa arrivasse per assegnarci la punizione.

In parte ero scocciata e arrabbiata perché ritenevo che non era giusto interrogarmi il primo giorno di scuola non conoscendo gli argomenti che erano stati trattati negli anni precedenti. Ma in parte ero felice e anche un po' imbarazzata perché in punizione con me c'era anche Percy Jackson e devo ammettere che lo trovavo interessante, anche se i suoi occhi mi mettevano in imbarazzo. Per una volta nella mia vita mi sentivo indifesa e nuda, quelle gemme verde mare erano inquietanti e indagatrici.

La professoressa fece il suo ingresso con una pila di fogli in mano e li diede metà a testa.

- Compilateli con quello che scrivo alla lavagna e poi potrete andare - spiegò la Doods.

E così passammo la prossima ora a scrivere su quei benedetti fogli.

Dopo un'ora e mezza avevo finito la mia parte e feci per alzarmi, quando mi resi conto che Percy era rimasto parecchio indietro.

- Tutto bene? Vuoi una mano? - gli chiesi avvicinandomi a lui

- No grazie non mi piace approfittare! - mi rispose senza guardarmi

D'istinto gli misi una mano sulla spalla.

- Se sei in difficoltà non significa approfittare, Percy. E poi siamo amici o no? - gli dissi.

Allora alzò gli occhi e li incrociò con i miei, per poco non svenni davanti a quella vista.

- Sono dislessico, iperattivo e soffro da deficit dell'attenzione. Non sono mai stato bravo a scuola e nella maggior parte dei casi mi sono fatto espellere. Qui alla Good non ho avuto problemi per quattro anni di fila, ma non so quanto durerà ancora - mi confessò un po' in imbarazzo.

Rimasi sorpresa dal fatto che mi aveva detto tutte quelle cose di sé, comunque sia ci conoscevamo appena.

Mi sedetti accanto a lui e presi metà dei fogli che aveva davanti.

- In due faremo prima e poi pensa che dobbiamo andare al mare - gli dissi facendogli l'occhiolino.

I suoi occhi brillarono e mi sorrise. Poi ci rimettemmo al lavoro.

Dopo un po', però, entrò la Doods.

- Jackson, Chase potete andare - disse

- Ma non abbiamo ancora finito - mi lamentai.

- Non importa. Ringrazia il tuo amico se potete andarvene prima -

Io guardai Percy. Sul suo viso era scesa un'ombra scura che mi metteva i brividi.

E se il destino...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora