L'appartamento era freddo e silenzioso e l'apatia del venerdì sera si faceva sentire sempre di più quando ad un tratto sentii il campanello suonare. Rimasi a fissare il soffitto per un altro po' sperando che quel qualcuno che si trovava dietro la porta se ne andasse via, ma invece di smettere diventò ancora più insistente man mano che il tempo passava. Sbuffai e mi alzai spostando velocemente le coperte e mi avviai verso la porta d'ingresso. Non appena la spalancai, mi trovai davanti il mio migliore amico, Louis, decisamente sbiancato in viso che mi guardava con un'espressione preoccupata.
-Grazie a Dio stai bene! -disse sollevando le mani in aria e facendosi spazio per entrare e chiudendosi la porta alle spalle. -Sono ore che io e tua sorella ti stiamo chiamando, dove sei finita? Sono dovuto passare a controllare, lei non ci avrebbe impiegato meno di un'ora a venire fino a qua dall'altra parte di Sydney. -continuò in preda al panico. -Possibile che a volte sei così irresponsabile, Ellie? -alzò la voce evidentemente arrabbiato guardandomi.
-Stai calmo, Louis. -lo fermai di scatto poggiandogli una mano sul petto. -Probabilmente mi si è scaricato il cellulare e non l'ho notato. -lo guardai mentre si toglieva la giacca di jeans imbottita all'interno per poi appenderla sull'attaccapanni.
-Capisco che non vuoi vedere nessuno in questo momento della tua vita, ma c'è qualcuno che si preoccupa per te. -mi fulminò con lo sguardo per poi venirmi in contro. -Veramente, Ellie. -continuò serio senza distogliere i suoi occhi azzurri dai miei, era abbastanza alterato e per vedere Louis in quelle condizioni, dovevi veramente averlo spazientito. -E poi, è un venerdì sera e non sono nemmeno le dieci di sera e tu sei già in pigiama? -chiese squadrandomi dalla testa ai piedi.
-Dovrei andare ad ubriacarmi per caso? -alzai lo sguardo incrociando le braccia al petto.
-No, ma potresti uscire con me, con gli amici e distrarti un po'. -sospirò. -Sono passati tre mesi... -continuò e improvvisamente il suo sguardo diventò triste.
-Lo so. -sussurrai abbassando lo sguardo e come ogni volta che si accennava a Luke, mi si inumidirono immediatamente gli occhi e cercavo di nasconderlo a tutti i costi.
-Ellie. -mi richiamò la voce del mio migliore amico, ma senza dire altro mi coprii il viso con le mani e quello che sentii dopo furono le sue braccia avvolgersi attorno al mio corpo e rimase così per minuti che nella mia testa sembravano infiniti. Quando mi staccai asciugai le lacrime che si liberarono dai miei occhi e mi avviai verso il salotto seguita da Louis.
-Sei riuscita a sentirlo? -chiese dopo un po'. Scossi la testa. Non lo sentivo da quando aveva lasciato l'appartamento e impiegai del tempo per spostare le chiavi che aveva lasciato sul tavolo, nella speranza che sarebbe tornato a riprenderle con la scusa di averle dimenticate. Ma non fu così. Luke se ne andò definitivamente.
-Devi andare avanti. -sbottò nuovamente.
-Pensi che sono così stupida da non saperlo Louis? -gridai alzandomi dal divano e piazzandomi davanti a lui. -E pensi che a dirmelo andrò automaticamente avanti? -sbuffai. -Ha fatto parte della mia vita per nove anni e di certo non bastano tre mesi per fare finta che non è mai esistito. -strinsi le labbra in una smorfia di dolore e chiusi gli occhi per prevenire altre lacrime.
-Perdonami Ellie, hai ragione. -disse lui con un filo di voce attirandomi a se fino a farmi sedere sulle sue gambe e stringermi a se. -Sai quanto mi fa male vederti in questo stato. -sospirò e io sapevo esattamente a cosa si riferiva.
Louis era come il fratello che non ho mai avuto. Ci conoscevamo meglio di quanto conoscevamo le proprie tasche ed eravamo sincronizzati come le lancette di un orologio. Qualsiasi cosa faceva l'uno, era coinvolto anche l'altro anche se indirettamente e qualsiasi cosa provava l'uno, la percepiva anche l'altro. Come in quel momento. Ero consapevole che viveva con un peso addosso avendo la certezza di come stavo ed ero anche consapevole che aveva costantemente paura che mi cacciasi in qualche guaio e poter perdermi, e anche solo se non rispondevo al telefono, come quella sera, si precipitava fino al mio appartamento ad assicurarsi che stavo bene. Non lo biasimavo, perché in qualsiasi altra occasione avrei fatto lo stesso per lui. Avevo perso l'amore della mia vita, ma mi rimaneva Louis e per quanto riguardava lui non avevo la minima intenzione di allontanarlo. L'unica cosa che dovevo fare era ringraziarlo per il fatto di trovarsi lì con me nei momenti più bui che pensavo di star attraversando, quando in realtà, si sarebbe potuto tranquillamente trovare in discoteca con i suoi amici.
-Grazie Tommo. -mugugnai contro la sua spalla e come risposta ricevetti una stretta più forte da parte sua.
-Ti voglio bene, e lo sai. -posò un bacio delicato sulla mia testa e riuscii a percepire il suo respiro caldo tra i miei capelli.
-Anche io. -sussurrai lasciandomi stringere ancora.
***
La mattina dopo mi svegliai sul divano con Louis che dormiva spaparanzato dall'altra parte di esso. Ricordavo poco della notte scorsa, ma ero certa che avevamo passato ore a parlare a raffica, confessandoci anche le cose più inutili che ci passavano per la testa e anche di aver pianto a lungo, e il tutto era confermato dalla quantità di fazzoletti e dalle bottiglie vuote di birra sparse attorno al divano. Mi alzai lentamente massaggiandomi le tempie nell'intenzione di cacciare via il dolore alla testa dovuto alla quantità d'alcool e lacrime versate la sera prima, ma come previsto fu inutile.
Mi avviai in cucina dove presi un sacchetto della spazzatura e iniziai a raccogliere tutti i resti sparsi sul pavimento del salotto e nonostante tutto il rumore che facevo dato dalle bottiglie che si colpivano tra loro e provocavano il solito tintinnio, Louis non si mosse di neanche un millimetro. Quando dormiva, non sarebbe riuscito a svegliarlo nemmeno un trattore, così andai in cucina e inizia a preparare la colazione.
-Buongiorno. -sentii la sua voce roca provenire da qualche parte non molto lontana e quando mi girai dal fornello lo trovai poggiato sulla soglia della porta che mi guardava.
-Buongiorno dormiglione. -lo guardai e ridacchiai per i suoi capelli sparsi in tutte le direzioni possibili. -La colazione è servita. -gli indicai il tavolo apparecchiato e spensi il fuoco sotto la caffettiera per poi versare la bevanda calda in entrambe le tazze.
-Che ore sono? -chiese lui ancora assonnato strofinandosi gli occhi con il palmo della mano.
-Le 10:35. -dissi dopo aver guardato l'orologio appeso sulla parete davanti a me.
-Mi sono fatto una bella dormita insomma. -rise prendendo un morso della sua fetta biscottata con marmellata. Seguirono attimi interi di silenzio forse perché entrambi eravamo concentrati sulla nostra colazione, forse perché eravamo ancora rintontiti dal sonno o per qualche altra ragione sconosciuta.
-Lou? -richiamai la sua attenzione. Nel giro di qualche secondo il suo sguardo si poggiò su di me e mi fece un cenno con la testa esortandomi a continuare.
-Usciamo questa sera? -chiesi non del tutto convinta, ma dovevo pur provare di muovermi in avanti.
-Dici sul serio? -disse incredulo e allo stesso tempo felice quasi cadendo dalla sedia provocandomi una risata fragorosa, ma riuscii ad annuire.
-Certo Ellie! Possiamo andare al bar qua vicino, o anche solo al parco, o a ballare in discoteca o... -cominciò a dire pieno di entusiasmo con gli occhi che gli brillavano, ma lo bloccai subito.
-Dove vuoi tu, Lou. Basta che me lo fai sapere prima. -dissi continuando a ridere e l'unica risposta che ricevetti fu il sorriso del ragazzo dagli occhi azzurri che mi trovavo davanti e in fondo, sapevo che in qualche modo era fiero del fatto che stavo facendo un minimo sforzo per riuscire a guardare il futuro e non solo il passato.
***
HOLAAA
Eccoci qua il secondo capitolo. Sisi, lo so che è abbastanza noioso, ma sto cercando di introdurvi un po' i personaggi ed ecco qui un Louis Tomlinson preoccupato e super tenero (proteggetelo). Spero vi piaccia e non vedo l'ora di sapere tutti i vostri pareri. Chissà cosa aspetterà la nostra Ellie nella misteriosa uscita coff coff.😏
A domenica prossima.💖
🌈Treat people with kindness🌈
SEE YOU SOON,
A.🌹
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9 Primavere || lrh
FanfictionNove anni pieni di amore e delusioni, di sole e cieli grigi, di guerre e pace, di vittorie, sconfitte e a loro volta rivincite, di tutto quello che esisteva di più bello al mondo. Nove anni che lasciarono il silenzio dopo la tempesta. Nove anni vola...