Twenty-One.

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Luke's P.O.V.

Andare in ufficio per la settimana seguente non fu per niente facile da affrontare sin dal momento in cui una mattina vidi Ellie sorridere ad un altro uomo che non fossi io mentre scendeva da una macchina che non fosse la mia. Tirò fuori dalla tasca del cappotto un pacchetto di sigarette che allungò al moro e solo dopo avergli dato un bacio a stampo si avviò all'entrata sistemandosi la borsa sulla spalla e io non riuscii a distogliere lo sguardo da lei neanche per un attimo restando in macchina con quel amaro in bocca che non sembrava volesse andare via. La mia mente riproduceva continuamente la scena di quel bacio che andava ad approfondirsi sempre di più da parte di entrambi, le sue braccia allacciate attorno al mio collo, i suoi capelli che mi sfioravano il viso e i nostri respiri che confondendosi tra di loro mi provocavano nient'altro se non brividi lungo la spina dorsale. Quel bacio che mi riportò a quella sera di cinque anni fa dove il suo profumo si mischiava al mio e andava ad impregnarsi nelle lenzuola che mi trovai a stringere tra le braccia con le lacrime che scendevano sul viso quando andò via e nelle serate seguenti caratterizzate dalla solitudine prima di lasciare Sydney con la consapevolezza che aveva scelto qualcun altro a me. Quel qualcun altro con il quale in quel momento ribadiva di essere pronta ad unire la propria vita per sempre. Ed io credevo di essere riuscito ad andare avanti, ma mi trovavo nuovamente con il respiro tagliato e quel dolore nel petto che si ripresentò nuovamente più forte che mai. Il mondo mi crollò addosso per l'ennesima volta, inaspettatamente, e nel giro di qualche secondo ero al punto di partenza. Inseguito da quella sensazione di abbandono, solo, in mezzo alla irrefrenabile New York.

Le persone cambiano e la cosa peggiore è quando te ne accorgi ma non vuoi ammetterlo neanche a te stesso. Ellie era cambiata, tanto quanto ero cambiato io. Non eravamo più quei adolescenti innamorati e neanche quei due adulti che presero una decisione razionale di lasciarsi andare prima di mandare tutto in fiamme. Forse eravamo solo due anime innamorate senza essere destinate a stare insieme, ma ad essere intrappolati in quel gioco che sei costretto a ricominciare da zero ogni volta dopo la scritta game over. Forse ero abituato a pensare che mi amava ancora come la amavo io. Forse ero troppo ingenuo da pensare che era il mio pezzo mancante. Forse mi ero solo convinto che c'era un qualche motivo universale per il quale ritornavamo uno nel cammino dell'altro in qualche modo anche a distanza di anni. Ma non era così. Ellie non era più quella che amava senza paura e io non ero più quello pronto ad affidare il mio cuore nelle mani di chiunque. Ellie non era lì per restare al mio fianco e ricordarmi che in un finale andrà tutto bene e io avevo ancora bisogno di sentirmelo dire. Ellie non era più quella che odiava il fumo, ma teneva le sigarette del suo ragazzo nella tasca del cappotto ed io la guardavo da lontano mentre gliele porgeva. Ellie si stava costruendo una nuova vita, una vita della quale io non ne facevo più parte.

Found cigarettes in your Fendi coat
Even though you don't even smoke
Always changin' your access codes
Yeah, I can tell you no one knew

-Hai ancora visto Ellie? -mi chiese Ben addentando il suo panino.

-Non più dalla settimana scorsa. -mentii prendendo la bottiglia d'acqua tra le mani.

-Qualcuno non me la sta raccontando giusta. -mi guardò per poi sistemarsi le maniche della camicia.

-Si sposa. -lo guardai mordendomi il labbro inferiore. -Si sposa con Calum ed è pronta a cominciare una vita con lui. -spiegai, forse più per convincere me stesso. -Mi sono solo illuso pensando che tra di noi fosse rimasto qualcosa. Mi sono illuso con quel bacio quella sera. Mi sono illuso pensando che fosse l'amore della mia vita. -chiusi gli occhi per un attimo per evitare che si inumidissero ancora.

-Luke. -poggiò la mano sulla mia per poi stringerla leggermente. -È l'amore della tua vita. Lo è. Ti ama e non lo vuole ammettere neanche se stessa. Ho visto come ti guardava di nascosto ogni volta che eravamo insieme, ti guardava come si guarda la propria cotta alle elementari per poi distogliere lo sguardo quanto il tuo si posava su di lei. Ti guardava come per ricordarsi ogni minimo dettaglio di te e in quel modo non guardi chiunque, non guardi qualcuno che ti è del tutto indifferente. Per non parlare di ogni dettaglio e piccola cosa che ricordava di te: il tuo colore preferito, l'arredamento che hai sempre voluto, il modo che hai di organizzare una libreria e tutti quei dettagli che qualcuno non ricorderebbe a distanza di cinque anni su una qualsiasi persona. -scosse leggermente la testa per poi sistemarsi la cravatta e tornare a guardarmi. -Non devi lasciare le cose così come stanno. Non te lo permetterò, Luke. Non ti permetterò di rinunciare alla tua felicità dopo aver visto il tuo sguardo illuminarsi sin dal momento in cui l'hai vista quel giorno che è entrata in ufficio. -si alzò cominciando a fare avanti e indietro per la stanza. -Devi parlarle. Hai bisogno di spiegazioni.

Lo guardai per un attimo alzandomi dalla scrivania per poi avviarmi fuori dall'ufficio. Avevo bisogno di spiegazioni. Avevo bisogno di lottare per la mia felicità. Avevo bisogno di sentirle dire che non prova nulla per me e solo allora sarei stato in grado di mettere un punto a quel capitolo della mia vita.

-Luke? -chiese una volta che entrai nel suo ufficio senza aver bussato squadrandomi dalla testa ai piedi come se fossi un fantasma e non credesse alla mia presenza di fronte a lei.

-Dobbiamo parlare. -affermai cercando di incrociare lo sguardo, che continuava ad evitare, al suo.

-Dimmi. -disse senza smettere di scrivere nell'agenda che aveva di fronte.

-Guardami Ellie. -dissi avvicinandomi ancora alla scrivania per poi sedermi sulla sedia libera.

-Sono impegnata. -sospirò guardandomi per un attimo.

-Ellie. -le chiusi delicatamente l'agenda per poi afferrarle la mano. -Ho bisogno di risposte e l'unica in grado di darmele sei tu.

-Luke. -si alzò liberandosi dalla mia presa cominciando a sistemare qualche documento continuando ad evitare qualsiasi contatto fisico o visivo con me.

-Ellie! -alzai leggermente la voce andandole di fronte in modo da fermarla da qualsiasi cosa stesse facendo. -Cosa è significato quel bacio per te? -sospirai poggiando una mano sulla sua guancia accarezzandogliela delicatamente col pollice.

-Sto per sposarmi. Calum è la persona giusta. È la mia persona. -mi guardò.

-Ti ho chiesto cosa ha significato quel bacio per te. Dimmi che non è significato nulla per te e me ne vado. Me ne vado, Ellie. Ti lascio vivere la tua vita insieme a Calum se è quella la tua felicità. Dimmi che non sono io la tua felicità. -ricambiai lo sguardo avvicinandomi di più a lei fino a quando non sentii il suo respiro sul mio viso.

-Luke, dobbiamo farla finita. -sussurrò quando poggiai la fronte alla sua.

-Vuoi davvero farla finita? -sussurrai sulle sue labbra per poi unirle delicatamente alle mie stringendola al mio corpo con un braccio.

***

HOLA MY BABIES

Ecco a voi il capitolo vent'uno e intanto le cose stanno diventando interessanti. Well, ho aggiornato per la seconda settimana di fila, è mistico. Se vi è piaciuto il capitolo stellinate e commentate. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate.🌟

Mi siete mancati. Vi voglio bene. 💖

🌈Treat people with kindness🌈

SEE YOU SOON,

A.🌹

9 Primavere || lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora