Eight.

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Nella vita le cose succedono sempre in modo inaspettato e, non importa se queste siano belle o brutte, la verità è che non ne avremo mai la garanzia di quale categoria faccia parte quello che sta per arrivare. Nonostante la realtà sia fin troppo imprevedibile, non ho mai creduto nel destino forse perché in fine ogni cosa che possiedi ha il suo termine e non puoi farci nulla per farla ritornare come prima. Ognuno ha bisogno del suo tempo per superarla, indipendentemente dal fatto se essa sia stata bella o brutta e da quanto essa sia durata. Alla sua fine, tutto ciò che resta non sono nient'altro che dei sentimenti completamente contrastanti tra di loro e il dolore e la nostalgia iniziano ad avere la supremazia su di noi. Altri momenti, anche se finiscono rimangono per sempre vivi nel nostro cuore e in fondo, anche l'infinito non ha una fine e di conseguenza a certi avvenimenti e legami è impossibile mettere un punto e voltare pagina. Qualsiasi evento felice nella nostra vita viene sopraffatto da qualcosa di doloroso perché in fondo la vita non è una favola dove il male viene vinto dal bene e io ne ero ben consapevole tanto che spesso invece di godermi il momento, vivevo con la constante paura che esso venga in qualche modo distrutto ed è esattamente quello che successe quella sera.

Nella macchina risuonava una canzone dei Panic! At The Disco, una delle band preferite di Calum, mentre ci avviavamo verso un pub in cui avrebbe dovuto suonare un suo amico quella sera. Il tutto mi ricordava tremendamente i fine settimana insieme a Luke in un qualche locale da due soldi a sentire Ashton suonare insieme a qualche suo amico per poi passare il resto della serata insieme, ma scacciai immediatamente quel pensiero. In quel momento, al mio fianco c'era Calum con la mano poggiata sulla mia gamba ricoperta dal tessuto nero della gonna. Tracciai lentamente il contorno del suo tatuaggio col pollice per poi intrecciare le dita alle sue e una improvvisa sensazione di serenità mi inondò l'intero corpo. Un piccolo sorriso spuntò sulle sue labbra aumentando la presa mentre muoveva la testa a ritmo. Parcheggiò davanti a quel edificio a me sconosciuto dopo circa dieci minuti di tragitto per poi girarsi verso di me e poggiare l'altra mano sulla mia guancia provocando una leggero brivido sulla mia schiena, perché, nonostante tutto, al tocco di Calum non mi ero ancora abituata per quanto ogni volta risvegliava in me emozioni difficili da comprendere e descrivere. Le sue labbra carnose si poggiarono dolcemente alle mie in un bacio delicato che ricambiai con un sorriso che si trasformò in una risata imbarazzata dopo di che poggiai le mani sul suo petto quasi del tutto attaccato al mio. 

-Non potevamo rimanere in casa e passare una serata tranquilla? -mi lamentai avvicinando la fronte alla sua.

-Dai, Ellie. -ridacchiò lui. -Passiamo quasi ogni fine settimana così, cambiare aria non ci farà male e poi di sicuro ci divertiremo. -disse arrotolando una ciocca dei miei capelli attorno al suo indice. 

-Hai ragione. -sospirai. -In fondo, poteva andare peggio. -scoppiai a ridere guardandolo e scoccandogli un bacio a stampo per poi affrettarmi a scendere dalla macchina. Il moro mi raggiunse nel giro di qualche secondo abbracciandomi da dietro mentre la sua risata si confondeva con i rumori della città.

-Non sai cosa ti aspetta, piccina. -disse con un tono di voce divertito per poi prendermi la mano e varcare la soglia di quello che sarebbe stato il nostro passatempo quel sabato sera.

Una volta che l'ascensore ci fece arrivare al settimo piano, ci trovammo davanti un'insegna luminosa che segnava l'ingresso al Taylor's Rooftop Bar che ci conduceva verso un terrazzo. L'atmosfera che ci circondava era piacevole. La luce soffusa. La musica ancora a volume basso. Il piccolo palco allestito con le luci ancora spente, una batteria e una tastiera. Alcuni tavoli insieme a delle poltroncine ricoperte di velluto sparse qua e là. Le luci della città riflettevano sugli specchi che ornavano la sezione del bancone che era posta a destra e dove alcune persone erano già alle prese con i primi drink della serata. Un posto tranquillo che in un modo o nell'altro ti infondeva pace.

9 Primavere || lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora