Three.

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Disclaimer: In questo capitolo non intendo forzare l'orientamento sessuale di nessuno, tutti gli aspetti dei vari personaggi sono puramente inventati. Ognuno può amare chi e come vuole and that's all, buona lettura! 

***

Il vestito completamente ricoperto di glitter mi fasciava il corpo quasi fino al ginocchio e i tacchi alti mi slanciavano ancora di più. Un trucco deciso sugli occhi definito dalla riga nera di eye-liner e dal colore rosso quasi vellutato, in tono col vestito che mi colorava le labbra.

Mi guardai allo specchio indecisa e con una sensazione strana nello stomaco. Non entravo in una discoteca dall'ultimo compleanno di Luke che festeggiammo insieme. Una serata tra amici, drink, musica alta e fumo nell'aria. Le sue mani che toccavano i miei fianchi o la pelle scoperta della mia schiena attirandomi a se per poi attaccare le sua labbra umide che sapevano di vodka alla pesca alle mie. I ricordi riuscirono a prendenre il sopravvento su di me anche quella volta tanto che mi sembrò quasi di rivivere quelle sensazioni sul mio corpo. Un brivido mi percorse la spina dorsale e un sospirò abbandonò le mie labbra. Focalizzai lo sguardo sulla mia figura riflessa nello specchio e cercai di sorridere. Una volta. Due. Tre. Quattro. Fino a quando riuscii a convincermi che quel sorriso non era forzato e falso. Sorridevo e forse stavo prendendo ancora di più in giro me stessa, ma dovevo andare avanti e darmi un'altra opportunità di essere felice. Non potevo permettermi di pensare a Luke per sempre perché quando finisci un capitolo, giri la pagina oppure inizi un libro nuovo ed era proprio quello che mi toccava fare. Ricominciare da zero.

Spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio mettendo in mostra l'orecchino circolare appeso ad esso che brillava a qualsiasi contatto con la luce e presi la piccola borsa buttandoci dentro il telefono quando sentii suonare il campanello. Quando aprii mi trovai davanti il mio migliore amico con i capelli tirati su e il solito sorrisino sfacciato sulle labbra.

-Woah Ellie, stasera fai conquiste. -disse lui squadrandomi dalla testa ai piedi.

-Anche tu non sei da meno, Tommo. -gli sorrisi afferrando la giacca di pelle e uscii chiudendo la porta alle mie spalle.

-Se non fossi gay, ci avrei già provato con te. -mi guardò facendomi l'occhiolino e mordendosi il labbro.

-Idiota, tanto sei nella friendzone. -dissi dandogli un pugnetto sul braccio per poi scoppiare a ridere.

-Stai dicendo che non sono abbastanza attraente per te? -chiese con tono offeso mentre mi apriva la portiera della sua macchina.

-Sto solo dicendo che sì, sei attraente e ti sbavano tutte dietro, ma uno, sei il mio migliore amico e due, se c'è una cosa che abbiamo in comunque sappiamo entrambi qual è. -dissi facendogli la linguaccia cercando di trattenere altre risate, dopo di che lui mi chiuse la portiera e fece il giro dell'auto per poi salire al mio fianco.

-Oh Ellie, lo so che se non fosse stato per questi due fattori non ci pensavi un attimo che finivamo a letto insieme. -mi guardò serio ma scoppiò a ridere due secondi dopo contagiando anche me di conseguenza.

-Quanto sei stupido, Lou. -risi alzando lo sguardo in alto per poi poggiare un bacio sonoro sulla sua guancia.

Il tragitto non durò più di una ventina di minuti, di sottofondo c'era solo la voce di Louis che inevitabilmente mi faceva scappare un sorriso con le sue varie battute e per qualche motivo gli bastò poco per farmi conquistare più fiducia in me stessa. Louis era il sole, l'anima della festa ed era incredibile il modo in cui nonostante tutto, riusciva a farmi ridere e farmi sentire come se in sua presenza tutto andasse bene e nulla di male poteva succedere. In un certo senso era lo scudo che in quel momento mi mancava e che mi trasmetteva calore e protezione perché i suoi passi non si trovavano da un'altra parte se non da un passo dai miei ed ero sicura che non mi avrebbero mai abbandonati. Infatti, in quel locale entrammo uno accanto all'altro come se fossimo un'unica anima con la stessa forza. Ci guardammo per un attimo rivolgendoci un sorriso e come se fossi avvolta da una nuova sensazione mai provata prima, lo trascinai in pista dove iniziammo a ballare. Lui rideva per il mio comportamento improvvisamente euforico, ma si muoveva a ritmo gesticolando mentre provava a dire qualcosa che non riuscivo a percepire per il volume troppo alto della musica.

9 Primavere || lrhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora