Nineteen.

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Luke's P. O. V.

Quando chiesi a mia madre perché si innamorò di mio padre non capii immediatamente le sue parole, ma non le dimenticai mai, nemmeno nel momento in cui provai le stesse emozioni.

-Ho capito di essere profondamente innamorata di tuo padre quando capii che mi faceva sentire al sicuro, quando non sentivo le farfalle allo stomaco o il cuore tremare per qualsiasi attenzione ricevuta, ma in pace col mondo. Tuo padre mi fece sentire amata dal primo istante, non è mai risultata una relazione che mi abbia tagliato le ali per impedirmi di volare e inseguire i miei sogni, ma me le fece aprire ancora di più. Non mi si è mai tagliato il respiro alla sua presenza, ma mi ha inondato di voglia di vivere, ogni giorno, sempre di più e spero che tu possa trovare una persona del genere nella tua vita, Luke, perché a volte, anche i segni più puri di una relazione, come quelle banali farfalle, possono risultare segni di un qualcosa di tossico in grado di fermarti e farti cadere talmente in basso da non essere in grado di rialzarti. -mi sorrise dolcemente come solo lei sapeva fare e mi accarezzò una guancia per poi toccarmi il naso con l'indice.

Ricordavo ancora quel giorno, era passato qualche mese dall'inizio della seconda superiore e cominciavo a sospettare di star provando qualcosa per quella che definivo la mia migliore amica dal fatto che cercavo anche un minimo dettaglio di lei in qualsiasi persona incontrassi. Io ed Ellie avevamo molti interessi in comune e lo stesso modo di vedere la maggior parte delle problematiche che ci circondavamo. Eravamo anche due testardi che litigavano per qualsiasi sciocchezza alla quale potevano andare incontro, si tenevano il muso per qualche minuto per poi guardarsi e scoppiare a ridere, facendo pace avvolgendosi in un abbraccio. In cuor mio, avevo sempre creduto che lei fosse quella giusta dal primo istante che le rivolsi la parola con la scusa di prendere posto al suo fianco e da quel giorno in poi lo capii fino in fondo. Ellie non mi aveva mai fatto sentire sbagliato, neanche quando le dissi che mi piacevano i Backstreet Boys, considerata boyband da ragazzine dai miei amici, ma si mise a cantare I Want It That Way insieme a me nel soggiorno di casa mia mentre lavoravamo ad un progetto di scuola.

Ricordo anche che quando arrivò il momento di scegliere l'università la maggior parte delle persone al mio fianco dissero che studiare lettere non era la cosa giusta, perché secondo loro il mio sogno era uno fin troppo lontano e che il massimo che avrei potuto fare era insegnare nelle scuole. Ellie invece, mi spinse a non rinchiudere quel mio desiderio nel cassetto, ma di inseguirlo e molte volte credette più lei in me che io stesso e non l'avrei mai ringraziata abbastanza per questo perché molti dei traguardi che avevo raggiunto non sarebbero esistiti senza di lei e la forza che mi trasmetteva. Come disse mia mamma, Ellie per me come mio padre per lei, non mi tagliò mai le ali, ma mi permise di aprirle e volare sempre più in alto, spesso lasciando da parte l'orgoglio di entrambi. La sua presenza era in grado di farmi sentire meno solo e al sicuro, banalmente nel posto giusto al momento giusto, e me ne convinsi durante quei suoi tre mesi di prova dove mi fu accanto perennemente rendendomi conto che per quanto credevamo di essere cambiati non era così e che ancora a distanza di quei anni, l'uno accanto all'altro eravamo intrappolati in una bolla piena di serenità dalla quale non tendevamo neanche a cercare una via uscita.

Ellie mi faceva sentire la persona più completa che potesse mai esistere al mondo e per quel esatto motivo dal momento in cui uscì da quel taxi nel mio corpo si fece spazio una sensazione di vuoto e solitudine che non andò via nemmeno il giorno seguente, ma aumentava più mi guardavo attorno. Cominciai a lavorare immediatamente per tenere la mente il più occupata possibile e non ritornare a pensare alle settimane passate, in particolare alla serata precedente dove tutti i sentimenti ritornarono a galla da parte di entrambi e questo non era difficile da identificare nei nostri sguardi e nei nostri gesti, ma il tutto fu inutile una volta arrivati all'ora di pranzo.

-Andiamo a mangiare insieme qualcosa? -mi chiese Ben alzandosi dalla sua scrivania.

-Mi piacerebbe, ma vado a salutare Ellie. Parte tra qualche oretta. -sforzai un sorriso per poi alzarmi a mia volta e uscire dall'ufficio. Con le mani tremolanti schiacciai i vari bottoni dell'ascensore e una volta fuori dalla sua porta contai fino a dieci e presi un respiro profondo, nel tentativo di ricompormi, prima di far traboccare tutti i miei sentimenti.

-Avanti. -sentii la sua voce immediatamente dopo aver bussato. Era tranquilla, più di quanto mi ero immaginato in seguito a quello che era accaduto tra di noi qualche ora prima.

-Hey. -sorrisi in modo più naturale possibile entrando.

-Luke. -ricambiò il sorriso venendomi incontro.

-Sono passato a salutarti. -la guardai passandomi una mano nei capelli scostandoli dalla fronte facendomi scappare un sospiro.

-In realtà stavo per venire da te. - disse ormai di fronte a me e non riuscii a fare a meno di sfiorare le nostre mani. -Devo dirti una cosa, in realtà volevo fosse una sorpresa, ma mi hai preceduto e sei qui, quindi mi tocca dirtelo così. -rise e non riuscii a capire se il mio battito cardiaco aumentò per quel suono o per la notizia che stava per comunicarmi.

-Dimmi. -la guardai incuriosito con il cuore che ormai batteva all'impazzata.

-Mi hanno asssunto, Luke! -squittì saltellando leggermente sul posto mentre batteva le mani come faceva sempre quando era talmente felice da non riuscire a nasconderlo. -Mi hanno assunto! Resto a New York! -disse nuovamente, forse per convincere se stessa o me che la guardavo incredulo con la bocca spalancata senza riuscire a pronunciare una singola parola.

-È meraviglioso, Ellie! -scoppiai in una risata piena di gioia abbracciandola di slancio per poi sollevarla leggermente da terra facendo un giro su me stesso mentre lei nascose il viso sulla mia spalla allacciando le braccia attorno al mio collo. -Resti qui, con me. -la guardai con gli occhi leggermente umidi.

-Resto qui, con te. -sussurrò accarezzandomi una guancia e in quel momento sentii il vuoto che mi perseguitava dissolversi facendomi nuovamente sentire completo come non mai.

***

-Louis ha finito l'università e ora sta insegnando in una scuola elementare, i bambini lo adorano. -disse mentre sorseggiava il suo vino rosso seduta di fronte a me al bancone della cucina.

-E lui ha sempre amato i bambini. -le sorrisi. -Ashton è in tour con la sua band, una casa i discografica li ha notati qualche anno fa e da allora è andato tutto in salita per loro: dischi, record, tour mondiali e chi ne ha più ne metta. Sono felice per lui e mi manca più del previsto. -mi passai una mano nei capelli abbassando lo sguardo sul bicchiere.

-Ti manca casa, vero? -chiese poggiando delicatamente una mano sulla mia.

-Eccome se mi manca. -la guardai. -Mi mancano i miei genitori, mio fratello, i miei amici e mi manchi anche tu.

-Ma sono qui, Luke. -disse accarezzandomi il palmo della mano con il pollice dopo che intrecciai lentamente le dita alle sue.

-Sei qui, ma non come una volta. -incrociai lo sguardo al suo alzandomi senza lasciare la sua mano.

-Luke. -sospirò. -Devo dirti una cosa. -si alzò a sua volta in modo da riuscire a starmi di fronte e guardarmi negli occhi.

-Ellie. -la guardai con sguardo interrogativo avvolgendo un braccio attorno a lei avvicinandola di più a me.

-Io e Calum, ci stiamo per sposare. -balbettò con gli occhi lucidi per poi distogliere lo sguardo dal mio. In quel esatto istante il mio cuore perse un battito per poi accelerare, la gola bruciava, gli occhi pizzicavano e un nodo allo stomaco aumentava più i secondi passavano facendo aumentare il peso di quel silenzio. -Luke, dimmi qualcosa. -mi supplicò con la voce spezzata da qualche lacrima che faticava a scendere dai suoi occhi.

-Questa volta non mi arrenderò. -la guardai prendendole il viso tra le mani accarezzandole delicatamente le guance per poi attaccare le mie labbra alle sue in un dolce bacio che andò ad approfondirsi sempre di più da parte di entrambi.

Your best girlfriend just got engaged
You say you can't wait and need to make a change
You told me it's so hard to be lonely.

***

🌈Treat people with kindness🌈

SEE YOU SOON,

A.🌹

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