Lucy sta per comprare un appartamento, ma il giorno in cui si deve incontrare con il proprietario per discuterne scopre che non è l'unica a volere quella casa...sarà l'inizio di una speciale convivenza tra due persone che si conoscono molto bene...
Il sole mattutino donò a Lucy un dolce risveglio. Si mosse nel letto, ancora un po’ assonnata, e sentì un braccio forte avvolgerla e stringerla affettuosamente.
Si girò, aprì gli occhi e salutò con un sorriso Natsu.
Lui in risposta la strinse ancora di più a sé, mormorandole un “Ciao” all’orecchio.
Rimasero abbracciati per un po’, solo quando ormai era ora di pranzo, si alzarono.
Dopo pranzo...
“Oggi non sei andato a correre; non devi stare in allenamento?”. Chiese Lucy al ragazzo
Lui le si avvicinò, la baciò, poi le sussurrò all’orecchio: “Preferisco fare esercizio a casa …” e la prese in braccio, portandola di sopra.
Un’oretta più tardi, sentirono suonare il campanello.
Lucy scese dal letto, si infilò una camicia di Natsu e andò ad aprire.
Alla porta vi erano tutti i suoi amici. Non appena la videro, con i capelli scompigliati, e solo la camicia di Natsu addosso, gli amici spalancarono gli occhi, mentre Lucy arrossiva imbarazzata.
“Lucy …?! Abbiamo interrotto qualcosa?”
“Perché hai solo quella camicia?”
“Già! E per di più di Natsu! Cos‘è successo?!”
“Ehm …” riuscì solo a rispondere Lucy, quando alle sue spalle comparve Natsu in jeans e a petto nudo.
“Ciao!” li salutò, come se niente fosse.
“Ehm … dai, entrate.” li invitò infine Lucy. Mentre i ragazzi andavano nell’ingresso, Lucy e Natsu si scambiarono una fugace occhiata, poi li seguirono.
Tutti si voltarono verso di loro e due ragazzi si presero per mano, preparandosi a dare spiegazioni.
“Allora, è evidente che ci siamo persi qualcosa …” esordì Gajeel.
“Già!” confermò Juvia.
“Tu con solo la camicia di Natsu addosso …” iniziò Mira guardando Lucy.
“ … tu con solo un paio di jeans” continuò Grey accennando a Natsu.
“… e in più vi tenete per mano?!” finì Erza
“Ma che succede?!” chiesero tutti insieme.
Lucy e Natsu arrossirono, poi dissero insieme: “Ecco … noi …”
Si bloccarono per cedere la parola all’altro, ma nessuno dei due parlava più, allora si decisero allo stesso momento: “Sì, insomma, noi …”
Si guardarono negli occhi, poi scoppiarono a ridere.
