Capitolo 13

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Levy aveva accompagnato Lucy fino a casa.

Una volta arrivati al cancello, la salutò, quindi si diresse alla porta di casa. Non appena ebbe chiuso la porta alle sue spalle, Lucy si accorse che c’era una strana atmosfera in casa. Avanzò verso il salotto, e vide alcune candele accese nella penombra.

“Natsu…” chiamò procedendo lentamente, incantata.

Natsu la raggiunse, le mise le mani sui fianchi e la baciò dolcemente.

“Buon mesiversario” le sussurrò con un sorriso e senza aggiungere altro, Natsu la prese per mano e la portò sul terrazzo.

Lucy si bloccò, meravigliata: tutt’intorno ad un tavolino apparecchiato e con una candela rossa al centro c’erano grandi mazzi di rose, bellissime e profumate, rosa, rosse, bianche. Una lacrima di commozione le scese sulla guancia, e subito la mano di Natsu la catturò.

“Non avrai pensato che me ne fossi dimenticato?” le chiese.

" beh... sai com'è..." lo abbracciò e gli si strinse forte.

Quando si staccò, lui le sorrise ancora e si avvicinò al tavolo, scoprendo i piatti (pasta a ragù)

“ vieni " disse Natsu.

Lucy fece per sedersi, ma qualcosa la fermò.

“Ehi, che cos’hai?!” esclamò Natsu preoccupato.

Lei si era appoggiata allo schienale della sedia e si teneva le mani sul ventre.

“Oddio …”

“Cosa succede, Lucy?!”

Lei alzò gli occhi e fissò i suoi, poi in un sussurro gli disse: “Ci siamo …” Natsu siimmobilizzò. “Sta per nascere!”

In pochi secondi si ritrovarono sulla macchina di Laxus a correre verso l’ospedale.

Natsu guidava come un folle, ed era una fortuna che il suo amico non ci fosse! Giunsero alla clinica in pochi minuti, e  Natsu aiutò Lucy a scendere dalla macchina e la portò dentro.

Tutto gli sembrò accadere in una frazione di secondo: un dottore corse loro incontro, lo separò da Lucy e fece entrare lei in una stanza e lui ne rimase chiuso fuori.

Aveva fatto avanti e indietro per il corridoio in cui l’avevano lasciato, gli sembrò che fosse un’eternità. I rumori che provenivano dalla sala parto lo agitavano.

Continuava a chiedersi se Lucy stesse bene, se tutto stesse procedendo normalmente.

Poi, improvvisamente, i rumori cessarono, e nel silenzio poté udire il vagito di un bambino. 

Si immobilizzò, aspettando con impazienza che gli venisse aperta la porta. Gli sembrò di nuovo di attendere per un tempo infinito. E poi, finalmente, un’infermiera lo raggiunse e gli disse “Può entrare”.

Natsu corse da Lucy.

E la vista del suo viso, sorridente, seppure stanco, e solcato da lacrime di pura gioia, lo liberò di ogni preoccupazione, riempiendogli il cuore di felicità e amore.

Lucy alzò lo sguardo su di lui.

Poi una sola frase uscì dalle labbra di Lucy donando a Natsu  un sorriso ancora più grande: “Vieni, saluta la piccola Nashi ”

Natsu ovviamente non aveva detto a nessuno che il bambino stava per nascere, ma non perché non volesse semplicemente non ci riusciva, era agitato e vedere gli amici lo avrebbe reso ancora più nervoso.

Natsu ovviamente non aveva detto a nessuno che il bambino stava per nascere, ma non perché non volesse semplicemente non ci riusciva, era agitato e vedere gli amici lo avrebbe reso ancora più nervoso

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(Fate finta che Happy nella foto non ci sia)

Fineeeee  !!!

































Eh eh... scherzavo....

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