Capitolo 7

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Tutto era accaduto così in fretta.
Sembrava un sogno.

Si era ritrovata su quell’aereo diretto in Polinesia, con Natsu accanto che le stringeva la mano, spaventato dal mezzo e con una nausea tremenda, ma felice di poter trascorrere una luna di miele con sua moglie e il loro piccolo, lontani dal resto del mondo.

La voce di Natsu e la sua carezza sul ventre la convinse che si trattava di una stupenda realtà.

“Ehi, tutto ok? Non ti senti bene?”

Lucy si accorse di essere rimasta in silenzio da quando erano saliti sull’aereo, con lo sguardo perso nelle sue riflessioni.

Si voltò con un sorriso verso di lui.

“No, è tutto a posto. Stiamo bene!” lo rassicurò posando una mano sulla sua.

Vide il volto di Natsu rilassarsi. “È solo che ancora non mi sembra vero … ” continuò.

Un tenero bacio sulle labbra la zittì.

“E invece è la realtà” le disse dolcemente lui. “Siamo sposati, avremo una bellissima bambina e stiamo per goderci una magica luna di miele!”

Sentirlo dalle sue labbra sembrò fugare ogni incredulità in Lucy.

Allargò il sorriso, poi divertita gli chiese: “E come sai che sarà una bambina? Non potrebbe essere un bel maschietto, uguale a suo padre?!”

Lui sorrise con aria maliziosa: “Se nostro figlio deve essere bello, intelligente, gentile, adorabile - e sono certo che sarà così - non può che essere come sua madre!”

Si scambiarono un altro bacio, poi una voce metallica avvisò i passeggeri di allacciare le cinture e di prepararsi al decollo.

Il sorriso scomparve in un attimo dal volto di Natsu, che seguì il consiglio del pilota allacciando ben stretta la cintura e strinse ancora più forte la mano di Lucy.

Lei lo guardò divertita. Sapeva che odiava qualsiasi mezzo che non fosse guidato da lui...

Cercò un argomento di discussione per distrarlo dalla partenza.

“Hai qualche idea per il nome del piccolo?” gli chiese.

Natsu deglutì a fatica mentre cercava di concentrarsi su Lucy.

“N-non so …” riuscì solo a dire, mentre l’aereo iniziava a muoversi.

“Io pensavo a Nesh o Kai....”

“E se fosse una femmina?” ribadì lui.

“Veramente non ci ho pensato. Tanto sarà un maschio!”

“Ma allora sei proprio testarda! Comunque io la chiamerei Nashi.”

“Sì, è un bel nome. Be’, vorrà dire che dopo questo bambino dovremo darci da fare per avere una femminuccia …”

“Ti dico che questa sarà Nashi!”

Ormai Natsu era troppo preso dal convincere Lucy che avrebbero avuto una femmina da non pensare più al decollo.

Lucy scoppiò a ridere, divertita dalla sua determinazione.

“Vedremo … Comunque stai meglio, ora?”

Lui la guardò per un attimo con aria interrogativa, poi si accorse che l’aereo stava già volando verso la sua meta e che gli altri passeggeri si stavano slacciando le cinture.

Si lasciò andare ad un sorriso di gratitudine e ad un bacio di ringraziamento, ma quando il suo sguardo cadde sul finestrino accanto alla ragazza ebbe un giramento di testa e quasi svenne.

“Natsu, stai bene?!” esclamò Lucy spaventata vedendo che si era appoggiato pesantemente al sedile con gli occhi chiusi e il viso pallido.

Fermò un’hostess e le chiese di portarle dell’acqua, poi accarezzò amorevolmente la testa di Natsu, che aveva lentamente riaperto gli occhi.

Bevve un sorso d'acqua che Lucy gli porse, poi decise di dormire per non dover pensare al volo.

Lei lo fece appoggiare alla sua spalla, continuando ad accarezzargli i capelli, mentre lui scivolava nel sonno.

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