Vennskap

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Un leggero bussare la distolse dal programma di cucina americano che stava facendo una triste rivisitazione della pasta al pomodoro.

Anche se non era di origini italiane non era sicura che il ketchup fosse un buon condimento.

Guardò schifata la televisione e si diresse verso la porta sorridendo apertamente mentre l'apriva.

Leila Collins era ferma sulla soglia di casa sua, infagottata in un pellicciotto nero pece con i piedi infilati in un paio di scarponcini da trekking.

"Sei pronta?" la sua voce sorridente la fece sbuffare.

"Ti avevo detto che non avevo voglia" borbottò Grethe lasciandola entrare.

"Vuoi morire di fame per caso?" Leila si tolse il pellicciotto restando in gonna, collant e maglioncino poi frugò nella dispensa alla ricerca del buonissimo tè ai frutti rossi speziati che tanto piaceva a Grethe e glielo mise sotto al naso.

"Non puoi vivere di tè! Quindi vestiti e andiamo a comprare tanto cibo!" le ordinò Leila.

" Come se avessi bisogno di altro cibo!" borbottò Grethe abbracciandosi il corpo un po' troppo morbido.

Lo sguardo che le rivolse l'amica avrebbe potuto uccidere, invece si limitò a sibilare uno "stai zitta" e a spingerla verso la sua camera.

Da quando aveva conosciuto Leila – nel più famoso e unico pub di KinLoch Rannoch- avevano stabilito che un giorno alla settimana sarebbero andate a fare la spesa insieme nel piccolo alimentari vicino alla scuola elementare.

Le era sempre piaciuto fare la spesa con la sua amica, anche se le faceva comprare molte schifezze che lei puntualmente mangiava e accumulava sui fianchi.

Ma quel lunedì non aveva proprio voglia, non dopo che quel lupo era sparito nel nulla.

Si era svegliata alle 9.00 di mattina e già il mastodontico lupo si era dileguato, ma cosa peggiore non riusciva ancora a capire come fosse uscito. Non c'erano porte o finestre aperte, neppure graffi che indicavano il tentativo d'apertura della porta. Si era dissolto nel nulla non lasciando dietro di sé nessuna traccia. E questo invece di renderla irrequieta, la rendeva solo molto triste.

Voleva ancora vedere quel bellissimo animale e risentire il morbido pelo sotto le mani.

Un fremito la scosse e piccole farfalle le svolazzarono nello stomaco.

Scosse la testa e uscì dalla sua stanza indossando il giubbotto imbottito color giallo canarino.

"Ce l'hai fatta! Forza andiamo."

A braccetto scesero la collinetta e a piedisi diressero verso il Sharon Market.

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Sharon MacDowall era una signora di appena 60 anni che viveva in una casettina in riva al lago con suo marito Alecxander.

Sharon era la donna più energica di tutta la città ed era conosciuta per il suo piccolo alimentari e per la sua voce non così intonata.

Alecxander la seguiva ovunque assecondandola in tutte le sua pazzie.

Il loro amore era invidiato da tutti al villaggio.

Proprio per la particolare personalità della donna, Grethe e Leila adoravano fare la spesa da lei.

"Buongiorno splendori" sorrise Sharon.

"Buongiorno Sharon" risposero in coro le due ragazze.

"Come state? È così bello vedervi qui, non venite mai a farmi visita!" brontolò indispettita.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora