This is How We End

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Non era pronta.
Sigrid non aveva avuto tempo per addestrarla e Grethe, nonostante avesse iniziati ad utilizzare il potere con più frequenza, non era pronta per scendere in guerra.
Ma doveva.
Lei e solo lei poteva compiere il gesto di porre fine alle morti nel mondo soprannaturale.
Sapevano che il branco si nascondeva nel bosco sul confine orientale ed è lì che si sarebbero diretti quella notte.
Tutti a KinLoch Rannoch si erano rintanati nelle loro case, l'aria satura di qualcosa di mistico.
Sapevano che il risultato della battaglia avrebbe determinato le sorti del loro futuro.

Un bussare leggero la distolse dai suoi pensieri.
Leila si affacciò oltre lo stipite, vestita con un corpetto bronzeo.
Sulle spalle, drappeggiato con noncuranza, un mantello blu notte da cui spuntavano le else di due spade.
Al fianco, infilata in una cintura di cuoio, riposava l'ascia.
"Vedo che sei pronta per la battaglia" mormorò Grethe dopo averla studiata.
"Ho tirato fuori l'armatura, si..." disse l'amica avvicinandosi.
"Ho anche trovato un regalo per te." continuò porgendole un fagotto rosso fuoco.
Grethe l'aprì delicatamente, svelando un bellissimo mantello.
"Questo apparteneva ad una mia cara sorella ed io voglio donarlo a te, sperando ti porti fortuna" le spiegò la Valchiria, appoggiandoglielo sulle spalle.

"Pensi ce la farò?" chiese atona la Vilia
"Non lo so, Grethe. So solo che tu sei destinata a grandi cose. Sei la Prescelta." rispose Leila, circondandole delicatamente il viso con le mani.
"Sono la Prescelta" mormorò Grethe
"Lo sei e devi tornare. Per me. Per Nora e soprattutto per Nikolai."
Quando l'amica se ne fu andata, Grethe si rimiró allo specchio.
Sembrava Cappuccetto Rosso.
Sperava solo di non morire tra le fauci di un lupo.
Fuori, la notte era calata.
Era tempo di andare.

Ad oriente, un grande masso a punta segnava il confine.
Dopo di lui, il bosco.
Il branco di Nikolai, trasformatosi in lupi, si era allineato in una lunga linea che andava dal nero al bianco passando per le varia sfumature di grigio e marrone.
Erano mastodontici e magnificamente terrificanti.
Dietro di loro Leila roteava l'ascia, irrequieta.
Grethe invece, al fianco dell'amica, se ne stava immobile.
Solo il mantello rosso svolazza nel vento scozzese.
Tutto taceva.
Nikolai, al centro della lunga linea, fissava il bosco.
Fu uno scricchiolio un po' più forte a far agitare gli animi.
Ramona, guantata da una tuta in pelle, emerse dal buio della notte.
Il viso venne illuminato improvvisamente da una piccola pietra posta sulla sua mano.

"Non fare sciocchezze, ragazzina. Non vorrai mica che i tuoi amici muoiano" la scherní la Volva.
"Di al tuo branco di non attaccare e consegnati, così nessuno si farà male" parlò gelida Grethe
Ramona rise perfida.
"Non hai capito niente, stupida Vilia. O muori tu o muoio io."
A quelle parole il suo branco uscì dal bosco a denti snudati, pronto ad attaccare.
"Ramona, non deve morire più nessuno..." tentò un'ultima volta Grete.
"Avresti dovuto dirlo alla tua amica bionda." ghignò cattiva.

Il cuore della Vilia mancò un battito.
Julia.
In coro, si levarono i ringhi indignati del branco di Nikolai.
Grethe si sentì ferita e la rabbia le incendió gli occhi.
Alcuni lampi rischiararono il cielo sotto l'influsso del potere della Vilia.
Ramona stiró le labbra cremisi in un sorriso ferino.
Poi fu guerra.

I lupi dei due branchi si scontrarono ed i guaiti iniziarono a riempire l'aria, tra una zampata e un morso.
Leila cercava di ferire, senza uccidere.
Nessuno doveva morire ancora.
Ma era una vera e propria impresa cercare di non uccidere chi invece attaccava per mandarti nel Valhalla.

Grethe riuscì ad intrappolare alcuni lupi in gabbie fatte di rovi e rami.
Quando però si rese conto che Nikolai era sopraffatto dalla furia di un lupo marroncino, si spaventò.
Urlò il suo nome, terrorizzata che le zanne di Zaira si potessero chiudere attorno alla gola dell'amato.

Troppo distratta dal pericolo, non notò il lupo che le si avventò contro e con un morso le laceró la carne sul cuore.
Era avvenuto tutto talmente velocemente che Grethe non riuscì a realizzare.
A differenza di Nikolai che, atterrato il lupo, si trasformò in umano e corse dalla donna.
Con le lacrime agli occhi tentò di fermare il flusso del sangue mentre lo scontro, attorno a loro, si era fermato.

"No,no,no" mormorò Nikolai
"Va tutto bene amore mio. Andrà tutto bene" continuava a ripetere l'uomo mentre lentamente la luce negli occhi della donna si affievoliva.
"Mia dolce luna..."
Ma ormai Grethe non lo sentiva più.
Fissava ad occhi sbarrati il cielo puntellato di stelle.
Attorno a lei, il mantello impregnato di sangue, faceva da sfondo a quello spettacolo orribile.
Non chiuse gli occhi quando il suo cuore smise di battere.
Continuò a guardare le stelle, lasciando scivolare via la vita dalle sue membra.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora