Cadde come corpo morto cade

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Quando Grethe mise piede in casa di Nikolai, il vaso di Pandora che le si era aperto in testa le aveva fatto venire una forte emicrania.

Le vorticavano davanti agli occhi immagini di storie antiche, leggende e miti ancestrali.

Si sentiva stanca, spossata, come se avesse viaggiato nei secoli passati a bordo di una Delorean DMC-12 insieme a Marty McFly.

Non comprendeva appieno quello che stava vedendo, soprattutto perché quello che vedeva era assurdo: grandi alberi che le ricordavano Yggdrasil, maestosi lupi che correvano nella più aspra brughiera,uomini capaci di mutare, odio, sangue e tantissimo dolore.

Nikolai la spinse a sedere sul divano del caldo salotto, poi corse in cucina a fare Dio solo sa cosa.

Nel mentre la donna se ne stava imbambolata sul divano, occhi sgranati e mente annebbiata.

Strane parole le vorticavano in testa ma una, fra le tante, rimbalzava con più forza contro le pareti della razionalità.

Vilia.

Era dolorosa.

Vilia.

Penetrava con sempre più ferocia nella sua mente.

Vilia.

Ma Grethe non comprendeva appieno cosa significasse.

Perché la verità era che lei non sapeva affatto chi fosse o cosa fosse.

Nikolai tornò con una tazza fumante in mano.

Caldo odore di frutti rossi speziati invase le narici della donna ed un ricordo sfumato le annebbiò la vista.

Una mano che docile raccoglie una cesto di fragole, mentre una dolce nenia placa il dolore della natura privata dei suoi figli. Così come era arrivato, il ricordo se ne andò e Grethe rimase con il vellutato sapore delle fragole a riempirle la bocca.

Provòad articolare una delle tante domande che le affollavano la mente, ma non riuscì.

Emise un gemito strozzato di frustrazione e riprovò ad articolare quelle domande che premevano per uscire ma che non trovavano via di fuga.

Sempre più frustrata e avvilita, la donna iniziò ad agitarsi facendo crescere di pari passo un'energia sovrumana dentro il suo petto.

Era tutto troppo grande per lei, tutto troppo inconcepibile.

La forza ancestrale, antica come gli dei, che le si agitava nel petto si nutrì dei suoi tormentosi sentimenti, affamata dopo anni di letargo.

Il potere bianco che Grethe sprigionava sfrigolò e crebbe di intensità,rilucendo di una sfolgorante ed incontenibile lucentezza, finché un lampo abbagliante non investì la stanza facendola tremare.

I soprammobili caddero al suolo, rompendosi in mille pezzi esattamente così come il potere della Vilia, mentre Nikolai riuscì a trovare appiglio allo stipite della porta.

Strinse il legno tra le dita cercando di resistere all'onda d'urto provocata da quella piccola umana e cercò di raggiungerla per placarla.

Aggrappandosi a tutto ciò che era un minimo stabile, l'uomo riuscì a raggiungerla e ad afferrarle il viso con una muta richiesta di cessare l'attacco involontario.

La luce abbagliante sparì, così come sparì il bianco calore che invadeva la stanza.

Grethe,spaventata da ciò che era stata in grado di fare, scoppiò a piangere gettandosi tra le calde braccia dell'uomo.

Non riusciva a capire cos'era diventata, non riusciva a realizzarlo e ad accettarlo.

Tremava incontrollata.

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora