Prologo

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Era al principio dei tempi: Ymir vi dimorava
non c'era né mare né spiaggia né onde gelide;
terra non si distingueva ne cielo, in alto:
un baratro informe c'era ed erba in nessun luogo.

Prima dell'alba dei tempi c'era Ginnungagap.

Ciò che gli esseri umani chiamano
Il Nulla.

Non era pacifico e limpido ma oscuro, caotico e senza forma.

Dominato da forze che comuni esseri umani non possono comprendere, il Ginnungagap è ciò che viene prima di tutto.

Prima dello scontro tra il gelo del Niflheimr e il calore e il fuoco del Muspellheimr, prima della nascita di Ymir e Adhumula, prima della nascita degli Jotun e di Buri, c'era la sconfinata distesa dell'ignoto.

E per Grethe, Ginnungagap, rappresentava qualcosa di speciale.

Era sempre stata attratta dalla mitologia norrena in generale, ma per lei l'inizio di tutto era ciò che più amava. Si chiedeva come si dovesse sentire quel gigante bambino che tutto solo, accompagnato dalla sua nutrice Adhumula, trascorreva le sue giornate dormendo e sudando. Probabilmente bene, dormire era una delle cose più belle al mondo.

Ma di sudare, Grethe, ne faceva tranquillamente a meno.

E come si sentì quando nacquero i suoi figli, due giganti tali e quali a lui.

Erano domande sciocche, e nei suoi 24 anni di esistenza se ne rendeva conto.

Ma quando Nótt calava nera e scura sulla sua città, Grethe si poneva queste domande, girandosi e rigirandosi nel letto tormentata da quesiti che mai avrebbero avuto risposta.

E la mattina successiva si svegliava con le occhiaie più scure del giorno prima ma meno scure del giorno dopo. E fingeva di essere una normalissima ragazza che faticava a dormire la notte a causa del lavoro e delle bollette da pagare, nascondendo una verità che non era ben chiara neanche a lei.

Perché dentro di sé sentiva che il mondo che amava così tanto, non era poi così remoto e lontano come tutti credevano.



Piccoli pensieri

Salve a tutti, io sono Lupodellabrughiera e questa è ufficialmente la mia prima storia su Wattpad. Non è la prima volta che mi cimento nella scrittura in generale, ma nella scrittura sui lupi mannari e su tutto il mondo che li circonda sì. Non mi sono buttata a capofitto in questo mondo, sia chiaro. Sono sempre stata affascinata dalla mitologia norrena e da Fenrir in particolare, quindi non stupitevi se durate la storia troverete rifermenti espliciti le cui fonti verranno scritte nelle note dell'autore.

Premetto che mi impegno in questa storia al massimo, sia per un bisogno personale, sia per consentire a voi lettori di entrare in un modo diverso da quello che ci circonda.

Appunto per la mia inesperienza sulle storie di questo genere vi chiedo un piccolo favore: recensite. Esprimete quello che pensate e fatemi notare errori che potrei aver fatto, cosa per me importantissima.

Consapevole che questo è solo un prologo, spero in qualche piccola recensione che mi porterà a scegliere se continuare a pubblicare la storia o ritirarmi nella mia casuccia al caldo e non disturbarvi più.

Con il cuore gonfio di speranza,

Lupodellabrughiera

The Night We MetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora