Never Stop Smiling (In Revisione)

CAPITOLO 8

Era appena finita la lezione di matematica e mi stavo avviando tranquillamente alla mensa. Osservavo alcune coppiette scambiarsi baci e abbracci, amici parlarsi all'orecchio magari per scambiarsi qualche segreto importante o semplicemente qualche nuovo pettegolezzo. Osservavo e basta, questo era quello che facevo.

Non facevo parte delle loro vite e nemmeno della mia. La mia era più una perenne sopravvivenza. Nessuno osava avvicinarsi, perché tutti credevano alle maldicenze, all'apparenza. Quelle poche persone che avevano provato ad instaurare un qualsiasi tipo di rapporto con me, si erano stancate dopo poco e avevano lasciato perdere, facendo sì che io cadessi sempre più in profondità. Ero dell'idea che, ormai, mai nessuno avrebbe provato un qualsiasi tipo d'interesse nei miei confronti, mai più.

Arrivai davanti al grande portone della mensa e, con un gesto veloce della mano, lo aprii. Tutti gli sguardi si catapultarono sulla mia figura. Cominciarono in molti a ridacchiare e a starnazzare come delle oche.

Feci finta di niente ed afferrai un vassoio sul quale misi il cibo che mi sembrava più commestibile. Cominciai successivamente a cercare con lo sguardo un tavolo libero e ne adocchiai uno in un angolo abbastanza appartato della mensa.

Camminai velocemente verso la meta da raggiungere , ignorando completamente tutte quelle critiche che mi si stavano accumulando alle spalle.

Mi sedetti al tavolo ed appoggiai il vassoio. Assaggiai con disgusto quello che sarebbe dovuto essere purè di patate. Feci una smorfia schifata e subito sputai il boccone appena preso nel piatto. Era diabolico un cibo così. Buttai tutto in un bidone lì vicino ed aspettai impazientemente che la campanella suonasse e mi salvasse da quella scomoda situazione.

Giusto il tempo di pensare al fatto che non vedevo Harry dalla sera precedente, che la porta si spalancò ed entrò lui. La stragrande maggioranza delle ragazze all'interno della mensa spostarono il proprio sguardo su di lui, facendolo scorrere successivamente su tutto il suo corpo. Una cosa a dir poco disgustosa.

Mi passò presto davanti ed io lo salutai con un vivace "ehi". Lo vidi squadrarmi per una frazione di secondo per poi sorpassarmi e raggiungere il tavolo di qualche troia. Inutile dire che ci rimasi di merda.

Mi stupii di me stessa non appena sentii gli occhi inumidirsi. Da quando in qua piangevo per cose simili? Voglio dire, c'ero perfettamente abituata ormai. Cercai di trattenere le lacrime, ma una traditrice mi rigò la guancia, rilasciando sulla mia pelle liscia una scia umida. La scacciai subito via con il dorso della mano e ricominciai a fare l'indifferente, per quanto mi fu possibile entrare nella parte.

Il giorno in cui lui avrebbe tradito la mia fiducia era più vicino di quanto pensassi. Mi pareva più che ovvio che il dolore avrebbere ricominciato a tormentarmi dopo una minima porzione di tempo passata col sorriso sulle labbra. Non sarebbe durato a lungo comunque.

Tra la folla riconobbi subito una testa bionda che si avvicinava con rapidità al mio tavolo. Niall aveva un'espressione seria e allo stesso tempo preoccupata. Gli sorrisi in segno di saluto e lo vidi far lo stesso con me, poi riassunse l'espressione precedente.

"Kate ti ha fatto alcune foto di nascosto per poi postarle sui Social Network e commentarle in modo poco carino. Dobbiamo fare qualcosa" affermò con tono dispiaciuto per afferrarmi successivamente la mano in segno di conforto.

Allora era lei causa di tutte quelle risate, quelle occhiate divertite che mi erano state lanciate da alcuni ragazzi. Era Kate la causa del fatto che ero presa in giro da tutta la scuola! Io non andavo spesso su quei Social Network, li trovavo inutili. Probabilmente era per quel motivo che non ne sapevo assolutamente niente.

Oh povera, povera Kate. Se credeva che gliela avrei fatta passare liscia si sbagliava di grosso. L'avrei mortificata, in pubblico, davanti a tutti. Doveva pagare per quello che aveva fatto.