POV'S MADISON
Aprii lentamente gli occhi ma li dovetti richiudere perché una luce raggiante mi aveva quasi cecato.
Sempre con gli occhi chiusi alzai lentamente il busto dallo scomodo materasso nel quale non sapevo neanche quanto tempo ci avessi passato.
Finalmente le mie iridi color cioccolato poterono scrutare il territorio che mi circondava.
Una stanza bianca priva di mobili se non per il comodino di legno e il letto , priva di ogni possibile abbellimento di ogni genere.
La luce del sole riscaldava quella stanza e stonava con il colore di quest'ultima.
Il sole è una luce luminosa che ti mette allegria , ma quella stanza mi ricordava tantissimo la stanza di un'ospedale , dell'ospedale in cui ... vabbe lasciamo perdere.
Gemetti dal forte dolore che avevo alla schiena , tutta colpa di quel materasso , non c'era dubbio.
Mi alzai in piedi e strisciando le scarpe per terra arrivai alla finestra ... aspetta ... SCARPE?! Ero ancora vestita e questo mi fece ricordare cosa era successo e chi mi aveva rapita.
Mi affacciai e vidi che ero al secondo piano di una graziosa casetta di legno in campagna ; davanti a me un grande prato abbellito da fiori finiva oltre l'orizzonte , il sole era ormai alto nel cielo e gli uccellini cantavano.
"Buongiorno bella addormentata" una voce ironica e fin troppo conosciuta mi fece spaventare , e solo lì mi accorsi di un piccolo televisore attaccato al muro, tra l'incrocio delle due pareti.
"Cosa vuoi da me Alex? Lasciami in pace ..." non feci in tempo a finire di parlare che un uomo che conoscevo troppo bene mi si presentò aldilà dello schermo con un sorriso sghembo sulle labbra screpolate e gli occhi come i miei , solo che trasmettevano cattiveria.
"Papà ..." le lacrime minacciavano seriamente di bagnarmi il viso , ma non avrei dato a nessuno dei due questa soddisfazione , neanche se mi avessero lasciata libera in cambio.
"Non chiamarmi così , io non voglio essere chiamato così da un'assassina" fece una smorfia di orrore prima di ridere insieme ad Alex.
Faceva male sentirselo dire da un uomo che consideravi padre , ma ormai nessuno mi avrebbe fatto soffrire di più , no?
Dietro le loro spalle potevo vedere un arredamento molto carino ; con mobili di legno bianco appoggiati alle pareti dipinte di rosso chiaro , un posto molto carino , tutto il contrario dei proprietari (se sono i proprietari).
"Ora il nostro assistente , il signorino Liam Payne ti verrà a prendere , ti dobbiamo parlare di alcune cosucce" ridacchiarono tra loro , mentre un pezzo di muro si aprì dall'esterno ed un ragazzo con un'evidente muscolatura , con la schiena dritta e lo sguardo fisso davanti a sé mi invitò ad uscire con un gesto della mano.
Lo osservai meglio e vidi che era proprio un tipo muscoloso questo Liam , il suo viso , nonostante fosse serio , sembrava dolce , ma non mi dovevo fare ingannare dall'apparenza , i suoi capelli erano rasati e castani e gli occhi del medesimo colore.
Passai velocemente sotto il suo sguardo serio e indagatore che non perdeva tempo a soffermarsi un po troppo sul mio corpo per i miei gusti.
Mi ritrovai in un lungo corridoio addobbato da molte foto , la maggior parte delle quali erano di lei.
Quest'ultimo terminava con delle scale a chiocciola che scendevano.
Aspettai che Liam chiudesse a chiave la porta , e intanto mi preparavo psicologicamente a quello che avrei dovuto affrontare più in là , ma solo una cosa avevo in mente in quel momento : mi mancava Harry.
POV'S HARRY
Aprii piani gli occhi trovandomi in una stanza buia accovacciato per terra.
L'unica fonte di luce era una lampadina scarsa che faceva intravedere nella stanza un tavolo piccolino su cui vi erano sparsi fogli scarabocchiati , ed una sedia mezza rotta.
Provai a sentire se mi si era formato un bernoccolo nel punto in cui il bastone mi aveva colpito , ma qualcosa mi impediva ogni movimento.
Abbassai lo sguardo sul mio corpo e vidi solo corde ben strette che lo circondavano.
Sbuffai pensando a come potrei fare per scappare , ma lo scricchiolio di una porta mi fece mettere in guardia.
Una figura grande e muscolosa si avvicinava al tavolino per poi sedersi sopra la sedia che come per miracolo reggeva tutto quel peso.
L'uomo era sovrastato dall'oscurità e l'unica cosa che si vedeva erano i suoi occhi marroni e cattivi guizzare su di me.
Cominciai a scalciare spazientito ma la voce dell'uomo misterioso attirò la mia attenzione.
"Ragazzo , sappi che tu adesso lavorare per noi , e se provare a scappare o salvare Madison , morire con lei" dopo le sue parole inquietanti una risata profonda e cattiva si diffuse nello stanzino.
"Brutto stronzo io ti ammazzo" urlai infuriato a quel brutto coglione straniero che avevo davanti , ma in risposta ottenni solo una sua occhiata minacciosa poco prima di uscire e lasciarmi li.
Solo una cosa avevo in mente in quel momento : mi mancava Madison.
SPAZIO ME
Eccomi qua , spero vi piaccia il capitolo , non so da dove mi sia uscito ahahah.
Cmq ringrazio tutte le ragazze che commentano e votano e leggono , siete fantastiche:-)♥.
Se vi è piaciuto il capitolo VOTATE e COMMENTATE , per favore.
BACI♥♥
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Never Stop Smiling (In Revisione)
Hayran KurguLEI: brutta storia alle spalle, nomine sul suo conto terribili, ma nessuno sa chi è veramente e quello che ha passato. LUI: non è in buoni rapporti con i suoi genitori e non li vede da molto tempo, è uno dei tanti puttanieri della scuola. LEI: Mad...