CAPITOLO 10

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Il week-end era già bello che terminato. Era lunedì: l'incubo degli incubi, il giorno più brutto! Perché? Perché era l'inizio della fine. Non stavo affatto esagerando, dovevo semplicemente essere interrogata in tre materie diverse: geografia, storia e inglese.Tutte in un unico giorno. Avevo studiato alla perferzione, ovviamente, ma l'ansia che avevo addosso non era assolutamente normale nè controllabile. Volevo dare il massimo di me, ed invece avevo paura di sbagliare.

Camminavo per il grande corridoio affollato. C'era gente che correva, o camminava tranquilla, chi frugava nel proprio armadietto e chi chiacchierava serenamente. Nessuno sembrava dar peso all'ansia che io stessa emanavo.

Non vedevo né sentivo Harry da venerdì, quando fece finta di non vedermi. Invece con Niall avevo passato tutta la domenica a far cazzate. Dovetti ammettere a me stessa che in sua compagnia il tempo volava.

Superato quel pezzo stracolmo di gente, mi ritrovai davanti ad un corridoio vuoto, completamente vuoto. Udii subito dei rumorosi schiocchi di baci e, curiosa di sapere chi fosse a pomiciare nel bel mezzo d'un corridoio, girai l'angolo e li vidi. Harry stava strusciando il suo corpo contro quello di Kate in una danza schifosamente provocatoria contro gli armadietti. Lui la baciava in modo cruento mentre lei... beh, lei gemeva.

Si toccavano dappertutto in un modo spregevole, a dir poco disgustoso. Quando Kate incrociò il mio sguardo per puro caso, interruppe il bacio con il ragazzo dai capelli ricci e mi fece la linguaccia, proprio come una bambina viziata, come per rinfacciarmi il fatto che si stesse sbaciucchiando Harry.

Harry la vide compiere quel gesto e si girò così nella mia direzione. Mi guardò quasi con sorpresa, quasi come se non si aspettasse di potermi mai trovare lì, di fronte a loro, come se vedermi in uno dei tanti corridoi del college fosse impossibile. Mi girai e, senza neanche più guardarli, cominciai a muovere velocemente le mie gambe sul pavimento. Dovevo allontanarmi il più possibile da lì. Da loro.

"Madison, sei gelosa?" ghignò appena. La sua voce graffiata mi confuse per qualche secondo, ma quando riuscii a riprendermi dandomi mentalmente dell'idiota, mi girai una seconda volta nella loro direzione.

"Perché dovrei esserlo?" gli chiesi con sguardo accigliato. Credo che infondo infondo ci fosse un'invisibile punta di gelosia, ma non l'avrei ammesso neanche per tutti i soldi del mondo. Non capivo poi il perché avrei dovuto esserlo. Insomma, io e lui non eravamo niente, forse neanche amici e, inoltre, non volevo avere niente a che fare con uno come lui.

"Beh, è ovvio. Tutte le ragazze mi amano" la sua voce uscì decisa, troppo decisa, talmente decisa che non riuscii proprio a trattenermi e scoppiai in una lunga e fragorosa risata che sembrava non aver fine.

Quando mi ripresi, assottigliai lo sguardo e lo guardai dritto negli occhi. Lo vidi osservarmi confuso, con le sopracciglia aggrottate e il labbro inferiore ben stretto tra i denti. Mi scrutava, come se mi stesse cercando dentro il motivo per il quale io non fossi come le altre. 

"Bello mio, io non sono una puttana come tutte le altre ragazze" gli dissi ridacchiando, indicando Kate. Ovviamente lei mi lanciò un'occhiata fulminante, la quale fece trapelare disgusto e allo stesso tempo rabbia. Che scena comica.

"Invece sì! Tutte le ragazze lo sono!" quasi gridò Harry nel dire quelle parole. Si vedeva chiaramente che non gli piaceva il fatto che lo avessi preso in giro. Mi sentii profondamente offesa. Come poteva solo pensare che io fossi una puttana? Che problemi aveva quel ragazzo? Prima faceva tutto il carino con le sue frasi da poeta e poi? E poi mi dava della puttana?!

Lo guardai male, molto male, tanto che vidi passare nei suoi occhi un filo di dispiacere.

"Non volevo dire questo, lo sai" si corresse subito. La sua voce mi sembrò più dolce e anche preoccupata.

"Ah no? Ah no?! E cosa volevi dire?! Eh?! Sono stufa di farmi prendere in giro dalle persone come te! Al diavolo Styles!" gli urlai contro con tutta la rabbia accumulatasi nel mio corpo ch'era pronta ad esplodere già da un bel pezzo. Ero stanca. Mi sentivo persino più tradita di prima. Inoltre, si aggiungeva a questa profonda e dolorosa sensazione di tradimento, il fastidio di non sapere il perché mi arrecasse così tanto nervosismo sentirmi dire quel che Harry pensava di me.

Una lacrima calda cadde sulla mia guancia, come ormai capitava un po' troppo spesso in quel periodo. Aveva l'aria dispiaciuta, ma evitai di farmi ingannare ancora. Kate, invece, aveva una smorfia di soddisfazione e compiacimento dipinta sul viso. Possibile che non avesse ancora capito che Harry aveva dato della troia anche a lei?

Corsi nel bagno femminile più vicino, tentando di ignorare Harry che gridava il mio nome. Non mi rincorse, nè ci provò, ma fu meglio così.

Fortunatamente il bagno era vuoto. Afferrai i miei trucchi dallo zaino (il quale fino a quel momento avevo portato in spalla) e li posai sul lavabo.

Con un fazzoletto mi asciugai il viso che nel frattempo era stato completamente inondato da copiose lacrime calde e salate. Poi cominciai a truccarmi. Applicai un po' di mascara, un po' di fard ed un rossetto rosa, simile ad un lucidalabbra per quanto fosse poco visibile. Mi sistemai i capelli, sciogliendo la coda di cavallo che mi ero precedentemente tirata su con estrema cura e lasciandoli liberi di muoversi sulle spalle.

Mi specchiai. Ero accettabile. Sorrisi al mio riflesso. Il sorriso più finto che avessi mai fatto o visto prima in tutti i miei scarsi anni di vita. Uscii dal bagno, cominciando ad incamminarmi in direzione della classe di geografia, sempre con quello stupido sorriso falso alle calcagna.

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Un forte rumore alla porta mi fece sobbalzare. Non ero andata in mensa, erano già le 13:40, perciò avevo ormai perso l'opportunità di cibarmi di tutte quelle schifezze che servivano all'interno dell'istituto.

Le interrogazioni erano andate più che bene. Quando finirono le lezioni mi rifugiai immediatamente nella mia camera e decisi di non metterne più piede fuori, almeno per quel giorno.

Da sotto la porta sbucò un foglietto bianco. Mi alzai e mi avvicinai scattante. La curiosità ebbe definitivamente il sopravvento su di me. Lo presi e ne esaminai ogni più piccolo ed insulso dettaglio. La calligrafia con la quale era stato scritto "Per Madison" l'avrei riconosciuta ovunque. Girai e rigirai il foglietto fra le mie mani. Alla fine lo aprii, finalmente pronta e decisa a leggerne il contenuto.

"Scusa Madison. Sono solo un errore, un fottuto errore. Riesco a fare solo del male. Ho troppi demoni che mi girano intorno. Tu invece sei una ragazza buona. Non meritavi di sentirti dire quelle parole, anche perché non ti rappresentano affatto ed io non le penso. Scusa davvero."

Demoni che gli girano intorno? E poi perché pensava che io fossi così buona? Aprii la porta e lo vidi seduto con le gambe incrociate, i gomiti sulle ginocchia, la schiena poggiata al muro e la testa fra le mani. Alzò lo sguardo facendolo incrociare con il mio. Lo vidi stracolmo di dispiacere sincero.

"Ti perdono" sussurrai distrattamente. A quelle parole vidi i suoi occhi illuminarsi. Si alzò con uno scatto repentino e mi abbracciò. Fui presa totalmente alla sprovvista, ma presto ricambiai anch'io. Esatto, ricambiai.

Le sue lunghe braccia muscolose mi trasmettevano una sensazione di sicurezza, d'affetto, ed inoltre emanavano un calore assurdo che presto si unì al mio. Per farla breve, sarei volentieri rimasta tutta la vita lì dentro.

"Grazie Madison. Domani ti passo a prendere alle 4:30, ti voglio portare in un posto meraviglioso per farti capire quanto siano sentite queste scuse" sussurrò dolcemente al mio orecchio. Mi baciò la fronte, interrompendo per una frazione di secondo il contatto fra i nostri petti, e successivamente mi strinse ancora più forte a sè. Le farfalle cominciarono a svolazzare nel mio stomaco. Farfalle? Altro che farfalle, lì dentro ero sicura d'aver l'intera giungla che ballava. Oh Harry, cosa mi stai facendo?

SPAZIO ME

Rieccomi! Ciao a tutti! Votate e commentate se il capitolo vi è piaciuto, please, anche perché ci ho messo un sacco di tempo per pubblicarlo. L'ho dovuto riscrivere tipo dieci volte per vari problemi, hahahah!

Al prossimo capitolo.

BACI♥♥

Never Stop Smiling (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora