Capitolo 1 : 18 gennaio 1976

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Da quando papà ci ha abbandonati per motivi che tutt'oggi non mi spiego, non si respira più aria tranquilla. Ci sono sempre delle questioni da risolvere e tutti sempre così agitati. Non si vede un sorriso né si sente una risata, praticamente ci siamo dimenticati come si fa.
Dopo questa ""enorme disgrazia"" capitata ad una famiglia tanto per bene, io e mia madre ci siamo trasferite in un paesino di campagna. Nulla da criticare, non oserei mai...ma c'è qualcosa che non mi convince, che non mi rende soddisfatta di ciò che ne sto facendo della mia vita. Avrei tanto voluto frequentare l'università, ma per mia madre è sempre stato un no a prescindere. Le donne non studiano, stanno in casa.
Improvvisamente sento risuonare un urlo, quasi un verso animale, provenire dal piano di sotto della casa in cui vivo.
:" GAIA MARIA ORLANDI, VIENI IMMEDIATAMENTE IN SALOTTO"
e signori, questa è mia madre. Avrei voluto presentarvela io, a modo mio, ma ha fatto da sola, ed è sufficiente.
"Arrivo mamma , dammi un minuto"
Raccolgo le cuffie che erano cadute dal letto, a malincuore metto in pausa radiogaga e corro nel salotto, so quanto lei odi aspettare.
"Mamma eccomi cosa succ-" , uno schiaffo inaspettato blocca le mie parole.
'' COSA SIGNIFICA QUESTO!?'', stringe tra le mani scheletriche un foglietto , oramai stropicciato, che davanti ai miei occhi diventa ben presto coriandoli. " Niente mamma, sono solo degli appunt-" e l'ennesimo schiaffo. Certe volte penso che ogni colpo diventi indelebile sulla mia pelle, rimanendo visibile a tutti.
"C'è scritto 'I want to break free' e per tua sfortuna so cosa significhi. VUOI ABBANDONARMI ANCHE TU COME TUO PADRE?" "Mamma, è solo una canzone dei Queen, stai tranquilla non oserei mai" , solo Dio sa quanto in realtà voglia il contrario. Mamma è molto protettiva da quando papà andò via, evidentemente vuole proteggere ad ogni costo il frutto di un amore oramai appassito, ma è soffocante.Quella canzone mi ricorda che non ho bisogno di lei per essere libera, la sento ogni giorno per trovare la forza, o meglio, il coraggio di scappare da questo inferno. " Oh certo , i QueeT , da quando li ascolti sei così strana. Ti vieto di ascoltarli, ti mettono strane idee in quella testaccia vuota che ti ritrovi."
" Va bene mamma, come desideri tu". Con passo moderato torno in camera mia , mi chiudo dentro ed inizio a piangere. Perché deve controllare ogni aspetto della mia vita? Sono oramai 22enne e mi ritrovo ancora qui in casa con mia madre , senza poter seguire i miei sogni . Mi addormento non ricordo come, forse per le lacrime e la stanchezza, ma so solo che quella notte , sognai di correre verso una porta in cui, a tendermi le braccia c'era lui, Freddie Mercury: Colui che migliora le mie giornate con la sola voce.

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