Capitolo 9: la fuga

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Sento un sussurro solleticarmi l'orecchio, è già ora di alzarsi?
"Cosa" rispondo in modo scontroso.
"Dobbiamo andare a fare colazione, tua madre ha detto che è importante. Dobbiamo anche vestirci come si deve ed essere educate. C'è quel suo amico qui, un certo Daniel se non erro.
Mi alzo di scatto dal letto. Quel tipo non mi è mai piaciuto. Vengo interrotta dalle mie mille teorie complottistiche, da Cat
"Ricordi  come bisogna comportarsi con gli adulti?"
"Ci vuole ingegno, si lo so. Tu copriti la rasatura va' " sorride , siamo così simili infondo.
"Bene, una volta in cucina segui me e fa' la riverenza. Secondo me si eccitano quando facciamo così." Rido , certo che per avere la stessa età è molto più evoluta di me, rido. Indosso per quest'oggi un vestito scelto dalla mia adorata cugina , tutto rosa... quasi identico al suo.
"Mi vendicheró per questo, lo sai vero?"
"Vuoi o non vuoi far credere di essere una signorina per bene?"  Sogghigna.
Scendiamo le scale in modo lento e pacato. Arriviamo alla cucina che, stranamente ha la porta chiusa. Catherine mi guarda.
"Pronta Gaia?" Annusico. Lei bussa.
Entriamo in cucina assieme e aspetto che sia lei a parlare per prima , cambiando totalmente tono di voce.
"Buongiorno cari, dormito bene?" Si siede e mi osserva , quasi per invitarmi a fare la stessa sceneggiata.
"Buongiorno tesori. Si prospetta una meravigliosa giornata." Voglio esagerare e faccio anche la riverenza. Mia madre si alza e chiama Catherine in disparte, forse vorrà complimentarsi per il lavoro fatto. Lasciano la stanza,  rimango da sola con quel tipo losco. Sposto la sedia per alzarmi e prendere la macchinetta del caffè quando, due mani forti mi bloccano le braccia e vengo sbattuta violentemente al muro.
"LASCIAMI ANDARE SUBITO!" urlo e mi dimeno contemporaneamente.
"Credi che tua madre sia stupida? Ha capito che ogni sera esci e vai chissà dove a fare chissà cosa. Beh, io presto diventeró il tuo nuovo dolce paparino e potrò decidere anche io per te. Sei un impiccio per i nostri progetti, quindi tu e la tua stupida cugina verrete rinchiuse in un collegio o in un convento, diremo a tutte che siete pazze e che non dovranno ascoltarvi.
Darò a tua madre ciò che non ha mai provato con quell'uomo di merda che è stato tuo padre."
Mio padre non deve essere neanche  nominato da quella boccaccia. Non sono mai stata una ragazza esile, così tiro un calcio con tutta la forza che ho sotto alla cintura di Daniel, facendolo cadere a terra. Torno in camera mia dove trovo Catherine in lacrime e mia madre che sorride soddisfatta. Mi vede e mi tira uno schiaffo.
"Da oggi rimarrete in casa fino al mio matrimonio con Daniel. Successivamente vi porteremo da qualche parte. Potrò vivere la vita che TU nascendo mi hai tolto."
Se ne va e sbatte la porta. Mi fiondo su Cat.
"Ti ha fatto del male?!" Scuote la testa.
"Che ti ha detto?!" Non risponde, semplicemente piange. Credo che abbia saputo del convento e di quella roba della pazzia. Mentre Catherine piange, inizio ad andare avanti e dietro per la stanza, devo trovare una soluzione. Mi avvicino alla finestra ma non vedo più la lattina, diamine.
Nulla è perduto, prendo dei fogli e scrivo tutta la situazione a Brian. Li numero inizio a lanciarli.
Abbraccio Cat ancora in lacrime ed accarezzandole i capelli le dico con voce calma
"Noi ce ne andremo da qui, oggi stesso" alza la testa dalla mia spalla.
"Davvero?" Tira su col naso.
"Davvero. Quindi fa le valigie e nascondile sotto il letto."
Madre, il vento ha finalmente cambiato direzione e questa volta , soffia a nostro vantaggio.
Mentre svuoto il salvadanaio che avevo nascosto per tanto tempo nella scarpiera, sento mamma salire le scale. Riesco solo a fare un cenno e tutte le prove della nostra fuga vengono abilmente nascoste.
La porta viene aperta in modo brusco.
"Io e Daniel andiamo a fare un giro. Torneremo stasera." Mi si avvicina.
"E la prossima volta che oserai toccarlo..."
Mi da uno schiaffo. Chino la testa e aspetto che la porta venga chiusa per sputare nella sua direzione. Quanto mi fanno schifo. Dopo poco le nostre due valigie sono pronte e le nascondiamo sotto al letto, non ci resta che aspettare.
" Che intenzioni hai? Come fuggiremo? I ragazzi non potranno aiutarci e magari si dimenticheranno anche di noi." Ricomincia a piangere.
"Ai tempi del liceo, ero solita andare sul tetto a fumare senza che mamma mi scoprisse... Beh. Ho ancora la chiave nascosta qui." Dico smuovendo un cassetto tirando fuori la chiave.
"Tu , ragazzaccia che non sei altro."
/////(Brian)/////
Entro in camera e mi lancio sul letto. Questa giornata di prove è stata davvero faticosa, non mi sento più i polpastrelli. La luce della finestra è così dannatamente fastidiosa che trovo la forza di alzarmi dal letto per chiudere le persiane. Trovo delle palline di carta per terra. Deve essere successo qualcosa, le leggo.
Il convento, la sfuriata della madre, le mani di quell'essere sulla mia Gaia. Sulla pagina in cui mi spiega il piano, trovo la macchia di un'unica lacrima. Divento rosso per la rabbia, lei non dovrebbe mai piangere. Chiamo gli altri a gran voce incazzato come una bestia.
"AH I BOMBARDAMENTI TUTTI NEL RIFUGIO" urla Roger sentendomi tanto nervoso.
"DELILAH CORRI BELLA DE PAPÀ"
"RAGA È FINITA LA CARTA IGIENICA COME FAREMO" ma... John passa la sua vita in bagno?
Tiro tutti e tre per un braccio in camera mia, non ho mai avuto tutta questa forza.
Butto i fogli tra le mani di Freddie e mi stendo sul letto. La salverò.
"Ma Catherine sta bene?" Chiede Roger preoccupato.
"Non lo so. Non so nulla. L'unica cosa che possiamo fare è seguire il piano di Gaia"
Annuisce.
"Ma esattamente, dove troviamo un materasso da atterraggio e... Dovremmo lasciare casa?" Chiede Freddie stranito.
"Possiamo sempre andare a casa della mia ragazza Veronica, è in campagna al nord dell'Inghilterra." Risponde John.
"HAI UNA RAGAZZA?!" chiediamo in coro
"Si e non è il momento di parlarne. Vogliamo salvare queste donzelle o no?" Arrossisce. Siamo tutti troppo timidi per i miei gusti. Tutti, seh... Solo noi due.
"Si ma il materasso dove lo troviamo?"
"Oh andiamo Freddie si trova una soluzione a tutto" risponde Roger dandogli una leggera spinta di anca.
"Roger" domando "il tuo amico, quello che ti ha venduto i coccodrilli gonfiabili, esattamente quanti ne ha?"
"Un deposito pieno, dice che andranno a ruba!"
"Beh cari miei ,  armatevi di tanto fiato, abbiamo il nostro materasso da atterraggio."
"Sei un genio Bri" mi elogiano i tre.
/////(Gaia)/////
Mamma non è ancora tornata, starà vivendo le emozioni più belle che io le ho tolto. Bene.
Prendiamo le valigie e usciamo dalla mia stanza, che chiudo a chiave per fare credere ai due """"piccioncini""""" che ci siamo nascoste dentro.
Il sole sta per tramontare, dobbiamo muoverci. Apro la porta che da al tetto e la richiudo subito dopo. Questa volta lascio la chiave nella serratura, così anche se mamma dovesse rincasare prima non riuscirebbe ad aprire.
"Gaia, sono loro. Stanno arrivando con un... Pulmino platinato con un porta carichi pieno di... Coccodrilli gonfiabili?" Rido. Roger ha fatto una cosa utile per la seconda volta. Aspettiamo che i ragazzi posizionino i coccodrilli e che li fissino con una corda. Lanciamo le due valigie e ci abbracciamo, stiamo per scappare di casa.
Decido che sarò la prima a saltare e salgo sul bordo. Guardo Brian negli occhi e tutta la paura mi passa in un istante. Mi lancio e serro gli occhi. Cinque secondi interminabili mi hanno lasciato una scarica di adrenalina nel corpo mai provata prima d'ora. Atterro sui coccodrilli e Brian mi aiuta a scendere. Mi stringe e mi dice " ho ripensato a quella volta ... " Freddie inarca un sopracciglio e Brian inizia a singhiozzare...Mi si stringe il cuore e senza pensarci due volte lo bacio.
Ora tocca a Catherine, ma la vedo come bloccata da qualcosa.
"Ci siamo noi sotto, tranquilla!" Le urlo. Non accade nulla allora si intromette Roger.
"Ti prendo io, salta." Catherine esita ma si lancia, emettendo un grido molto acuto che effettivamente supera il falsetto di Roger.
Atterra in posizione fetale e viene presa in braccio da quest'ultimo, che le lascia un bacio sulla nuca.
"È stato tanto terribile?" Catherine alza lo sguardo
"È più terribile trovarmi tra le tue braccia " ride.
" Allora ti metto a terra" abbassa lo sguardo.
"Non osare " Catherine alza di più la testa e gli dà un bacio a stampo. Roger con voce solenne proclama
"UNA LUNGA PACE FU STIPULATA TRA I DUE NEMICI"
tutti ridiamo a causa del suo viso completamente rosso. Freddie ci interrompe.
"Vogliamo entrare nel pulmino? Sua madre potrebbe tornare da un momento all'altro e io sono riuscito finalmente a far entrare i miei mici nella cuccetta portatile...ho anche preparato dei panini e portato delle coperte per passare la notte. Sarà un viaggio mooolto lungo, calcolando che questa catapecchia va lentissimo."
"NON CI HA MAI ABBANDONATO!" Urla Roger mentre pone Catherine a terra che gli prende prontamente la mano. Si vede che è mia cugina, ci sa fare. Tutti entrano in auto, lasciando il posto di guida a John. Io e Brian siamo gli ultimi ad entrare, mi aspetta.
Do un ultimo sguardo alla mia non più casa. Il sole sta oramai tramontando lasciando sfumature di ogni tonalità nel cielo e un velo di malinconia mi avvolge.
"E adesso?" Domando a Brian con le lacrime agli occhi.
"Adesso inizi a vivere" risponde abbracciandomi. Gli ultimi raggi del sole ci sfiorano delicatamente finquando Brian mi sussurra
"Stai bene con questo vestitino rosa, molto femminile direi" gli do un pizzico e sorrido.
Entriamo anche noi nel pulmino. Sta per iniziare la nostra nuova vita assieme... Non posso ancora crederci. John mette in moto ed inizia a canticchiare
"SAAAAN MAAAAAARTINOOOOO CAMPAAAAANAAAAAAROOOOOO SUOOOOOOOONIIIIII TUUUUUU?"
sarà un lungo viaggio. Ma davvero molto lungo. Mi siedo vicino a Brian che a sua volta si siede di fianco a Roger. Poggio la testa sulla spalla di Brian, che mi cinge con il braccio.
"Quel tipo ti ha fatto del male?" Mi sussurra.
"Daniel? No, tranquillo, ho solo un po' di sonno."
"Allora rilassati, ti sveglierò io per mangiare."
Mi dà un bacio e mi addormento, potrei abituarmi a tutte queste effusioni.

Il capitolo di domani inizierá con la descrizione del viaggio e il pov di Brian. All the looove.
SUONA LE CAMPANE DIN DON DAAAAN.

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