Capitolo 4: 6 Febbraio 1976 pt 2

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ODDIO. O D D I O. Ho Freddie fottuto Mercury a qualche centimetro da me e non gli sono ancora saltata addosso. Bisogna rimanere C-A-L-M-I , altrimenti fuggirá spaventato dalla mia reazione incontrollata.
"Canti abbastanza bene, sai?"
"Grazie signor...Don...Fra...Mercury. Sa, io la stimo molto e mi ha dato la forza di sopravvivere alla meglio in questi 22 anni di vita"
"Ma cosa fai, mi dai del lei? Abbiamo la stessa età suvvia, chiamami Freddie!"
"FRED COSA FAI?!?! SOCIALIZZI COL NEMICO? RITIRATA, MISSIONE FALLITA, RIPETO MISSIONE FALLITA" , riesco a vedere solo per pochi secondi una chioma bionda che tira Freddie per un braccio...Roger.
" Ma cosa fai Rog, ci stavo solo parlando!"
"RITIRATAAA"
"HEI! COME TI CHIAMI? VICINA DI CASA?!"
"Gaia" , sorrido. Possibile che mi abbiano riportato il buon umore? Si, probabile.Inizio a ridere di gusto , dopo aver visto John cadere e Roger tirarlo per la gamba fino in casa. Quindi, ricapitolando... I Queen abitano vicino casa mia. Tutti e quattro. Ho appena parlato con Freddie Mercury e visto John e Roger... Sto sognando mi sa, ancora. Mi do un pizzico per assicurarmi che sia tutto vero ed inizio a saltellare in giro per casa, quando improvvisamente la mia gioia viene interrotta da due pensieri. Mamma non deve saperlo, sarebbe capace di traslocare e... Dio. In quella casa c'è anche Brian... Che imbarazzo, avrà letto le mie lettere e mi considererà una stupida. Inizio a percepire un buon odorino provenire dalla cucina , la mia colazione è pronta ed ho subito un'idea. Da brava vicina di casa, mi sembra doveroso porgere un buon benvenuto, no?
Inizio nel decorare il mio dolce e a preparare una bella limonata, gradiranno... Lo spero.
//Intanto nella ex casa dei Sambiola, la situazione non era delle migliori:
urla, fracasso e imprecazioni di ogni tipologia risuonavano per l'aria.
'' ma ti sei completamente rincoglionito Rog? Stavo facendo amicizia !!! "
"PRIMA REGOLA DELLA SPIA, NON PARLARE COL NEMICO"
''ma è così graziosa!"
"Di chi parlate?"
Brian, dopo aver scritto una lettera di risposta alla signorina 'Gaia' , era confuso. L'indirizzo della lettera era lo stesso della loro nuova casa.
" Della vicina di casa , è nostra fan e stava cantando così bene che ho deciso di farle i complimenti.Poi Roger l'ha spaventata e mi ha tirato in casa."
" Ma stava ridendo dai, le abbiamo solo stravolto un po' la giornata" Roger sogghigna.
" ragazzi , scusatemi . E come si chiama ?"
Brian assume una espressione molto pensierosa e per un attimo , cala il silenzio più totale...strano.
John, che è stato l'unico ad osservare in silenzio la ragazza, sarebbe passato inosservato se Roger non lo avesse trascinato per la gamba davanti a... "Gaia." John arrossisce e Brian sbianca.
" Ragazzi credo che dobbiate leggere qualcosa, o meglio 16 cose."
Roger spalanca gli occhi. 
Freddie indossa dei graziosi occhiali da lettura gialli.//
Ho decorato la torta come meglio potevo: glassa , perline e zucchero a velo. Salgo in camera mia e mi sistemo un po'. Sembro uscita da un film horror. Decido di mettere un po' di eyeliner ed un lucidalabbra...
Per-fect. (LIAM SAREBBE FIERO DI ME).
Cerco di attraversare il cortile di casa con CALMA. Faccio tre respiri profondi e mi avvicino alla porta di casa dei Queen... Dio, fa strano pensarlo. Busso e ciò che sento mi fa morire dal ridere ""È IL NEMICO NON APRITE""
"oh piantala Roger". //
" E quindi il padre è scappato via quando lei aveva solo quattro anni?" Freddie è in lacrime.
"A quanto pare..."
"Bri, ma ti ha preso per uno psicologo o cosa?"
"Roger , lei ha scritto che la nostra musica la calma e che nonostante non ci conosca ci vuole davvero tanto bene. Vuole studiare per ottenere il dottorato in astrofisica come me, ma la madre non vuole. Il problema è la madre. Quella retrogad-"
*DIIIN DOOON*
" deve essere Gaia. Ammetto che ha avuto una reazione pacata nel vedermi" "È IL NEMICO NON APRITE EHEH"
"oh piantala Roger"
"Aprite questa porta o la lasciamo a gelare fuori?"
Brian è visibilmente agitato, tanto che va in cucina per non farsi vedere. //
Finalmente la porta si apre e trovo ad accogliermi due splendidi occhi blu.
"Hei, tu devi essere Gaia vero?"
"Esatto. E tu quello che mi considera un nemico, giusto?"
Roger arrossisce. Wow ho fatto arrossire il ragazzo più spavaldo che conosca... Ho del potenziale.
'' mi fai entrare o aspetti che il dolce si freddi?"
" Prego prego"
"Ciao ragazzi! Piacere, sono Gaia , la vicina di casa. È un onore avervi qui. Mi sono permessa di fare un dolce di benvenuto e una limonata fresca , servitevi"
"Gaia cara, tesoro , che meraviglia vederti in circostanze diverse!! Vieni in cucina, posa il vassoio lì e prenditi un thè con noi"
Andiamo in cucina e...sbianco.
"Bri-A-n". Mi scivola il vassoio da mano, che fortunatamente Freddie recupera al volo.
"E abbiamo capito che sta qui ha un debole per bribri"
"Roger, sta qui si chiama Gaia e, semplicemente sa che la conosco. Smettila. Tu.. Sai."
Divento più rossa di un pomodoro e finalmente trovo il coraggio di formulare una frase.
"Ciao Brian."
Inaspettatamente lui mi abbraccia forte , noncurante degli sguardi sbalorditi e di Roger che fa il gesto del cuoricino con le mani.
In un sussurro quasi impercettibile, mi dice
"cambierà tutto. Sai le lettere e... Il resto."
"Tu non eri timido?"
"In certe situazioni la timidezza può andare a farsi fottere. Tu hai raccontato la tua storia e i tuoi problemi ad uno sconosciuto con i capelli ricci come un barbincino. Non ti è importato di pensare al fatto che avrei potuto buttare queste lettere. Hai avuto fiducia in me dal primo istante.".
"..."
"Avete finito di dire il rosario voi due? Così almeno mangiamo il ciambellone che ci ha portato Giada"
"È Gaia " possibile che Roger non riesca a memorizzare un nome ma che sappia riconoscere a memoria tutti i motori automobilistici?
"Ragazzi , io torno a casa... Sapete, mia madre non vuole che stia troppo fuori casa senza il suo consenso. Qualsiasi cosa , chiamatemi dal retro del giardino, la finestra della mia camera è proprio quella"
indico con mano tremante la mia finestra e scappo fuori. Correndo riesco a malapena ad urlare un ciao e a vedere lo sguardo preoccupato di tutti. Avranno letto le mie lettere? Penseranno che sono problematica? Non mi interessa. Devo entrare in camera prima che torni mamma. È stata assente per tutta la mattina, cosa avrà fatto?
"GAIAAAAAA" ed eccola.
"Mamma!! Dove sei stata? Pensavo non tornassi per pranzo!"
"Sono andata a fare colazione fuori con un mio amico , stai tranquilla. Anzi , perché non sei uscita anche tu un po'?
Sobbalzo.
" Ma mamma, tu mi hai vietato di uscire quando non ci sei".
"Goditi la gioventù tesoro!!"
Vado in camera mia... Questo amico le avrà praticato qualche incantesimo di magia nera... O semplicemente le sta facendo dimenticare papà. O semplicemente si saranno divertiti, fatti loro.
Il pomeriggio passa velocemente, ho sentito i ragazzi che provavano ed ogni tanto canticchiavo qualche pezzo con Freddie. Hanno lasciato la finestra di una camera da letto aperta, suppongo di propostito. Mi addormento per un po' e sogno di dormire su una nuvola, cullata dal vento. Mi sveglio alle 21, non ho neanche fame. Opto per farmi una doccia. Vado in bagno e mi spoglio e decido che, con Roger nei dintorni, sia saggio chiudere la persiana. Sono molto veloce e dopo cinque minuti sono già avvolta nella morbida stoffa dell'accappatoio. Mi guardo allo specchio. Sono così...monotona. Uguale alle altre ragazze... Devo effettuare un cambiamento in me, assolutamente. Prendo le forbici ed inizio a tagliare le lunghe ciocche dei miei capelli neri. Le taglio come se mi stessi separando da un passato che non mi appartiene, come se mi stessi liberando da delle catene pesanti. Taglio tutte le lunghezze, via. VIA! Edward mani di forbice 2.0,la versione aggiornata.
Il risultato mi piace, sono finalmente felice del mio aspetto e se mamma dovesse dire qualcosa, si fottesse, ho quasi 23 anni oramai.
Ritorno in camera mia e mi siedo sulla panca appoggiata alla finestra, è sorta la luna finalmente... Un ticchettio debole mi fa risvegliare dalle mille fantasie e mi affaccio per vedere da cosa è provocato.
''OUCH, che dolore!"
"scusami Gaia, afferralo". Brian stava cercando di lanciare un barattolo con un filo sulla mia finestra e ha colpito la mia povera testa.
Afferro all'ennesimo tentativo il barattolo.
"So che si sente male, ma era un idea carina,no?"
"Il telefono con lo spago?"
"Beh si, dato che questa è la mia camera, volevo avere un contatto con te per essere sicuro che andasse tutto bene... Che fai?"
"Beh, guardavo la luna. È una "
*In coro*
"gibbosa calante".
Sorridiamo, è così bello sapere che qualcuno comprende ciò che l'altro enuncia senza essere considerato pazzo.
"È magnifica, non trovi?"
"Si. Davvero molto bella"
"Già... Bellissima" io guardo la luna, ma lui guarda me.
Arrossisco. Brian anche a distanza di qualche metro riesce a perforarmi con il suo sguardo. Impressionante. //
"John non respirare così velocemente, non riesco a sentire!! Già sussurrano e io non sento nulla!"
"Ma ho il raffreddore Rog!"
"Non mi interessa!"
"...il mio bribri si sta innamorando..." Fred inizia a piangere, costringendo tutti alla ritirata, per grande dispiacere di Roger //
" Brian , si è fatto tardi.. domani ho la sveglia presto e..."
"Passi da noi? Cioè ci senti provare...se vuoi. Sarebbe carino "
"Un invito tanto allettante non me lo perdo per nulla al mondo"
"Allora buonanotte, a domani "
"A domani "
Lascio la finestra aperta , per agganciare il "telefono" inventato da Brian al momento.
Non si è accorto dei capelli corti.. sarà miope? O forse sono i capelli a cadergli su quei bellissimi occhi...
Mentre penso a ciò, mi infilo la camicia da notte blu scuro e sono pronta per mettermi a letto, quando un foglio volante coglie la mia attenzione, poiché sfreccia dalla finestra e va a finire dall'altra parte della mia stanza. Lo raccolgo e  leggo:
" con i capelli così, sei molto più bella della luna , buona notte ".
Mi precipito alla finestra per vedere chi lo avesse lanciato e mi si scioglie il cuore nel vedere una parte della chioma di Brian sporgere dal lato della finestra della sua camera. Sorrido. Non mi addormentavo così serenamente da quando papà mi cantava una delle sue ninne nanne.


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