PASSATO 6 nuovo corpo e tentativo di fuga

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Tutto intorno a me era rosso e dolore.

Aprii piano gli occhi trovandomi in una stanza buia con un letto ammuffito attaccato alla parete e una finestra a sbarre da cui non proveniva nessuna luce quindi supposi che fosse notte. Ma io... ci vedevo.  Vedevo benissimo come se fosse giorno.

Ero sdraiata a terra e appena provai ad alzarmi una fitta di dolore incredibile mi colpì a tutto il corpo e mi riaccasciai a terra. La mia caviglia era legata da una catena al letto, la presi con le mani e mi accorsi di avere degli artigli di metallo che scattarono non appena provai a spezzare la catena, retrattili come quelli dei gatti. Provai a spezzare la catena in tutti i modi con gli artigli ma non riuscii a fare molto. Mi morsi il labbro e qualcosa di pungente mi fece scivolare sul mento un liquido caldo e rosso.

Sangue.

Quindi oltre agli artigli e alla vista notturna avevo ottenuto i canini.

Mi accorsi successivamente di riuscire a sentire ogni minimo rumore e di riconoscere gli odori come un cane o forse meglio.             Mi avevano modificato tutti i sensi. Morsi la catena e la presi ad artigliate finchè non si spezzò. Sorrisi soddisfatta del mio lavoro e mi buttai sul letto addormentandomi. Fu un sonno agitato pieno di incubi.                       Mi svegliai sudata al rumore del chiavistello della porta. La luce mi accecò e la sagoma di un uomo mi si avvicinò. Probabilmente non si accorse che mi ero liberata dalla catena poichè iniziò ad insultarmi.  -ehi mostro come si ci sente ad avere le sembianze di un tenero micetto? ahahahaha! -

Dalla mia gola uscì un ringhio sordo -ringhia quanto vuoi tanto...-  le sue parole scomparirono quando il suo sguardo si posò sulla catena spezzata impallidendo-non può essere- fu l'unica cosa che disse prima che scattassi colpendolo con un calcio e iniziando a correre.

Avevano affinato le mie tecniche di combattimento e migliorato muscoli, agilità e velocità. Pessimo errore.

Corsi già pregustando la libertá mentre l'uomo dava l'allarme.         Mi si pararono due guardie che tramortii una con un calcio e una con gli artigli che scattarono immediatamente.

Ero quasi alla porta che supponevo fosse l'uscita quando un ombra mi si impose davanti e per poco non ci sbattei contro.

Mi prese dalle spalle come fossi una piuma e mi scaraventó al muro.

Era un uomo alto e incappucciato. Del volto si potevano vedere solo la barba rasata e la bocca che era piegata in un ghigno crudele e innaturale.

-Tu non vai da nessuna parte micetta- non mi diede il tempo di rispondere che mi tirò una freccetta che si conficcò nel mio braccio. Urlai di dolore prima di svenire.

Quando mi risvegliai ero di nuovo nella cella in catene, tentai di nuovo di liberarmi ma sembrava che più tentassi di distruggerle più si avvinghiavano alle braccia e alle gambe talvolta penetrando dolorosamente nella pelle. Dopo vari, dolorosi tentativi mi arresi accucciandomi accanto al muro pieno di muschio. Gliela farò pagare... chiunque sia quell'uomo.

Mi rodeva che quel bastardo mi avesse umiliata. Non l'avrebbe passata liscia. Il momento della vendetta era vicino...

Ragazze e ragazzi scusate il ritardo. In questi giorni non potrò aggiornare. Mi spiace :-(

Passate a leggere interviste famose.

Ringrazio tutti coloro che seguono la mia storia. Se continuo è per merito vostro♥ commentate e votate! ♥

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