capitolo 18

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Le do un bacio sulle labbra e rimango a dormire con lei. Il mattino seguente mi sveglio per prima, mi do una sistemata e mi lavo il viso. «Buongiorno» farfuglia quando finalmente si alza anche lei. È ancora indolenzita, così la accompagno all'esterno. Rimaniamo ad osservare la foresta per un po', fino a quando l'aria comincia a farsi più fredda. «Devo riaccompagnarti al tuo accampamento» esordisco. Annuisce, senza indugiare oltre. Avverto rapidamente mia madre e poi ci incamminiamo. «A cosa stai pensando, Clarke?» mi chiede dopo che ci siamo allontanate, osservandomi mentre studiavo attenta il paesaggio. «Niente di importante» minimizzo, tornando ad osservarla a mia volta. «Ti aiuto, non devi fare troppi sforzi» dico, mettendomi un suo braccio sulle spalle. Non sembra contenta della cosa, di fatti dopo pochi passi si libera della mia presa e si siede a terra. «Va tutto bene?» chiedo subito preoccupata, avvicinandomi a lei. Mi allontana con un cenno della mano, non alzando lo sguardo. «Questo rapporto non è conveniente, ne per il mio popolo, ne per il tuo.» afferma, incredibilmente fredda. Le sue parole mi trafiggono lo stomaco, cerco di dire qualcosa ma non mi esce nulla di sensato. «Ho reagito, abbiamo reagito, in modo troppo irrazionale. Non possiamo permetterci certi tipi di comportamenti se siamo alla guida di un popolo, non siamo più adolescenti.» continua, tentando di alzarsi. «Ciò che dici non ha senso» commento, aspettando che alzi lo sguardo. Quando lo fa, noto una chiara contraddizione tra ciò che dice e ciò che prova. «Mi dispiace, Clarke, non sarebbe mai dovuto succedere» sentenzia, ormai in piedi e di fronte a me. «Vuoi dire che tutto ciò che abbiamo fatto non ha avuto un senso? Non ha significato nulla?» chiedo, sentendomi stupida, ma è necessario domandarlo. «Non sarebbe mai dovuto succedere» risponde. «Tutto ciò di cui dovremmo discutere è se stipulare o meno l'alleanza, Clarke, questo è quello che fanno i comandanti» conclude, attendendo pazientemente una mia risposta. «Perché non mi hai lasciata morire, allora?» domando, avvicinandomi ulteriormente a lei. «Perché mi hai baciata, perché hai dormito con me?» continuo, vedendo la sua sicurezza vacillare. «Non è quello che i comandanti fanno, ma tu lo hai fatto per me, non puoi negarlo ora dicendo che non sarebbe mai dovuto succedere» dico, osservandola negli occhi. «Ho reagito in modo irrazionale e non posso permettermelo» risponde a denti stretti, evidentemente non si aspettava questo tipo di reazione da parte mia, o semplicemente non aveva riflettuto molto prima di parlare. «Non farlo, Lexa» concludo, perdendo tutta la sicurezza che avevo acquisito poco fa.

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