Mi sveglio di soprassalto, sentendo due ragazze ridere ad alta voce. Mi lavo il viso ed esco dalla tenda, Octavia sta ancora dormendo, ma decido di non svegliarla. L'accampamento ha già preso forma, ormai rimane poco da fare. Mi dirigo alla base, vedo mia madre intenta a parlare con Kane. Quando mi vede viene verso di me.
«Clarke» dice abbracciandomi. Le sorrido mentre mi stacco.
«Stavamo discutendo su ciò che dovrai dire stasera» mi spiega conducendomi verso Kane.
«Non sarà programmato»
«Avrai bisogno di essere convincente»
«Non ne avrò bisogno, Lexa ha proposto questa coalizione.» rimane leggermente sorpresa, e anche Kane.
«Mamma, me la caverò, davvero» la rassicuro dandole una pacca sulla spalla. Mi dirigo verso l'esterno prima che possa angosciarsi ulteriormente. Saluto Bellamy e gli altri, decido di aiutarli a finire le ultime cose. Lavoriamo fino a pomeriggio inoltrato, è ormai ora di andare. Bellamy e Octavia mi accompagneranno. Ci inoltriamo nella foresta, camminiamo fra i rovi per lunghi minuti, fino a quando vediamo finalmente il villaggio. Le persone si fanno da parte quando passiamo. Arriviamo davanti al portone della loro base, due terrestri ci sbarrano la strada.
«Devo parlare con il comandante» dico ferma.
«Solo tu» interviene la donna di colore aspra. Mi volto verso Bellamy e Octavia, gli faccio cenno di aspettarmi fuori, un po' preoccupati annuiscono. Le grandi porte si aprono, vengo gettata all'interno. Lexa è seduta al suo solito trono, ha un'espressione strana, non sembra felice di vedermi. Rigira il coltello sul manico della sedia, per poi alzare lo sguardo su di me.
«Accettiamo l'alleanza, a patto che non facciate nulla a nostro danno» annuncio. Abbassa nuovamente lo sguardo.
«Credi che vogliamo questo?»
«Non lo so, ma le condizioni sono queste.»
«D'accordo» dice, guardandomi negli occhi. Annuisco, rimanendo ferma al centro della stanza, davanti al trono.
«Ci hai messo tanto» continua cominciando nuovamente a far girare il coltello.
«Ho dovuto parlare con il mio popolo» rispondo, un po' imbarazzata.
«Ti ho aspettata per due giorni» dice ferma. Rimango stupita dalle sue parole. Non mi esce nulla di sensato, così rimango semplicemente a guardarla.
«Pensavo saresti tornata, ieri sera. Pensavo ti fossi persa, che ti fosse successo qualcosa» conclude, non guardandomi in viso.
«Avrei voluto tornare» dico, fregandomene delle conseguenze, e andando verso di lei. Lexa si alza, i nostri corpi sono di nuovo vicini, il suo respiro aumenta. Ora sono consapevole dell'effetto che le faccio, le succede ogni volta.
«Sono rimasta a quella finestra per due giorni» continua, con un filo di irritazione nella voce. Sorrido inconsapevolmente, sapere che si preoccupa per me mi rende felice.
«Ora sono qui» dico.
«Ho bisogno che tu stia qui, almeno fino al giorno del concilio in cui annunceremo l'alleanza agli altri popoli»
«Quando si terrà?»
«Fra due giorni»
«D'accordo» rispondo. Mi guarda negli occhi, forse in attesa che dica qualcos'altro.
«Lo dirò a Octavia e Bellamy, dirò loro di annunciarlo al mio popolo» concludo, non sapendo bene cosa dire. Lei si irrigidisce, poi annuisce fredda. Rimango interdetta per un attimo, poi mi dirigo verso la porta. Lexa mi segue, rimane dietro di me. Non appena si aprono, vado subito verso i miei amici.
«Dite agli altri che devo stare qui per due giorni, fino al giorno del concilio, solo allora inizierà l'alleanza» annuncio. Bellamy rimane scettico, mentre Octavia si indurisce vedendo Lexa venire accanto a me.
«Clarke..»
«Bellamy, ti prego, devo pensare al mio popolo, se non sto qui l'alleanza non avrà luogo, ritornerò non appena avrò finito» gli dico, in un tono un po' disperato. Annuisce poco convinto, mentre Octavia si scambia sguardi d'odio con Lexa.
«Non sei al sicuro qui» dice rivolta verso di lei.
«Clarke sarà al sicuro sotto la mia protezione» interviene Lexa, continuando a mantenere lo sguardo sulla mia amica. Gli abbraccio entrambi, Bellamy prende per un braccio la sorella prima di incamminarsi. Gli osservo fino a quando non spariscono fra la vegetazione, Lexa è rimasta a fianco a me. Mi volto verso di lei.
«Ho fatto aggiustare la tua camera, Indra ti accompagnerà.» dice indicando la donna di colore. Annuisco poco convinta prima di sussurrare un grazie. Sorride lievemente, non posso fare a meno di godermi questo momento, è la prima volta che la vedo sorridere.
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To the moon and back
FanficLexa kom trikru, comandante dei terresti. Clarke Griffin, comandante del popolo del cielo. La terra ormai era inabitata da secoli, la popolazione si era radunata a bordo di una nave spaziale, l'arca. Era ormai di tempo di ritornare alle origini, ne...