capitolo 12

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Vengo svegliata da un forte rumore all'esterno, mi precipito subito fuori dalla porta.
《C'è qualcuno?》urlo, non ricevendo risposta. Sento che le voci provengono dal villaggio, così corro verso la finestra. Rimango stupida da ciò che vedo: le case, i piccoli negozi, le strade, è stato tutto distrutto. Senza pensarci due volte scendo le scale di corsa e spalanco il portone principale della torre. Le persone sono terrorizzate, c'è una grande confusione. Scorgo Indra a terra, corro verso di lei.
《Che diavolo sta succedendo?》le chiedo mentre mi avvicino affannosamente. Alza lo sguardo verso di me, ha una ferita sullo stomaco.
《Sta' giù!》 Urla, prima di strattonarmi a terra per un braccio. Un'altra grande esplosione fa tremare il terreno. Cado rovinosamente a terra, il rumore mi ha stordita. Dopo pochi minuti rialzo la testa, ci metto un po' a riacquistare completamente la vista. Mi volto e vedo Indra a terra, questa volta non si muove. Mi accascio vicino a lei e inizio a scuoterla, non ottenendo risposta. Poco dopo si risentono le voci dei cittadini, piangono e si disperano.
《Indra!》 La chiamo invano. Improvvisamente sento qualcosa colpirmi la gamba. Senza pensarci troppo prendo la spada della terrestre e mi volto verso il mio assalitore. Riesce a sferrarmi qualche colpo, procurandomi diverse lesioni. Alla fine riesco a conficcare la spada nel suo petto, si accascia accanto a me. Mi rialzo terrorizzata, barcollo verso la base terrestre. Nel farlo cado parecchie volte, soprattutto a causa della profonda ferita alla gamba. Cerco di fermare la fuoriuscita di sangue con le mani, inutilmente.
《Clarke!》 mi volto subito verso la voce.
《Clarke》 mi dice più dolcemente prendendomi il viso fra le mani. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti, a causa dello shock. Mi accorgo di iniziare a tremare, la mia carnagione è pericolosamente pallida.
《Le..Lexa》 sussurro flebilmente. Mi cinge con le braccia portandomi vicino al suo petto. Volto il viso verso il basso, ho perso davvero molto sangue. Mi accorgo di non essere ferita soltanto alla gamba, ma anche al petto.
《Stai bene, stai bene》mi dice lei cercando di farmi smettere di tremare. Vedo la sua immagine offuscata, sto perdendo lentamente i sensi. Cerco di spostarmi la maglietta dalla pancia, affinché possa vedere la ferita. Vedo la sua espressione preoccupata, le sue braccia mi cingono più forte. Sento che urla qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Mi sento sollevare da terra, qualcuno mi sta trasportando altrove. Cerco di non perdere i sensi, di mantenere gli occhi aperti. Mi appoggiano su quello che sembra essere un lettino. Da lì a pochi minuti succede ciò che non avrei mai voluto succedesse,  chiudo gli occhi e non sento più nulla. Non so quanto tempo passi prima che mi risvegli, la prima immagine che vedo è quella di Lexa, intenta a posizionarmi una benda sul braccio.
《Lexa》 dico, cercando di alzarmi. Mi poggia delicatamente una mano sulla spalla e mi fa caricare di nuovo.
《Va tutto bene, sei salva》risponde, sorridendo leggermente quando incontra il mio sguardo.
《Cos'è successo?》 chiedo ansiosa.
《Il popolo della montagna, ci ha attaccati》 risponde continuando a medicarmi. Ha parecchie ferite sulle braccia e una sul collo, ha di certo combatutto.
《Perché?》
《Vogliono la guerra》dice fredda. Mi sollevo sui gomiti per guardarla meglio.
《Grazie》 le dico. Mi sorride leggermente.
《È colpa mia, è me che cercano.》 Continuo ferma.
《No》 risponde lei, tornando seria.
《Dovrei parlare con il loro superiore, sapere cosa vogliono da me, procurerei altri danni a stare qui.》
《Non è sicuro》
《Siete voi a non essere al sicuro con me qui》
《Se è te che cercano, dovranno combattere》dice, avviandosi verso l'uscita.
《E fidati, non gli permetterò di vincere》conclude, per poi lasciare la stanza.

To the moon and back Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora