capitolo 14

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Oltrepasso il portone del mio accampamento: alcuni mi guardano con stupore, altri con disapprovazione, altri ancora sembrano felici di vedermi. Mi dirigo verso la base principale, pensando e ripensando a come dirlo a mia madre. Non appena entro, vedo Bellamy intento ad armeggiare con chiavi e bulloni.
《Bellamy》 azzardo un po' incerta mentre mi avvicino.
《Clarke》 risponde lui sorpreso venendo verso di me. Mi abbraccia dolcemente, rimango un po' sorpresa all'inizio, ma poi mi sciolgo.
《Voglio consegnarmi》 dico schietta non appena mi lascia.
《Cosa?》 risponde irrigedendosi.
《Non possono continuare a morire persone innocenti, è me che vogliono》
《Clarke..》
《No, ho deciso. Mi dispiace tanto》 concludo tristemente per poi lasciare immediatamente la base.
《Clarke!》 sento Bellamy continuare ad urlare il mio nome, ma io cammino velocemente verso la tenda di mia madre.
《Mamma..》 dico non appena la vedo.
《Bambina mia》 risponde abbracciandomi. Piango fra le sue braccia, non immagina minimamente cosa voglia dirle.
《Stai bene? Cos'è successo?》 chiede preoccupata massaggiandomi la nuca. Mi stacco cercando di ricompormi.
《Mi dispiace, mi dispiace tanto》
《Per cosa, Clarke?》
《Non ho altra scelta》dico ricominciando a piangere.
《Clarke mi stai facendo preoccupare seriamente》
《Devo consegnarmi》
《Cosa?》 esclama impallidendo.
《Mamma, lo devo fare. Ho visto quelle persone morire, le loro case distrutte, e solo a causa mia》
《No, non posso..》
《Ho deciso》 la interrompo.
《Ti rendi conto, Clarke? Non ti permetterò di consegnarti, ti uccideranno!》 risponde alzando il tono.
《Lo farò con o senza la tua approvazione, mamma》concludo fredda. La sua espressione emana un dolore incredibile, tanto che mi sembra di sentirlo.
《Ti voglio bene》 le dico, per poi abbracciarla calorosamente. Quando mi stacco le lascio un bacio sulla guancia, poi mi dirigo all'esterno. Questa notte dormirò nella mia tenda, domattina partirò. Nel frattempo avviso Raven e Octavia di ciò che ho deciso, mi accompagneranno fino alla base del popolo della montagna. Durante la notte mi sveglio parecchie volte, fino a quando sorge l'alba. Mi dirigo verso l'esterno delle mura, dove mi aspettano Raven e Octavia. Ci incamminiamo praticamente subito.
《Sei sicura di volerlo fare?》
《Non ho altra scelta Raven》 rispondo continuando a camminare. Nessuna dice una parola fino a quando non vediamo le mura della base nemica.
《Grazie》 dico rivolta verso le mie amiche prima di abbracciarle. Mi volto verso la grande struttura, rendendomi ben visibile.
《Nessuno dovrà più morire per me》 esclamo ad alta voce. Un grosso faro si gira nella mia direzione, illuminando la mia figura. Poco dopo le grandi porte si aprono. Un uomo sulla quarantina viene verso di me, indossando una strana tuta dotata di bombole d'ossigeno.
《Tu devi essere Clarke del popolo del cielo》 dice osservandomi con un'espressione compiaciuta in volto. Annuisco rimanendo in guardia.
《Sai Clarke, da quando siete qui le cose si sono complicate》 continua con un'aria di superiorità.
《Non abbiamo fatto niente a vostro danno》
《Io credo di si》 risponde avanzando. Indietreggio istintivamente.
《L'alleanza con i terrestri, è a nostro danno.》Avanza ancora, al che tiro fuori la mia pistola.
《Questo non dovevi farlo》 risponde, tirando fuori a sua volta un'arma e puntandomela contro.
《No Clarke!》 sento urlare Octavia da dietro al cespuglio. Un colpo di proiettile mi passa di fianco, ma non colpisce l'uomo. Quest'ultimo sposta di scatto l'arma verso la mia amica, poi spara.
《No!》 esclamo, vedendo il suo corpo accasciarsi a terra. Raven le sposta freneticamente i vestiti dalla ferita.
《Octavia? Octavia!》 la chiamo scuotendole la testa non appena la raggiungo.
《Stai bene, stai bene》 continuo cercando di fermare l'emorragia con le mani.
《Clarke, non si sveglia!》 esclama Raven sorreggendole la nuca.
《Octavia》 la chiamo ancora prendendole il viso fra le mani. Apre debolmente gli occhi, riducendoli a due fessure. Stringe la mia mano.
《Ho paura》 dice con un soffio di voce.
《No..》 esclama Raven fra le lacrime.
《Octavia, stai bene》 dico in preda all'ansia.
《Mi..mi dispiace》 conclude. I suoi occhi si chiudono e la sua testa cade all'indietro. Mi ritrovo a sorreggere la sua mano, ormai senza vita. Piango ininterrottamente sul suo petto, tirando pugni sul terreno.

To the moon and back Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora