10 febbraio 2018
In seguito alla dichiarazione di Gianluca, i due siciliani e il fiorentino si ammutolirono e fissarono increduli il loro amico per qualche secondo nel tentativo di elaborare mentalmente la frase che aveva appena pronunciato.
«Come diavolo ci sei riuscito?» esclamò infine Piero Pelù.
L'abruzzese accennò un sorriso. «Prima Raugei ha confidato all'ormai ex Carlo Rossini che la serata di giovedì è stata una delle più belle della sua vita. Giovedì era l'otto, e febbraio è il secondo mese dell'anno, così ho provato a scrivere il codice 0802. E il cellulare si è sbloccato» concluse, posando l'iPhone sul tavolino in modo che anche gli altri potessero vedere bene lo schermo.
«Gianlù, i messaggi. Vai a vedere i messaggi!» lo sollecitò il narese ad alta voce.
«Piè, ti vuoi far sentire da tutta Sanremo per caso?» lo riprese Ignazio, ma il tenore era troppo agitato in quel momento: erano finalmente a un passo dalla verità.
Vagando dai normali SMS a quelli di WhatsApp, il rosetano non trovò nulla. Poi però qualcosa gli saltò all'occhio: l'applicazione di Telegram in una cartella semi-nascosta della home.
«Mica scemo... Con WhatsApp a disposizione, ormai quasi nessuno usa più Telegram» commentò il marsalese.
Il baritono aprì l'applicazione e vi trovò una sola chat salvata sotto il nome di Tommaso. Si scambiò un'occhiata con i suoi colleghi che annuirono impercettibilmente e, con un ultimo tocco, si ritrovò davanti a un rapido scambio di battute tra il cantante e il giornalista risalenti al pomeriggio precedente.
Gianluca iniziò a leggere il primo messaggio inviato da Tommaso. «È andato tutto bene?»
«Sì, tranquillo. Adesso sto tornando in albergo» continuò Ignazio, dando voce alla risposta di Marco.
«Hai incontrato qualcuno?»
«No, nessuno. Né all'Ariston né nei sotterranei.»
«Meglio così. Comunque fai in fretta a rientrare in stanza: tra poco ci saranno le prove e non possiamo permetterci che qualcuno ti veda in giro.»
Anche se la conversazione terminava lì, i messaggi appena letti erano decisamente sufficienti per confermare i sospetti dei quattro cantanti.
«Nei sotterranei... Ignà, hai ancora la piantina che ti ha dato Roberto?» si informò Piero, mentre continuava a scrocchiarsi le dita ripetendo a bassa voce la parola sotterranei nell'attesa di un lampo di genio.
Il siciliano prese la cartina dalla tasca posteriore del jeans e la passò all'amico.
«Qualcuno di voi ha una penna?» chiese in seguito, aprendo il pezzo di carta e appoggiandolo sul tavolino. Il rocker fiorentino frugò nella giacca per qualche secondo e poi gliene porse una nera.
«Fortuna che me la porto sempre dietro!» ridacchiò.
Dopo aver scrutato la mappa, il narese contrassegnò con un cerchio una grande area al di sotto di tutti gli spazi dell'Ariston che già conoscevano, l'unica area che non avevano ancora preso in considerazione.
«Quindi Ermal e Fabrizio potrebbero trovarsi in questa zona» commentò il tenore, continuando a trafficare sulla planimetria. «C'è un ingresso segnato in blu che conduce agli scantinati del teatro. Potrebbe essere quello utilizzato da Raugei per andare da Ermal e Fabrizio, però non ho idea di dove sia.»
«Potrebbe essere un'entrata nella Sala Ritz, dove c'è il cinema» suggerì Pelù.
«Che a giudicare dalla posizione si trova al piano inferiore, di conseguenza più accessibile ai sotterranei» constatò Piero.
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Il grande gioco degli specchi || Il Volo & MetaMoro
FanfictionÈ finalmente in corso di svolgimento la sessantottesima edizione dell'evento musicale più atteso dell'anno: il Festival di Sanremo. In seguito alle accuse di presunto plagio verso i cantautori Ermal Meta e Fabrizio Moro e alla loro sospensione, i du...