[Letters]

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5 gennaio.

Namjoon uscì dal suo appartamento, giocando con il mazzo di chiavi con le affusolate dita, leggermente arrossate dal frizzante freddo invernale.

Con il lavoro che faceva, poteva permettersi il lusso di restare a casa, preferibilmente sotto le coperte, magari con una delle sue solite tazze fumanti di the aromatizzato, in contrasto alle pungenti temperature dell'ultimo mese dell'anno; ma il fatto è che non voleva stare in casa, il silenzio di quelle pareti era sopprimente e certamente poco sano per la mente del moro, che preferiva di gran lunga il casino della folla.

Così si diresse verso la solita fermata, ormai abitualmente, stringendo tra l'indice e il medio la metà della costosa Malboro, non sua, ed aspettando l'autobus con la sua solita aria impassibile.

Erano ormai passate settimane dall'ultima discussione con Jin.
Non che al ragazzo importasse, ovviamente. Evitavano di incrociarsi, di stare nella stessa stanza o a una ventina di metri di distanza, e questo aiutava molto l'equilibrio psicologico di Namjoon, per mettersi in forma.

Il romanzo che il moro stava scrivendo prendeva il nome di "First Love", e il ragazzo ci stava mettendo davvero tanto impegno e cuore nelle righe.

Era così impensierito che quasi non notò il fogliettino attaccato al filtro, dopo averlo contemplato ancora perso nei pensieri, lo lesse.

Sul bigliettino c'era scritto, con testuali parole:

"Chi è la testa di cazzo che mi fotte le sigarette che nascondo?"

Così Namjoon, un po' perplesso, scrisse a sua volta, sul retro del foglietto:

"Chi è la testa di cazzo che nasconde le sigarette?"

E sorrise.

Così ogni giorno c'erano nuovi bigliettini, ad aspettare entrambi, e da entrambi nuove risposte.

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Scusate gli eventuali errori.

Cɪɢᴀʀᴇᴛᴛᴇs (K.Nj.+M.Yg.) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora