[mystery]

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24 aprile
ore 00:01

Le soffici guance del più grande vennero solcate da delle lacrime trasparenti, e, nonostante il loro aspetto delicato e tenero, Namjoon pensò a quanto potessero essere pesanti e salate per l'anima silente di quel ragazzino.
No, Namjoon non l'aveva notato quel bagliore spento negli occhi di Yoongi quando lo guardava senza farsi notare, non aveva mai fatto caso a cosa potesse nascondersi dietro il suo dolce sorriso, perché entrambi erano gesti troppo rari e sfuggenti, non aveva mai avuto l'occasione di analizzarli a pieno. Min Yoongi era più grande di lui, ma aveva l'animo di un bambino e l'aria di chi sapeva troppo sul mondo ma preferiva scegliere l'innocenza ed il silenzio.

Namjoon non era tipo da lasciarsi sfuggire dettaglio alcuno, ogni sua azione era dettata dalla mera coscienza. Ma trovava Min Yoongi interessante proprio in quanto suscitava in lui dubbi ed incertezze, ferendo il suo ego e le sue convinzioni.
Lo faceva sentire umano, lo faceva sentire piccolo, debole, vivo.
Quel ragazzo aveva una mente geniale ed estesa, nonostante il suo esile e fragile corpo, valeva di più di un semplice interesse, incerto ed indeciso. Se, prima di Yoongi, Namjoon passava i suoi giorni a chiedersi come essere più felice, con lui al suo fianco sapeva di essere felice.

O forse la sua era una semplice illusione.

Namjoon, in tal caso, era pronto a restarne ferito.

Yoongi tremava, il suo sguardo evitava quello del più giovane, probabilmente per la vergogna: non aveva mai mostrato la sua debolezza agli altri uomini, preferiva lasciarsi toccare, lasciarsi mangiare voracemente dai loro sguardi languidi e dai loro pensieri sporchi, coprendosi di peccati e di lividi.
Dentro di sè, affondava. I suoi occhi urlavano.
Sapeva che Namjoon stesse cercando qualcosa in lui, forse di decifrare i suoi sguardi, forse di spogliarlo, ma non solo dei suoi abiti.

Effettivamente Namjoon voleva spogliarlo, togliere il velo di menzogne e bugie che coprivano il volto maggiore, privarlo della sua maschera di cera, tanto bella quanto letale.
Avvicinò una delle sue grandi mani al viso del ragazzo, accarezzandogli poi una guancia con delicatezza, restando in silenzio nella speranza che Yoongi facesse o dicesse qualcosa.
Siccome, però, il maggiore ci stava mettendo troppo, e Namjoon era fin troppo ansioso, quest'ultimo finì con il parlare per primo, anche se non sapeva veramente cosa dire.

«Scusami, non volevo spaventarti..
non so cosa mi sia preso, perdonami.»

Stava balbettando, si sentiva decisamente in imbarazzo per la situazione che aveva creato, non voleva mettere a disagio il maggiore per i suoi desideri, non era così tanto egoista.
Yoongi sembrò rilassarsi a quelle parole, si sentì confortato dall'apprensione di Namjoon nei suoi confronti. I suoi occhioni lucidi stavano scrutando l'uomo davanti a lui, e parlavano al posto suo.

«Vuoi una sigaretta?»

Gli venne chiesto da Namjoon, alla quale domanda annuì.

Min Yoongi, sei un disastro.








Questo comeback mi fa proprio schifo.
Scusate faccio pena.

Cɪɢᴀʀᴇᴛᴛᴇs (K.Nj.+M.Yg.) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora