23 aprile
ore 23:41La sua mano calda accarezzó la pelle candida e lattea del maggiore, dalle cui labbra uscí un lieve sospiro di sopresa.
Il suo tocco era così delicato e gradevole.Si guardarono negli occhi e Namjoon tiró Yoongi dal polso verso il divano, dove caddero con delicatezza.
Cosí si trovarono entrambi immersi nel buio e nel caldo plaid, a guardare un film dalla trama promettente.
Bevvero soju durante tutta la durata di esso, fino a che Yoongi, ormai completamente andato, spense la tv.
Oramai avvolti dall'oscurità, nessuno dei due aveva il coraggio di alzarsi per accendere le luci.
In quel momento, Namjoon - che era completamente ubriaco, in quanto non sapeva reggere bene l'alcool, e questo già si sapeva -, stava osservando il profilo scuro del viso del maggiore, che si stava mordendo il labbro -, passandoci la lingua sopra.
In quel momento, si sentí gay come non mai, e di riflesso ripeté lo stesso gesto del maggiore.
«Yoongi?»
Proferì parola Namjoon, che di nascosto mangiava con lo sguardo il ragazzo di fronte a lui.
«dimmi Namjoon.»
rispose quest'ultimo, mantenendo un tono di voce abbastanza calmo, nonostante la sua condizione.Namjoon lo scrutò attentamente.
Senza aggiungere un'altra parola prese la mano del più basso e se la portò alle labbra, baciandone il dorso.
La pelle di Yoongi era così morbida e delicata, e profumava di vaniglia.
Proprio come le sigarette di Namjoon.
Quest'ultimo era inebriato da quella dolcezza, se ne stava innamorando sempre di più.
Lasciò una lunga scia di casti ma bagnati baci lungo il suo braccio scoperto.
Il più grande era coperto dalla maglia a maniche corte del minore, il riscaldamento nella casa era in funzione, la copertina pelosa e l'alcool lo avevano scaldato fin troppo.
Yoongi si morse il labbro e cercò con lo sguardo l'altro ragazzo, ma il buio gli impedì di mettere a fuoco la sua figura.
Dei piccoli brividi gli fecero venire la pelle d'oca.Cosa stai cercando di fare, Namjoon?
Yoongi ritrasse il braccio e tutto il resto corpo contro il bracciale del divano.
Sembrava persino spaventato.
«Cosa... cosa stai facendo?»
Chiese, ma la voce gli morì in gola.
Era agitato, non riusciva più a pensare lucidamente, sentiva qualcosa di pesante gravare sul suo cuore, che stava battendo all'impazzata.
Le lacrime ai lati degli occhi, piccoli ma spalancati.
Ma Namjoon, questo, non potè notarlo.Si sentì persino ferito, quando il maggiore si allontanò da lui come se lo schifasse.
Non fu mai stato fortunato in amore, e questa fu un'ulteriore conferma alla sua tesi.
«Io-»
Tentò di rispondere con calma, ma fu la voce dal tono tremante a tradirlo.
Dopotutto non riusciva a controllare le sue emozioni, in quello stato confusionario.
«Mi dispiace.»
Disse solo, avvicinandosi con il corpo al menta, ma sporgendosi verso il tavolino dove giaceva una lampadina.
Namjoon alla fine non lo conosceva quanto credeva.
Parlavano spesso, tanto, ma del maggiore sapeva solo qualche cosa generica, non erano mai entrati nei dettagli, mentre Namjoon gli aveva raccontato di sè e di qualsiasi cosa gli capitasse durante la giornata, Yoongi lo conosceva bene.
Namjoon, no.E se ne accorse solo in quel momento, quando accese la luce, quando vide gli occhi del maggiore pieni di lacrime, ed il suo piccolo corpo scuotersi.
Sembrava aver paura di lui.
E si sentì così male.
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Cɪɢᴀʀᴇᴛᴛᴇs (K.Nj.+M.Yg.)
Fiction généraleDove Namjoon trova ogni giorno una sigaretta alla fermata dell' autobus. "Chi è la testa di cazzo che mi fotte le sigarette che nascondo?" "Chi è la testa di cazzo che nasconde le sigarette?"